Supreme Ruler: Cold War
La strategia ai tempi dei nonni.
È diverso tempo che mi interrogo se siano i videogame oppure i videogiocatori che lentamente stanno regredendo: se infatti provo a ragionare sulla difficoltà media dei titoli a cui ho giocato negli ultimi anni, conto sulle dita delle mano quelli che sono stati in grado di fornirmi un livello di sfida adeguato alle mie aspettative. Non che la cosa sia necessariamente un male, ma il bisogno di mettere alla prova i propri neuroni a volte è davvero impellente.
Per fortuna però sviluppatori come i BattleGoat Studios sembrano ricordarsi ancora come si facevano i giochi una volta, regalandoci piccole perle strategiche come questo Supreme Ruler: Cold War, titolo dove la materia grigia è messa davvero a dura prova.
Figlio della rinomata casata degli strategici a turni con n-mila parametri, il titolo edito da Paradox mira così a riportare in auge un gameplay “da nonni”, fatto da centinaia di variabili da tenere sotto controllo al fine di schiacciare il proprio avversario centimetro dopo centimetro, con la contestuale consapevolezza che ogni mossa genererà una conseguente reazione.
La complessità e la profondità di Cold War emergono naturalmente fin dalle prime battute, a partire addirittura dalla scelta del livello di difficoltà: dopo aver optato se affrontare la campagna parteggiando per gli Stati Uniti o per la Russia, se provare invece la modalità sandbox dove è possibile prendere le redini di una qualsiasi nazione schierata fra i due blocchi politici, o infine se valutare la propria abilità in alcuni scenari predefiniti, dovrete infatti barcamenarvi fra tutta una serie di parametri per impostare il livello di sfida a voi più adeguato.
Se già qui le cose si complicano, non appena avviata la partita capirete che la situazione è forse ancora peggio di quello che potevate immaginare: immersi nel gioco senza alcun tutorial a disposizione, dovrete prendere in mano le redini del vostro paese letteralmente “a freddo”, cercando di delineare una strategia di crescita e di sviluppo coerente attraverso le decine di parametri su cui potrete intervenire.
Ad esempio vi verrà chiesto di decidere come e in che modo distribuire la produzione, valutando la tipologia di infrastrutture da costruire e incentivare nelle varie zone dei vostri territori, mentre allo stesso tempo dovrete dare un occhio alla produzione bellica e alla ricerca, cercando di mantenere l’opinione pubblica dalla vostra parte.