State of Decay - review
The Last of Us è l'unico con i soldi, ma non l'unico capolavoro.
Fermi, dove andare con quel dito! Subito a far girare la rotellina per sbirciare il voto che abbiamo appioppato a questo State of Decay. Fermi per piacere, sempre con questo voto in testa... siete ossessionati o cosa? Non avete soldi da buttare, nessuno ce li ha in questo momento, ma questo non significa che un "7" o un dignitosissimo "8" non possano nascondere una sorpresa di quelle prelibate, che stravolgano di botto il vostro mese videoludico.
Con questo titolo molti pensavano di prendersi un giochino, con quella grafica un po' così, le animazioni un po' cosà. Un giochino così, tanto per non spendere più di venti Euro e poi si sono ritrovati davanti a State of Decay...
È successo anche a me e io per il lavoro che faccio dovrei essere abbastanza informato, eppure di questo gioco non ne sapevo nulla. Ma poi ho fatto il salto, ho deciso di acquistarlo quando ho finalmente collegato il titolo State of Decay al progetto "Class3", che avevo seguito con interesse qualche anno addietro.
Sei ore dopo, verso le quattro di mattina, avevo capito di aver fatto una gigantesca stronzata. State of Decay non mi avrebbe abbandonato facilmente, non è infatti uno di quei giochi che una volta spenta la console ti riesci a scrollare facilmente di dosso. Ci pensi in modo ossessivo, non soltanto per il suo fenomenale gameplay, i suoi personaggi, ma anche perché il mondo di State of Decay continua ad andare anche senza di voi, senza il vostro prezioso (?) aiuto. Una volta acquistato, State of Decay rimane lì, in un angolo del vostro hard disk e in angolo del vostro cervello.
Il Serino s'è rincoglionito del tutto? No, anche io attendo The Last of Us come voi (anche di più, visto che ne ho già giocato una parte e so bene quanto il titolo Naughty Dog sia valido) e sono stato tra i più grandi promotori del primo Dead Rising, quando la maggior parte della stampa ancora non aveva campito l'importanza della peculiare struttura del gioco Capcom. Insomma, piacciono anche a me i giochi di zombie, non ultimo quel capolavoro di The Walking Dead dei Telltale Games. Malgrado tutto ritengo che State of Decay sia uno dei migliori giochi sul tema mai ideati, e ora vi spiego anche perché.
"State of Decay è un gioco free roaming dove l'inizio è uguale per tutti ma poi subentra il randomico spinto"
A grandi linea State of Decay è un gioco free roaming con una mappa grande grande, dove l'inizio è uguale per tutti ma poi subentra il randomico spinto, che a sua volta si appoggia su una struttura dove è il gameplay emergente a farla da padrone. Il giocatore non comanda un solo personaggio ma tutti i sopravvissuti che fanno parte della sua comunità e di cui ha conquistato la fiducia. Se muore un personaggio non c'è modo di ricaricare la partita salvata, si è costretti a metterci una pietra sopra, e a continuare utilizzando gli altri.
Tutti i personaggi (tranne quelli chiave e legati alla trama) sono generati casualmente con tanto di nome, cognome, luogo di comparsa e cosa, ancor più importante (capiremo dopo il perché), un background e una personalità unica. Per dormire al sicuro e fare spazio alla vostra (si spera) sempre crescente comunità di sopravvissuti, è possibile trasformare aree e caseggiati in un avamposto o in un base, e quest'ultima a seconda dello spazio disponibile potrà essere arricchita da aree specializzate come dormitori, palestre, cucine, orti, infermerie e altro.
Per sopravvivere non basta però chiudersi la porta alle spalle. State of Decay simula l'uso delle risorse da parte dei personaggi e rimanere con le mani in mano equivale a ritrovarsi ben presto senza cibo, munizioni e quant'altro serva per tirare avanti. Fortunatamente anche i personaggi non controllati dal giocatore daranno una mano; a patto che la loro personalità e il loro stato glielo permettano, li vedrete andare a caccia di beni di prima necessità proprio come fareste voi.
Tenere d'occhio lo stato del rifugio e degli occupanti è essenziale. I letti non bastano per far riposare tutti? Aspettatevi nervi tesi e litigi. Troppe cose sono andate male tutte insieme? Qualcuno potrebbe perdere la speranza e... magari ferire gli altri. Sembra proprio che gli sviluppatori di State of Decay siano riusciti a simulare realisticamente tutte quelle situazioni che abbiamo visto al cinema e in TV dal 1968 (anno in cui uscì The Night of the Living Dead) a oggi.
"Rimanere con le mani in mano equivale a ritrovarsi ben presto senza cibo, munizioni e quant'altro serva per tirare avanti"
Ciò avviene in risposta alle nostre azioni, ai nostri ritrovamenti, ed è emozionante vedere un gioco rispondere così bene a tutte le nostre sollecitazioni. La struttura di State of Decay è complessa ma scomposta a puzzle primordiale di eventi che formano ogni volta una trama tutta nuova, il cui collante rimane sempre la trama principale. State of Decay ha un vero e proprio finale, ma prima di vederlo dovrete sopravvivere a lungo (oltre le dodici ore se deciderete di gettarvi a testa bassa solo nelle missioni che contano).
State of Decay è ambientato nella bellissima Trumbull Valley, una località ricoperta di laghi e foreste, perfetto luogo di villeggiatura e pastorizia, attività valorizzate da due piccoli villaggi caratteristici e da una cittadina dove c'è tutto, se lo si cerca bene.
La mappa è completamente accessibile fin dall'inizio, niente limiti e barriere, e anche le differenze con gli altri giochi non tarderanno a venire a galla. Prima di tutto in State of Decay ogni edificio è esplorabile e gli oggetti importanti si trovano in posizioni logiche: se cercate qualcosa andate dov'è probabile e realistico trovarla. Attenti però a raccogliere ogni cosa in modo sconsiderato, perché gli oggetti e le risorse in questo gioco non ritorneranno magicamente dove le avete trovate la prima volta. La stessa cosa avviene con i veicoli presenti: una macchina distrutta è una macchina distrutta, per sempre.
Esplorando la Trumbull Valley dovrete sempre stare attenti a non fare troppo rumore. Gli zombie di State of Decay hanno pessimi occhi ma davvero un buon udito. Ogni azione genererà più o meno baccano e anche in macchina è necessario stare attenti a non accelerare troppo, aumentando così i giri del motore e il rombo generato. A volte però non avrete scelta: sfondare una porta o rompere un vetro potrebbe essere l'unica via d'uscita, l'unica strada verso una risorsa, verso la salvezza.
"Esplorando la Trumbull Valley dovrete sempre stare attenti a non fare troppo rumore"
Le armi da fuoco presentano lo stesso problema, per questo è preferibile il più delle volte affidarsi al corpo a corpo. Il rumore può anche essere usato a nostro vantaggio e in alcune circostanze saranno proprio gli altri sopravvissuti a chiedervi di creare un diversivo (e andare di clacson della macchina facendosi inseguire da una quarantina di zombie è sempre uno spasso, specialmente quando s'ingrana improvvisamente la marcia indietro).
L'equipaggiamento consigliato per ogni sopravvissuto che decide di andare all'avventura è composto essenzialmente da uno zaino (di diversa grandezza), un'arma da corpo a corpo, una da fuoco (opzionale), una manciata di proiettili, un medicinale per il dolore e qualche snack per riempire la pancia. Non sottovalutate la stanchezza e la fame: ogni personaggio ha bisogno di un break r più sarà stanco, più la sua stamina massima si ridurrà. Inoltre, se ferito, avrà bisogno di un periodo di riposo extra a seconda della gravità. Ecco perché è importante cambiare spesso personaggio e di conseguenza averne a disposizione un buon numero.
Un sopravvissuto che entra a far parte della comunità non è automaticamente un sopravvissuto giocabile. Per poterlo scegliere dovrete prima stringere un'amicizia con lui. Un sopravvissuto controllato dal giocatore può migliorare i suoi attributi (in base all'utilizzo: più sparate più aumenta la mira) e specializzarsi, sbloccando nuove abilità. La cosa più interessante è che il suo background incide sulle sue abilità, sui dialoghi e sul corso che avranno alcune missioni. Se per esempio dovete trattare con l'esercito è molto più utile mandare qualcuno con un passato da soldato, piuttosto che un cuoco.
A proposito del cuoco, è molto importante capire i sopravvissuti che potranno dare qualcosa al gruppo e quelli che potrebbero creare problemi, anche perché in State of Decay non basterà avere una cucina per preparare dei veri e propri pasti: servirà anche qualcuno che sia in grado di cucinare, e costruire un'officina per riparare autovetture è inutile senza un meccanico. Se al quartier generale avete spazio e un amico col pollice verde, potete anche allestire un orto e cercare così la strada della completa autosufficienza.
"Il mondo di State of Decay continua ad esistere anche senza di voi!"
Prima di spegnere la console però vi conviene controllare che tutto sia in ordine. Il mondo di State of Decay continua ad esistere anche senza di voi! I sopravvissuti continueranno a collezionare risorse e a consumarle, ma nel frattempo potrebbero anche cacciarsi nei guai oppure avere un crollo. Se lascerete in giro troppi zombi la vostra base, potrebbe essere attaccata proprio quando non ci siete. Fortunatamente questa gran bell'idea non equivale a una schiavitù: non siete obbligati a giocare ogni giorno, più tempo passa tra una partita e l'altra, più il mondo di State of Decay rallenterà, fino a fermarsi completamente.
Woah, ho scritto un bel po', evitando anche di fare quello che di solito faccio: raccontarvi ciò che poi si prova nel gioco vero e proprio, una volta che ci si ritrova lì, in mezzo a un bosco della Trumbull Valley in piena notte, col volante di una muscle car stretto tra le mani e davanti un nostro amico che si trascina con una gamba rotta verso di noi, in cerca della salvezza. Un fottio di caratteri senza descrivervi almeno una parte di ciò che può accadervi una volta soli, alla forsennata ricerca di un proiettile, mentre la porta crepita sotto i colpi di una dozzina di non morti, mentre le assi che abbiamo inchiodato alle pareti saltano una dopo l'altra.
Una valanga di parole che non possono descrivere tutto ciò che voi, solo voi, vivrete sulla vostra pelle. Tonnellate di lettere a cui è impossibile dare un senso generale perché la mia storia sarà necessariamente diversa dalla vostra. Deciderete voi chi sarà il protagonista, chi saranno i comprimari, gli eventi decideranno il resto. Anche se 100% gioco State of Decay sembra seguire il corso di un film, incluse le scene clou, solo che tutto è random, interattivo.
State of Decay è un simulatore, un gioco di ruolo, un gioco d'azione, un survival horror. Riporta alla mente Dead Rising e Jagged Alliance. State of Decay ricorda anche Stalker e tutti quei mondi simulati tanto complessi che fino a ora abbiamo visto solo su PC.
"Il budget che non può permettergli (ancora) una competizione più serrata nel campo dei triplaA"
Se The Last of Us è un capolavoro di trama, tecnica e gameplay, State of Decay lo è di gameplay, trama e ... tecnica, ecco il punto debole di tutta questa meraviglia.
State of Decay è un bel gioco da vedere, molto realistico, molto ben disegnato. Non ha fenomeni atmosferici ma il passaggio dal giorno alla notte (che durano un'ora ciascuno) è ottimo, come anche la costruzione della Trumbull Valley. I guai sono tutti nel frame rate alquanto instabile (specialmente in macchina) e in tante piccole sbavature che riportano coi piedi per terra e fanno apparire di nuovo questo gioco per quello che è: un progetto strepitoso ma fatto con un budget che non può permettergli (ancora) una competizione più serrata nel campo dei "triplaA".
C'è anche un po' di screen tearing ma abbiamo visto di peggio in giochi ben più famosi. Inoltre alcune meccaniche non sono spiegate benissimo ma con l'esperienza colmerete tante lacune divertendovi, non temete. Se riuscirete a superare lo scoglio grafico (che non è affatto male, ve lo assicuriamo, provate la demo!) e ad andare oltre la prima ora di gioco, allora incontrerete il paradiso (che in questo caso è un inferno), parola di videogiocatore.
Il voto eccolo qui, un otto che non è dieci solo per colpa del budget.
State of Decay è disponibile in esclusiva su Xbox Live per 1600 Microsoft Points (19,20 Euro) ma è attesa nell'arco di sei mesi anche una versione PC.