The Walking Dead: No Time Left - review
Fine della corsa.
I morti che camminano di The Walking Dead sono arrivati alla fine della corsa e con essi anche i personaggi che ci hanno accompagnato attraverso i cinque episodi di questa avventura ispirata al fumetto originale.
La puntata in questione si intitola No Time Left e chiude la prima serie di episodi del gioco, di cui i TellTale Games hanno già annunciato di voler realizzarne il seguito, visto il buon successo di vendite ottenuto. L'ultimo episodio è sicuramente il più corto di tutti ma anche quello che chiude la storia, risolvendo un mistero che turbava i sonni dei giocatori fin dal terzo capitolo e ovviamente facendo da apripista al seguito.
Non c'è molto da dire su No Time Left, se non che a livello di meccaniche tutto è rimasto inalterato: si tratta sempre di un'avventura punta e clicca con una limitata interazione con l'ambiente e l'inserimento di alcuni Quick Time Event quando ci si trova alle prese con i non-morti. L'accento è sempre sulla storia e sui rapporti tra i personaggi: questi possono cambiare in relazione alle nostre decisioni, reazioni e attitudini alle pressioni di un ambiente ostile qual è quello di una Savannah infestata di zombie dalle fogne ai tetti dei palazzi.
Uno dei tratti distintivi della serie è stato la notevole carica emotiva trasmessa da molte situazioni e quest'ultimo episodio rappresenta la degna conclusione di quanto giocato in precedenza. Non vi possiamo svelare nulla per non rovinare la sorpresa, ma sappiate che se vi stava per scappare qualche lacrimuccia nelle situazioni più “adulte” degli episodi precedenti, anche stavolta troverete pane per i vostri denti.
"Non ci sono bivi essenziali nella storia che indirizzino drasticamente gli eventi"
Nei mesi scorsi abbiamo avuto modo di recensire tutti gli episodi e questo è il momento giusto per tirare le somme ed esprimere una valutazione definitiva su The Walking Dead. Eravamo partiti con una buona impressione , tuttavia mitigata dalla brevità dell'avventura proposta. Col trascorrere degli episodi non sono mancati i colpi di scena, e soprattutto è emersa la vera caratteristica di The Walking Dead, ovvero quella di essere un'avventura dinamica in cui eventi e dialoghi cambiano in relazione alle decisioni prese dal protagonista. Gli effetti si ripercuotono nell'immediato e su situazioni e decisioni da prendere anche due o tre episodi dopo la “sliding door” iniziale.
Ora che siamo giunti alla fine, è più chiara la struttura di base del gioco che si può riassumere in questo modo: non ci sono bivi essenziali nella storia che indirizzino drasticamente gli eventi in una direzione o nell'altra. A prescindere da quello che farete, le situazioni chiave rimarranno più o meno le stesse in relazioni alle locazioni, ai dialoghi principali alle scene d'azione e alle locazioni da visitare. Le decisioni veramente importanti da prendere sono soprattutto nei primi due episodi, in particolare la scelta tra chi salvare da morte certa e chi accusare di tradimento.
Per il resto, le variazioni della trama non si rifletteranno tanto sulle vicende quanto sui rapporti interpersonali tra il protagonista, Lee, e il resto del gruppo. In linea di massima è possibile scegliere tra un approccio onesto e pacifico e uno aggressivo basato sull'intimidazione: questo condizionerà invece notevolmente i dialoghi e gli atteggiamenti degli altri membri del gruppo, in particolare quelli di Kenny e della piccola Clementine.
"Vale la pena consigliarvi l'acquisto dell'intero pacchetto di episodi"
The Walking Dead merita quindi di essere rigiocato almeno una seconda volta nella sua interezza dando risposte e compiendo scelte diametralmente opposte alla prima esperienza situazione. In questo modo potrete dire di aver spremuto a fondo i contenuti proposti da Telltale e ovviare così, anche se solo in parte, alla brevità complessiva dell'intera avventura che si attesta all'incirca sulla decina di ore.
Visto il prezzo cui è proposta l'intera collezione di episodi su Steam (25 Euro), non ci si può tutto sommato lamentare: molto più penalizzante, a parere del sottoscritto, è l'eccessiva semplicità di praticamente quasi tutti gli enigmi che rende la progressione una semplice formalità. Questo potrebbe lasciare l'amaro in bocca agli avventurieri più accaniti o, più semplicemente, a chi si aspetta un minimo di sfida cerebrale da un videogioco moderno.
The Walking Dead si propone chiaramente come un fumetto interattivo comunque piacevole da giocare e in alcune occasioni ben precise molto toccante, anche per l'eccellente capacità dei grafici di rendere lo stato d'animo dei personaggi nell'animazione del corpo e, soprattutto del viso, insieme all'interpretazione del parlato, purtroppo solo sottotitolato in Italiano.
Aspettando quindi la seconda stagione, vale la pena consigliarvi l'acquisto dell'intero pacchetto di episodi; se amate il fumetto, la serie televisiva e soprattutto le avventure grafiche sono il vostro pane quotidiano, difficilmente resterete delusi. Chi invece cerca una sfida di una certa consistenza, si faccia un giro di prova scaricando solo il primo episodio per farsi un'idea precisa di quello che lo aspetta.