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Tokyo Game Show - parte 1

Le prime impressioni a caldo dalla fiera di Tokyo.

Scrivere questo reportage è veramente dura. Come ben sapete, il Giappone a seguito del disastro di Fukushima, ha vissuto una delle esperienze più traumatiche della sua storia.

Da quel 26 febbraio molto è cambiato, e per la prima volta in questa edizione del Tokyo Game Show si avverte in fiera un disagio mai sentito prima.

Girando per gli stand la tensione è palpabile, acuita forse dal fatto che, a seguito di quanto accaduto, il boicottaggio della stampa estera è stato quasi unanime, accrescendo ancor di più il senso di solitudine e di desolazione seguito alla disgrazia.

Tutto questo lo si nota distintamente, seppur si tenti di nasconderlo dietro un sorriso o un lungo inchino, a dimostrazione del maggior rispetto per quei pochi comunque presenti alla kermesse, il che fa capire come quello giapponese sia un popolo che, anziché auto commiserarsi, preferisce soffrire in silenzio e con grande dignità.

Ciò che però stupisce, parlando in giro, è la forte voglia di rivincita, di riscatto, rispetto a una sorte avversa che ha reso i Giapponesi ben più umani rispetto all'immagine che amano dare di sé.

Avendo fatto questa doverosa premessa sull'atmosfera che si respira in questa edizione del TGS, passiamo all' annuale reportage dalla fiera di Tokyo.

Se esiste un'azienda che svetta sulle altre in questa edizione del Tokyo Game Show, essa è Sony. Il colosso capeggiato da Kazuo Hirai appare infatti scatenato, grazie all'hype generato dalla PS Vita, rafforzato dagli ultimi dati di vendita della PS3 e dei suoi giochi (7 su 10 in classifica, secondo i dati di MediaCreate: un vero record). Al punto che secondo gli analisti, Sony potrebbe scalzare Nintendo dalla sua roccaforte storica, ovvero il mercato dei portatili.

Così come accadde nel 1996, quando conquistò il mercato casalingo con la prima PlayStation a scapito del Nintendo 64, Sony adesso è pronta a fare il grande salto con l'arrembaggio a una fetta di mercato un tempo ritenuta secondaria e marginale ma che oggi, visti i fatturati a sei zeri, si rivela essere di fondamentale importanza nel settore dei videogame.

In fiera tutti, dicasi tutti, sono rimasti ammaliati da questo nuovo portatile, che non è solo una console con grafica da next-gen ma che è anche capace di mutuare parte delle sue funzioni dai telefonini più avanzati. Per sintetizzare il risultato in poche righe, siamo di fronte a un incrocio tra una PS3 e un iPhone. E chissà che un domani Sony non vada a concorrere sul mercato della telefonia con un prodotto più competitivo rispetto all'attuale Xperia Play.

Per potere toccare con mano tutto ciò bisognerà però attendere ancora qualche mese, ossia il 17 dicembre, la stesso giorno del lancio della PS3 nel 2006. Questa data, lo ricordiamo, è quella relativa al lancio giapponese; per l'Europa, invece, è ancora tutto avvolto nel mistero.

Parlare di Sony quest'anno vuol dire parlare implicitamente anche del 3DS e di Nintendo, società che appare in difficoltà. Mai la casa di Mario aveva dovuto indire una conferenza stampa prima del Tokyo Game Show (fiera che, lo ricordiamo, ha sempre boicottato sin dalla sua nascita nel 1996), per rassicurare i propri clienti e investitori che proveranno a breve la nuova console Sony e decideranno dove allocare i propri soldi.