The Elder Scrolls Online - preview
Dal "Fus Roh Da" al "devi tankà".
Per dire che la saga di The Elder Scrolls fosse adatta a un MMO, non ci vuole un master in game design. Tuttavia, un conto è inserire nell'ennesimo gioco di ruolo online i suoi enormi spazi aperti e l'idea di un conflitto epico contro un nemico magico e mortale, un altro è dare a questi elementi il sapore di Oblivion, Morrowind, Skyrim, un sapore fatto di interazione totale con l'ambiente, di combattimenti dinamici in prima persona, e di un mondo in cui le proprie decisioni hanno un forte impatto su ciò che ci circonda.
Con The Elder Scrolls Online, Zenimax ha soltanto una soluzione per non fallire, trovare il giusto bilanciamento tra ciò a cui i fan della serie non sono disposti a rinunciare e gli inevitabili limiti delle meccaniche MMO, cercando nel frattempo di trovare idee che diano al gioco il giusto carattere per farlo spiccare in un genere fin troppo saturo di titoli innovativi, che si sono poi rivelati la solita minestra con un colore diverso.
Grazie a GameInformer, da cui abbiamo tratto le informazioni di cui parleremo in questo pezzo, ora sappiamo che Zenimax sembra aver capito tutto questo e che sta cercando di trovare questo equilibrio, cercando di non snaturare un elemento chiave della saga di The Elder Scrolls: l'esplorazione.
Pur dovendo infatti piegarsi alle logiche di classe, punti esperienza e sviluppo del giocatore, gran parte della crescita del personaggio avverrà andando in giro per il mondo, scovando dungeon, salvando viaggiatori in pericolo, incontrando nuovi compagni d'avventura e ascoltando ciò che si dice in città. Ovviamente ogni vostra nuova scoperta verrà segnata sulla mappa, e presto vi ritroverete nella familiare situazione di essere letteralmente assediati dagli incarichi da compiere, che aspettano solo di essere portati a termine.
Purtroppo la logica degli MMO vi impedirà di imparare ogni possibile professione o di possedere una casa, anche se potrete legarvi alle gilde dei Ladri, Maghi e Guerrieri, ed esplorare tutto ciò che vedrete, in una mappa che surclassa quanto abbiamo visto in Skyrim. Forse alcune zone potrete vederle solo dopo aver macinato qualche livello e, ovviamente, con una visuale in terza persona, ma chi ama passare il tempo cercando libri rari, dungeon sconosciuti e avventure dal finale non scritto, si sentirà al suo posto come una spada nel proprio fodero.
Zenimax dovrà trovare il giusto bilanciamento con gli inevitabili limiti delle meccaniche MMO
Le vicende sono ambientate 1000 anni prima di quanto abbiamo vissuto in Skyrim: la dinastia imperiale è caduta, Tamriel è priva di un governo, Cyrodiil è un territorio in perenne conflitto e tre precarie alleanze, ognuna costituita da tre delle nove razze disponibili, lottano ogni giorno per la supremazia sul territorio.
Sullo sfondo di questo conflitto si muove la nobile famiglia Tharn, che ha stretto un patto con un negromante di nome Mannimarco, la cui promessa è far combattere i morti per la dinastia imperiale. Ciò che i Tharn non sanno è che Mannimarco sta a sua volta complottando con un malvagio principe daedrico, Molag Bal, che vuole schiacciare il mondo dei mortali sotto il suo tallone.
E in mezzo a tutto questo casino, ovviamente, ci siete voi, un avventuriero in cerca della propria strada, la cui anima è già stata rubata da Molag Bal e che torna in vita ogni volta che viene ucciso (qualcosa dovevano pur inventarsi no?). Se ci tenete alla vostra anima dovrete dunque lottare per essa, e per Tamriel.
La mappa del gioco comprende la maggior parte delle zone che abbiamo già visitato nei titoli precedenti. Da Skyrim e Morrowind a nord, al profondo sud delle Isole Summerset e di Elsweyr, terra natia dei misteriosi Khajiit. Ovviamente non tutta Tamriel sarà disponibile da subito: Zenimax Online ha infatti bloccato l'accesso ad ampie parti della mappa, che saranno rese disponibili in aggiornamenti e espansioni future.
Le tre fazioni disponibili sono legate a tre differenti regioni. A nord e a est di Cyrodiil troviamo l'Ebonheart Pact, una fragile alleanza tra nordici, dunmer (elfi oscuri) e argoniani, uniti solo dalla voglia di eliminare gli altri, prima di liberare nuovamente gli antichi rancordi. L'Aldmeri Dominion, stipulato tra altmer (elfi alti), bosmer (elfi del bosco) e khajiit si trova a sud e sud-ovest, mentre a nord-est bretoni, redguard e orchi si sono uniti sotto la Daggerfall Covenant.
Per quanto riguarda il sistema di quest, ricreare la libertà d'azione di Elder Scroll con lo schema "vai in città-raccogli la quest-fai la quest-torna in città" sarebbe stato impossibile. Per questo motivo Zenimax ha cambiato drasticamente il modo in cui i giocatori interagiscono col mondo circostante, ispirandosi in un certo senso alle avventure che "casualmente" accadono durante una sessione di gioco in un classico GDR carta e penna.
La mappa del gioco comprende la maggior parte delle zone che abbiamo già visitato nei titoli precedenti
Ad esempio, forse nessuno vi avrà detto che la caverna che avete appena scoperto dev'essere ripulita dagli scheletri che la infestano ma magari uccidendo il negromante che vi abita troverete qualcuno che vi ricompenserà nel vicino villaggio. Camminando per le città, i paesani vi indicheranno chi ha bisogno d'aiuto e automaticamente vi apparirà un indicatore sulla mappa.
Tuttavia non tutte le quest appariranno sulla mappa: la maggior parte delle caverne, dei dungeon (molti dei quali non sono istanziati, ma pubblici) o delle rovine appariranno sulla vostra bussola solo quando ci passerete vicino, una caratteristica con cui la nostra sezione dedicata alle soluzioni andrà a nozze!
Nel corso delle 120 ore di media che Zenimax ha stimato necessarie per raggiungere il level cap (ancora sconosciuto), ognuna delle tre fazioni potrà seguire un proprio percorso per raggiungere la meta, quindi ci sarà da aspettarsi centina e centinaia di quest differenti.
Alcune saranno molto semplici, ma in altre ci troveremo di fronte scenari complessi, in cui tuttavia non saremo costretti a seguirne le varie fasi in maniera rigorosa per conoscere gli sviluppi della storia. Un esempio di tutto ciò è la quest per liberare la zona di Camlorn dalla minaccia dei lupi mannari.
Le quest spesso appariranno sulla mappa solo quando ci passerete vicino
Visitando gli insediamenti in zona verrete informati dagli NPC che un gruppo di lupi mannari che infesta la zona sembra più organizzato del solito, e viene comandato da un individuo di nome Faolchu.
Sulla strada verso Camlorn sulla mappa comparirà un insediamento di maghi e soldati, che stanno subendo l'attacco di alcuni spettri. Dopo aver eliminati i fantasmi e aver raccolto alcuni artefatti dai loro cadaveri nella più classica delle quest di uccisione e raccolta, scoprirete che i fantasmi sono lì per ricreare un'antica battaglia, e che Faolchu è in qualche maniera legato alla cosa.
Dopo aver esplorato alcune rovine per parlare con il fantasma di una soldatessa che ha partecipato alla battaglia, dovrete indossare l'armatura di suo marito per vivere con i vostri occhi ciò che è successo tanto tempo fa.
Sarete quindi trasportati centinaia di anni nel passato e, dopo qualche scontro minore vi troverete proprio al cospetto di a Faolchu, e sarete messi di fronte a una scelta: salvare la compagna dell'uomo di cui indossate l'armatura o affrontare subito il vostro nemico. Se sceglierete la prima soluzione vi verrà rivelato che Faolchu è vulnerabile al fuoco, e potrete usare quest'informazione a vostro vantaggio, altrimenti arriverete comunque alla soluzione, ma alcuni NPC discendenti del personaggio che non avete salvato non saranno più presenti.
A livello meccanico e narrativo, per ottenere tutto ciò Elder Scrolls Online farà ampiamente uso del phasing, una tecnologia usata anche da Blizzard in cui ogni utente vede o meno determinate cose intorno a sé in base allo stato di avanzamento delle proprie quest. Quindi in un paese potreste essere accolti come eroi per aver portato a termine determinati compiti, mente un vostro amico potrebbe non vedere determinati NPC perché non sono sopravvissuti a una sua avventura.
Il maggior rischio con questo tipo di soluzione è che i giocatori tendono a muoversi da soli per portare avanti in tranquillità la propria avventura personale, ma secondo gli sviluppatori la possibilità di aiutare un compagno che si trova in una fase precedente di una quest nonché la natura circoscritta di questi eventi, dovrebbero scongiurare l'insorgere del problema.
Elder Scrolls Online farà ampiamente uso del phasing, una tecnologia usata spesso da Blizzard
La quest di Camlorn, che per dialoghi, nemici e atmosfera non ha niente da invidiare a quanto abbiamo visto nei precedenti titoli di Elder Scroll, mostra come Zenimax si stia sforzando di inserire il maggior numero possibile di elementi graditi ai fan per farli sentire a casa loro, ma c'è un punto dove non c'è speranza di lasciare tutto così com'è: il sistema di combattimento.
La latenza del network e l'essenza stessa degli MMO obbligano The Elder Scrolls Online ad accantonare il sistema di combattimento in prima persona e in tempo reale che accompagna la serie dagli esordi, tuttavia Zenimax non ha del tutto abbandonato alcune caratteristiche chiave e ha introdotto un elemento fondamentale attorno al quale ruotano tutte le meccaniche di combattimento del gioco: la barra della stamina.
Questa barra si consuma ogni volta che correte, parate, superate un effetto incapacitante o interrompete un incantesimo che vi viene lanciato contro. Tra tutte queste possibilità, la parata è senza dubbio quella fondamentale. In base alla classe potrà essere uno scudo, una barriera magica chissà cos'altro, ma l'effetto ai fini del gameplay sarà sempre lo stesso.
Parare un attacco non vuol dire eliminare del tutto il danno ma ridurlo o annullarne gli effetti secondari, come uno stordimento, o addirittura sbilanciare l'avversario per un eventuale contrattacco. Potete quindi capire quanto sia fondamentale dal punto di vista del PVP una buona gestione della stamina.
Zenimax intende fare a meno del classico sistema basato sull'aggro
Immaginate una linea di soldati alla carica, che normalmente sarebbero vittima di ogni sorta di magia ad area, ripararsi dietro i proprio scudi per arrivare corpo a corpo con un gruppo di maghi, oppure uno scontro ravvicinato in cui le abilità speciali vengono utilizzate non tanto per il danno che fanno, ma solo per consumare la stamina avversaria e cercare lo spazio per un colpo che faccia veramente male.
Dare ai giocatori questo tipo di abilità ha il non indifferente effetto collaterale di slegarli leggermente dalla sacra trimurti tank/healer/damage dealer. Zenimax intende infatti fare a meno del classico sistema basato sull'aggro, e punta a responsabilizzare maggiormente ogni giocatori nei confronti della propria sopravvivenza.
Ovviamente saranno comunque presenti classi in grado di curare gli altri e proteggere i più deboli, ma l'obiettivo dello studio è fare in modo che tutto funzioni in maniera più realistica, e non solo su una meccanica vista e rivista.
Al momento non sappiamo quali e quante saranno le classi disponibili, l'unica cosa certa è che non avremo a disposizione contemporaneamente tutte le nostre abilità ma che potremo contare solo su quelle che avremo posizionato sull'apposita barra.
I primi due slot della barra sono dedicati agli attacchi forte e leggero dell'arma selezionata, poi ci sono alcuni spazi a cura del giocatore e infine l'ultimo slot, in cui sarà possibile inserire solo un'abilità attivabile dopo aver sviluppato un certo grado di "finesse".
La finesse non è semplicemente un determinato numero di combo point da accumulare, come accade per il rogue di WoW, ma un punteggio che tiene conto di come combattete sia da soli che in gruppo.
Interrompere un incantesimo al momento giusto o bloccare un attacco potente sono azioni che aumenteranno il vostro grado di finesse, che se sarà al massimo quando uccidete un nemico vi garantirà anche del loot aggiuntivo. Tuttavia il modo migliore per aumentare drasticamente la vostra finesse è collaborare con i compagni, utilizzando le rispettive abilità in maniera combinata.
Ad esempio, un mago può dar fuoco a un pozza d'olio lasciata da un ladro per dar fuoco ai nemici, oppure un guerriero può far partire un attacco rotante mentre colpisce una colonna di fuoco, per sparare in giro meteore infuocate.
Il modo migliore per aumentare drasticamente la vostra finesse è collaborare con i compagni
Attenti però, perché anche i mob utilizzeranno queste tattiche, visto che Zenimax sta concentrando gran parte dei propri sforzi in un'intelligenza artificiale che renda gli avversari qualcosa di più di un semplice oggetto inanimato che attacca frontalmente quando viene provocato. Quindi aspettatevi arceri che cercheranno di colpirvi stando riparati, mentre un ladro proverà ad aggirarvi e un mago non aspetterà altro che dar fuoco alla pozza d'olio che vi è stata lasciata cadere tra i piedi.
Come obiettivo è senza dubbio ambizioso, e la maggior parte dei designer in circolazione venderebbero probabilmente un figlio per avere nel proprio MMO una meccanica degli scontri così evoluta: resta ancora da capire se Zenimax c'è riuscita veramente o siamo di fronte alle solite chiacchiere da sala stampa.
E l'endgame? Beh, anche in The Elder Scrolls Online non mancano le istance eroiche, i raid, i mostri che affollano i dungeon pubblici e le arene PVP, ma il suo punto di forza è senza dubbio il PVP tra fazioni che ha luogo nella zona di Cyrodiil, dove lo scontro non si ferma mai.
Il PVP tra fazioni ha luogo nella zona di Cyrodiil, dove lo scontro non si ferma mai
Tutta la città e i dintorni che avete imparato a conoscere in ore e ore di Oblivion verranno trasformate in un immenso campo di battaglia pieno di obiettivi primari e secondari, armi da assedio e da difesa, scontri campali e piccole scaramucce, in quello che a parole sembra essere il paradiso di ogni amante del PVP.
Tutto ruota intorno alla conquista e al mantenimento di determinati luoghi della mappa per un certo periodo di tempo, così da accumulare punti che garantiscano determinati bonus. Se poi la vostra fazione riesce a conquistare la città mentre è in testa alla classifica, potrete addirittura affrontare direttamente l'esercito di Molag Bal.
Sconfitto l'esercito daedrico, il giocatore che dato il maggior contributo alla causa, ovvero il primo in classifica, verrà incoronato Imperatore. Un titolo con il quale bullarsi in giro per tutta Tamriel, ma al quale non corrisponderà alcun potere speciale.
Una sfaccettatura interessante è quella data dai risvolti politici che la presenza di tre fazioni genera spontaneamente. Un punto molto delicato da gestire, visto che lo sbilanciamento è sempre dietro l'angolo, ma il background del team Zenimax, i cui membri provengono sia da Ultima Online che Dark Age of Camelot, fa ben sperare.
Immaginate una lunga discussione sui forum tra due potenti gilde rivali per eliminare il terzo incomodo che sta prendendo troppo il sopravvento, oppure la difficoltà nel gestire il campo di battaglia nella sua interezza, senza trascurare alcun obiettivo secondario che potrebbe dare un vantaggio, anche minimo, al nemico.
The Elder Scrolls Online ha dunque davanti a sé un cammino impervio. Non solo dovrà emergere in un settore in cui i costi e i rischi sono altissimi, ma dovrà subire le critiche dei fan che non vogliono gli MMO e di chi lo giudicherà superficialmente come un WoW dal vestito diverso.
Una sfaccettatura interessante è quella data dai risvolti politici che la presenza di tre fazioni comporta
Per superare questi scogli il gioco ha dalla sua un team di 250 persone che conosce sia il mondo dei GdR che quello di The Elder Scrolls e che sta riversando tutta la propria cura in ogni dettaglio, dalle meccaniche di combattimento alla varietà delle quest, dalla tecnica di phasing al bilanciamento delle classi.
Dalla sua The Elder Scrolls Online sembra avere dei punti di forza di tutto rispetto come un PVP dai toni epici, meccaniche di gioco interessanti e un sistema di questing, sia in solo che in gruppo, che potrebbe scongiurare noia e banalità. Scommettere sul successo di un MMO è un gesto rischioso di questi tempi, ma se dovessimo basarci solo su ciò che si sente dire di questo gioco, le quote di Zenimax inducono all'ottimismo.