Trine 2 - review
Il trio è più in forma che mai!
Il mondo dei corsi e ricorsi videoludici è sintetizzabile in due semplici equazioni: se un gioco ha avuto successo, avrà un seguito; se c'è un seguito questo sarà (sulla carta) più grosso, più bello, più profondo, più tutto.
Dopo l'esaltante riscontro di critica e di pubblico del primo Trine, Frozenbyte non poteva quindi esimersi dal tornare sul luogo del delitto con Trine 2, soprattutto nella consapevolezza di aver recuperato e rinnovato un'idea di gameplay che aveva fatto ai suoi tempi la fortuna della serie Gobliiiins, adattandola al contempo al palato del giocatore moderno.
Al centro delle vicende troviamo tre eroi ben assortiti che i fan hanno già avuto modo di conoscere: Amadeus, un mago schivo ma consapevole dell'importanza del suo ruolo da eroe per caso; Pontius, un indomito guerriero che non teme il pericolo e Zoya, un'avvenente ladra il cui unico scopo è quello di recuperare quante più ricchezze possibili, non disdegnando però di aiutare allo stesso tempo i propri compagni di avventura.
Comune denominatore e motore delle vicende è il Trine, una sorta di cristallo "protettore" che dopo aver letteralmente convocato (rapito?) i nostri, mostra loro il cammino da seguire in quello che si preannuncia essere l'ennesimo tentativo di salvare il mondo da un male misterioso. Effettivamente niente di nuovo sotto il sole, ma il tutto è intriso di quell'ironia che rende fresche anche le vicende più trite e ritrite.
Là dove si comincia a fare sul serio è però quando si va ad analizzare più in profondità il gameplay, aspetto che seppur non si distacchi in maniera netta dal primo capitolo, presenta alcuni caratteri di sicuro interesse. Per semplificare, se si volesse tracciare una netta linea di separazione per comprendere quello che è il vero elemento di rottura, si potrebbe sintetizzare questa ricerca con una sola parola: profondità.
Andiamo sul pratico: uno dei difetti più evidenti nell'originale Trine era l'eccessiva ripetitività che accompagnava il procedere dei livelli, solamente mitigata da una direzione artistica decisamente sopra le righe; consapevoli di questo aspetto gli sviluppatori hanno deciso di giocare al rialzo, andando a lavorare sotto entrambi i comparti.
"Emerge fin dalle prime battute un maggior equilibrio nei tre personaggi e una migliore strutturazione dei livelli."
Dal punto di vista delle dinamiche di gioco emerge fin dalle prime battute un maggior equilibrio nei tre personaggi e soprattutto una migliore strutturazione dei livelli pensata per permettere al giocatore di adottare di volta in volta la strategia a lui più congeniale: ognuno dei nostri eroi, come nel primo episodio, è infatti dotato di abilità uniche che permettono loro di modificare l'ambiente circostante in maniera peculiare e sopratutto libera da vincoli che non siano quelli logici.
In parallelo all'utilizzo di queste "specializzazioni" è possibile poi, raccogliendo delle speciali fiale lungo la strada, gestire una sorta di crescita dei nostri beniamini, destinando loro abilità speciali seguendo un'alberatura che ricorda una versione molto semplificata del classico sviluppo da GdR.
L'unione di queste due forze porta quindi a un gameplay che non va a modificare sostanzialmente l'esperienza di gioco, ma permette di coglierne appieno quelle potenzialità che in molte situazioni erano solamente accennate nel primo Trine.
Per quanto riguarda invece la direzione artistica e concettuale, è evidente il tentativo di rendere l'esperienza di gioco la più varia possibile, sia introducendo una maggior varietà di ambienti e situazioni (non solo scheletri sotto il sole!), sia aumentando le occasioni dove sarà necessario attivare la materia grigia per avere la meglio di enigmi più integrati all'interno delle vicende. Se la fisica è sempre la padrona della scena, l'introduzione di elementi come l'acqua (resa divinamente) e il vento completano un quadro nel complesso molto positivo e mai stancante.
"È evidente il tentativo di rendere l'esperienza di gioco la più varia possibile."
A livello grafico anche l'atmosfera onirica e fiabesca gioca in maniera egregia la sua parte: pur proposto in un semplice 2d, Trine 2 è infatti una gioia per gli occhi, grazie ad effetti di luce e rifrazione eccezionali, ambientazioni lussureggianti e animazioni che non mostrano il minimo tentennamento.
Il lavoro di cesello si fa sentire poi anche e sopratutto sotto il comparto tecnico che, seppur già ottimo anche nella scorsa iterazione, mostra di aver praticamente dimenticato i singhiozzi di frame rate che talvolta funestavano le vicende dei tre. Visti i requisiti richiesti nella copia Steam da noi provata, viene da chiedersi il perché non si ottengano sempre risultati del genere.
"A livello grafico anche l'atmosfera onirica e fiabesca gioca la sua parte, pur proposta in 2d."
Torna infine in Trine 2 l'annoso dibattito su quale sia il miglior metodo di controllo dei propri personaggi, soprattutto per quel che riguarda la versione PC; contrariamente a quello che si potrebbe pensare, in questo caso la magica accoppiata mouse più tastiera risulta particolarmente funzionale, soprattutto nella gestione dei poteri del mago, il personaggio forse più flessibile del trio.
Se quindi avete l'occasione di recuperare la versione per il sistema operativo Microsoft, potreste trovarvi decisamente a vostro agio con i "classici controller", tanto da non rimpiangere di avere un pad sotto mano.
L'unico aspetto dolente della magica avventura targata Frogwares è così la longevità: l'avventura principale consta infatti di soli tredici capitoli che, sebbene a parere degli sviluppatori riserveranno un grado di sfida maggiore rispetto al titolo originale, difficilmente vi terranno impegnati più di una decina di ore.
Va anche detto però che, una volta completato, Trine 2 gioca molte delle sue frecce nell'alta rigiocabilità, frutto di un gameplay che lascia spazio all'inventiva del giocatore e nei personaggi complementari: terminare l'avventura utilizzando un approccio diverso o ricercando tutti i vari segreti sparsi qua e là per le varie ambientazioni, potrebbe pertanto portarvi via qualche ora aggiuntiva. Niente di eccessivamente lungo ma sicuramente un piacevole diversivo.
"Trine 2 gioca molte delle sue frecce nell'alta rigiocabilità."
Per chiudere infine l'analisi, l'aspetto forse meno riuscito del capitolo originale era probabilmente legato al versante multiplayer: se infatti era già prevista una modalità cooperativa, questa era relegata al mondo ormai dimenticato dell'offline, un'atavica pratica dove si soleva ritrovarsi davanti al monitor con qualche amico e un'adeguata scorta di birra.
Anche qui però Trine 2 non si smentisce e, per venire incontro ai gusti e alle abitudini di una platea forzatamente più sedentaria negli spostamenti, propone una modalità cooperativa che sfrutta appieno le meraviglie tecnologiche della Rete, permettendo di vivere l'avventura insieme con amici appesi all'altro capo della vostra connessione.
Come sempre in chiusura gli aspetti collaterali: il gioco è sottotitolato in Italiano ma il doppiaggio non prevede la nostra lingua fra le opzioni selezionabili, mentre per quanto riguarda la colonna sonora abbiamo l'egregio lavoro di Ari Pulkkinen, un mago capace di creare una vero e proprio comparto fiabesco.
Trine 2 riesce così nella non facile impresa di riuscire a riportare sui nostri schermi la magia dell'inatteso e onirico capostipite, e nel farlo non solo mantiene quanto di buono avevamo potuto apprezzare a suo tempo, ma riesce addirittura a migliorare praticamente tutti quegli aspetti che erano stati oggetto di critica al primo giro di valzer.
Profondo, ben calibrato e finalmente dotato di una modalità online che sulla carta ne allungherà esponenzialmente la longevità, il titolo di Frogwares conferma quindi il proprio ruolo di (felice) outsider natalizio e si pone decisamente nella cerchia dei titoli "must have" per passare delle feste videoludicamente felici.