War Thunder - review
Gaijin Entertainment sferra il primo attacco a World of Warplanes.
Per gli appassionati di simulatori di volo, gli ultimi quindici anni si possono considerare lo specchio fedele della trasformazione dell'industria del videogioco: negli anni '90 non passava una stagione natalizia senza che uscissero almeno un paio di simulatori di combattimento aereo, per la gioia di appassionati e produttori di joystick. Capolavori come Falcon 4.0 e Total Air War fanno ancora correre un brivido lungo la schiena di molti come rappresentanti di un genere ormai al lumicino.
La desolazione dei giorni nostri vede invece poche eccezioni perse nel disinteresse di un'industria abituata a numeri che la nicchia di appassionati attuale non può garantire. Le poche eccezioni di cui stiamo parlando sono Lock On per gli amanti del'air warfare moderno e soprattutto la saga di IL-2 Sturmovik, l'unica ad aver ancora riscosso l'interesse degli appassionati di simulazione di volo e combattimento storica.
Proprio dalle radici del gioco di Ubisoft ha preso vita il progetto War Thunder, ovvero un titolo gratuito liberamente scaricabile da Internet per essere affrontato in multiplayer, singleplayer e coop. Gli sviluppatori, i russi Gaijin Entertainment, si sono infatti occupati della realizzazione dell'ottimo IL-2 Sturmovik: Birds of Prey e del seguito Wings of Prey, ma anche di Apache Air Assault e soprattutto di Birds of Steel, titolo uscito solo su console sempre nel 2009 da cui War Thunder deriva in modo evidente.
Questo progetto, ora disponibile su PC ma previsto anche per PS4 e Mac, permette di salire a bordo di decine di aerei della Seconda Guerra Mondiale appartenenti alla cinque fazioni principali del conflitto, ovvero Germania, Inghilterra, Stati Uniti, Russia e Giappone. Non mancano tuttavia anche aerei di altre nazioni per arrivare a comporre un hangar praticamente sterminato, che comprende praticamente tutti i velivoli capaci di staccarsi dal suolo e combattere costruiti tra il 1935 e 1950. War Thunder è completamente gratuito e lo resterà anche al termine della sua fase di open beta, ma è ormai talmente ben definito come contenuti e bilanciamento che abbiamo deciso di recensirlo ugualmente, vista anche la presenza su Steam di alcuni pacchetti aggiuntivi a pagamento di cui trovate un riassunto nel box qui a lato.
"War Thunder prende buona parte dei contenuti e delle modalità di Birds of Steel e li ripropone in versione riveduta e corretta"
Come detto War Thunder prende buona parte dei contenuti e delle modalità di Birds of Steel e li ripropone in versione riveduta e corretta per l'utenza PC, a partire dal sistema di controllo: è infatti possibile personalizzare ampiamente la difficoltà scegliendo tra scontri arcade, battaglie storiche e reali. La prima modalità semplifica notevolmente la gestione dell'aereo, permettendo anche a un novizio di pilotare facilmente senza preoccuparsi eccessivamente delle leggi della fisica e delle caratteristiche tecniche del velivolo.
Bastano venti minuti di allenamento e anche usando solo mouse e tastiera è possibile prodursi in manovre degne del miglior Erich Hartmann: per la sua immediatezza, l'arcade caratterizza in buona parte il multiplayer in cui fino a 32 giocatori si affrontano in scenari predefiniti per abbattere il maggior numero possibile di nemici o compiere missioni particolari, come il bombardamento di colonne corazzate nemiche, artiglierie o la conquista di aeroporti.
Chi invece vuole qualcosa di più complesso e storicamente accurato può cimentarsi nelle battaglie storiche: in questa modalità "intermedia" i giocatori non solo sono obbligati a usare aerei della stessa fazione, ricreando vere campagne aeree del secondo conflitto mondiale, ma devono anche tener conto di una fisica di volo più realistica in relazione al pilotaggio dell'aereo per come si comporta durante gli stalli, gli avvitamenti e le virate.
Per fare un esempio, in un paio d'occasioni abbiamo eseguito una cabrata stretta con l'aereo sbagliato e ci siamo ritrovati di colpo senza ali. Anche la possibilità per il pilota di perdere i sensi per un breve periodo di tempo in seguito all'assorbimento di forze G prolungate, conferma l'attitudine simulativa di una modalità interessante sopratutto per chi preferisce il realismo alla frenesia dei duelli arcade.
I veri puristi tuttavia si dedicheranno senza dubbio alle battaglie in cui l'attenzione è orientata al realismo più totale, che obbliga a pilotare l'aereo dall'interno, simula accuratamente la fisica del volo e propone un modello di danni accuratissimo. Un velivolo molto robusto può farsi sforacchiare le ali per decine di minuti ma finchè il motore è acceso e la portanza resiste, continuerà a volare. Un singolo tracciante nel motore potrebbe invece farlo spegnere al momento sbagliato costringendovi al lancio col paracadute. Oppure, un banale proiettile di piccolo calibro può fare secco il pilota (stupendi gli effetti in cabina dei proiettili, sia audio che visivi) facendovi perdere il controllo dell'aereo quando questo è ancora perfettamente integro.
Le tre modalità che abbiamo qui sintetizzato sono tutte giocabili in multiplayer per accumulare, con gli abbattimenti e la vittoria dei round, l'esperienza necessaria ad accedere agli aerei più avanzati delle fazioni principali. Lo sblocco non è legato solo alla spesa dei punti accumulati ma anche alla progressione col livello d'esperienza del nostro profilo che permette l'accesso ad aerei di categoria superiore. Non solo: investendo esperienza si possono potenziare gli aerei acquistati come armamento e motore ma si può andare anche a migliorare la skill dell'equipaggio, che si traduce in una migliore manovrabilità, resistenza agli svenimenti o anche mira, sopratutto per i bombardieri in cui, oltre ai piloti, trovano posto anche i mitraglieri capaci di sparare in autonomia ai nemici.
War Thunder è completamente affrontabile senza spendere un euro ma in questo caso la crescita non sarà velocissima, visto che ci sono ben cinque tech tree molto complessi da sbloccare progressivamente; probabilmente la maggior parte dei giocatori si concentrerà solo su uno o al massimo due. Visto che anche i ragazzi di Gaijin devono portare a casa la pagnotta, era lecito attendersi un sistema economico che rendesse profittevole il gioco: l'acquisto con denaro sonante di moneta virtuale (le Golden Eagle) permette di acquistare punti esperienza da convertire in aerei o potenziamenti.
Volendo, è anche possibile promuovere il proprio account allo status Premium e garantirsi una progressione dell'esperienza più rapida per un determinato periodo di tempo o anche contenuti esclusivi come degli aerei particolari. Il sistema è comunque ben concepito e non sbilancia eccessivamente il gioco a vantaggio degli utenti a pagamento, visto che anche per gli aerei premium ci sono decine di varianti equivalenti liberamente accessibili solo giocando.
L'unico elemento da tenere in considerazione sul saldo del proprio account, oltre all'acquisto di nuovi velivoli, riguarda i costi di mantenimento. Al termine degli scontri in multiplayer occorre infatti riarmare ed eventualmente riparare gli aerei danneggiati: ciò ha un costo che riduce l'accumulo di esperienza e quindi il potere d'acquisto di nuovi giocattoli da mettere nell'hangar. Finché si gioca di frequente a livelli medio-bassi l'esborso è affrontabile tranquillamente, ma una volta che il parco aerei è di alto livello, occorre fare una certa attenzione a non finire in passivo, sopratutto con quelli supersonici, molto costosi da mantenere. I Gaijin sono tuttavia consci di questo problema e hanno annunciato che queste discrepanze verranno risolte.
"La modalità singleplayer non è un semplice passatempo per accumulare achievement"
Le modalità non si limitano a un multiplayer capace di trasformarsi in una vera e propria droga per chi entri nel tunnel dello sblocco di quanti più aerei possibile: volendo è possibile cimentarsi in una sessantina di missioni singleplayer basate su scenari storici cui possono partecipare fino a tre amici nelle vesti di wingman altrimenti controllati dalla CPU. La modalità singleplayer integra quindi quella cooperativa e non si tratta di un semplice passatempo per accumulare achievement visto che, a seconda del livello di difficoltà impostato, regala esperienza utilizzabile per lo sblocco di nuovi aerei da portare nel nostro hangar per il multiplayer.
Alle sessanta missioni singleplayer/cooperative si affiancano ben tredici campagne dinamiche, che permettono di riscrivere la storia nei quattro teatri principali della Seconda Guerra Mondiale come Fronte Orientale, Pacifico, Fronte occidentale e Mediterraneo. Le missioni cambiano a seconda delle nostre prestazioni e anche in questo caso, maggiore è la difficoltà impostata, più elevata sarà l'esperienza accumulata.
Non è finita qui: nel pacchetto d'installazione è presente anche un editor di missioni che permette di creare ogni genere di situazione possibile per numero e tipologia di aerei, truppe a terra, corazzati e navi da combattimento. Direttamente dal menu principale è possibile quindi accedere a missioni personalizzate create da noi o da altri aviatori sparsi in giro per il globo: per essere un gioco gratuito che vive essenzialmente di multiplayer, bisogna dire che si tratta di un ammontare di contenuti assolutamente eccezionale, in grado di tenere inchiodati alla cloche dell'aereo per mesi anche senza mettere il naso sui server multigiocatore, sopratutto se affrontati in compagnia di un paio di amici.
"Nel pacchetto d'installazione è presente anche un editor di missioni che permette di creare ogni genere di situazione possibile"
I motivi che concorrono a rendere War Thunder una vera chicca nell'ambito dei simulatori bellici non si fermano tuttavia qui, anzi. La suddivisione in tre tipologie di gameplay distinto condiziona il livello di difficoltà al punto da rendere lo stesso gioco un'arcade facilissimo da prendere in mano per il novizio più totale o un simulatore di volo accuratissimo, adatto a chi viva di pane e picchiate. In mezzo troviamo un sacco di possibilità di personalizzazione di un sistema di controllo adattabile alle esigenze praticamente di chiunque.
Il successo sui server online è ovviamente per la modalità multiplayer al livello di difficoltà arcade, ma solo sbattendo il muso contro la dura realtà della fisica legata alle prestazioni delle decine di aerei inclusi nel gioco potrete apprezzare un gameplay quasi infinito nella sua complessità grazie alla valanga di aerei presenti, affiancati a contraeree, navi da guerra e carri armati.
Tali dettagli sono infatti anche legati alle qualità tecniche di un gioco semplicemente splendido da vedere anche su PC non particolarmente pompati: i filmati di contorno che vedete a corredo dell'articolo testimoniano una grafica spettacolare a risoluzioni da 1080p, forte di una correzione antialias capace di rendere al meglio qualsiasi aereo.
Anche il frame rate è eccellente: nelle situazioni più caotiche con decine di aerei, navi e artiglierie impegnate a vomitare piombo in ogni direzione, i fotogrammi al secondo non scendono mai sotto i 50, a conferma di un livello di ottimizzazione strepitoso del Dagor Engine anche su PC di fascia bassa. Tutti gli effetti legati alle scie dei proiettili, al fumo e alle fiamme degli aerei abbattuti, sono il contorno di una presentazione assolutamente maestosa, a cui va aggiunto un modello di danni che arriva a simulare i fori e le sbrecciature sulle carlinghe, rivelando persino le parti interne del telaio. Gli abbattimenti sono un piccolo capolavoro che mescola l'effetto estetico alla fisica dei danni subiti: perdere un'ala intera porta a un avvitamento incontrollabile, mentre i semplici danneggiamenti causano vibrazioni e sbandamenti ma raramente la perdita di controllo totale del velivolo.
"Nelle situazioni più caotiche con decine di aerei, navi e artiglierie impegnate a vomitare piombo in ogni direzione, non si scende mai sotto i 50 FPS"
In più di un'occasione ci è capitato di assistere a collisioni fatali che in un paio di casi hanno visto uno degli aerei continuare comunque a volare seppur pesantemente danneggiato, a conferma di quanto sia avanzato il modello di volo che muove War Thunder. Ma del resto questo aspetto emerge già nelle prime fasi del gioco non appena si passa a caccia sempre più performanti come velocità, maneggevolezza e carico bellico.
Anche la rappresentazione del mondo esterno è ben realizzata: nelle missioni sul mare l'acqua è molto ben riprodotta ma è volando sulla terraferma che si può apprezzare l'ottimo dettaglio di campagne, catene montuose, isole, cittadine, porti e aeroporti in cui, nelle missioni ad alto livello di difficoltà, occorre atterrare per rifornirsi e riparare i danni. I dettagli di cui potremmo stare a parlare per ore sono troppi, valga per tutti la bellezza del sistema d'illuminazione che nelle missioni in pieno giorno ci premia con fasci di luce e distorsioni da calore eccezionali. Ma ci sono anche banchi di foschia, notti di luna piena e nubi stratificate.
In conclusione, questo War Thunder ci ha sorpreso come un piccolo capolavoro in grado di affiancarsi (e superare) World of Tanks nel panorama del free to play odierno, e che senz'altro rappresenterà un osso durissimo per il prossimo World of Warplanes. Non fatevi ingannare: il numeretto che vedete al termine di questo paragrafo va molto oltre una gratuità capace di renderlo immediatamente accessibile a un pubblico che in vita sua non avrebbe mai acquistato un gioco di combattimenti aerei, per non parlare di un simulatore di volo.
I veri pregi risiedono nel sistema di progressione dell'esperienza equilibrato tra chi paga il biglietto e chi vola a scrocco, nella calibrazione tra realismo e difficoltà adattabili all'abilità di ciascuno e in una serie di modalità e contenuti singleplayer e cooperativi mai visti in un gioco free (e in beta!) prima d'ora. A rendere possibile tutto questo è una sezione tecnica strepitosa che attinge a piene mani dai vecchi IL-2 Sturmovik per restituirci un film interattivo sulle battaglie aeree del secondo conflitto mondiale che tutti devono provare anche solo per il gusto di rifarsi gli occhi. Chi avrà la voglia di perseverare, verrà premiato da mesi (anni?) di abbattimenti virtuali che hanno rischiato l'estinzione a causa delle logiche di mercato dell'industry moderna.