Warriors Orochi 3 Hyper - review
Una conversione a brutto Musou.
Alzi la mano chi sa con certezza il numero di titoli di stampo “Musou” prodotti finora da Koei/Omega Force. Anche chi lo sa non potrà non convenire sul fatto che decine di titoli sullo stesso tema sfornati in una dozzina di anni non possono per forza di cose presentare grandi innovazioni. Questo non per scadere nella solita tiritera e dire che Omega Force realizza lo stesso titolo da oltre 12 anni (mettendo in mezzo ogni tanto insospettabili protagonisti come Kenshiro e Gundam), ma per mettere in chiaro da subito che che Warriors Orochi 3 Hyper rappresenta la summa ultima di tutti i capitoli dei vari Dynasty e Samurai Warriors, nel bene e nel male.
Per chi è totalmente digiuno della serie, Orochi raggruppa tutti i personaggi di entrambe le serie inserendoli in una timeline differente. Visto che la scusa per fare ciò gira intorno a dei viaggi nel tempo, ai personaggi noti ne sono stati aggiunti altri pescati in ogni dove: basti dire che nel gioco trovano posto anche Ayane di Dead or Alive, Ryu Hayabusa da Ninja Gaiden, Giovanna d'Arco e Achille solo per citarne alcuni.
Quella di Orochi è probabilmente la timeline più sfortunata per i protagonisti: stavolta la premessa è che i potentissimi eroi in grado di sconfiggere intere armate da soli vengono annientati da una gigantesca idra a otto teste. Proprio quando gli ultimi stanno per soccombere in un ultimo e disperato assalto, vengono salvati dalla misteriosa Kaguya che li riporta indietro nel tempo, offrendogli l'occasione di salvare gli eroi periti e trovare un modo per sconfiggere l'idra e le armate demoniache di Kiyomori Taira.
Questo si traduce nei soliti, vastissimi campi di battaglia che andranno ripuliti dalle armate nemiche di livello in livello. Gli obiettivi non si limitano sempre e soltanto a sbaragliare totalmente il nemico ma a volte sono più particolari: il tempo limite è sempre molto generoso e non impedisce di fare gli schiacciasassi in lungo e in largo (che poi è la soddisfazione maggiore che regala la serie da sempre), ma a volte è necessario prestare attenzione all'obiettivo del momento e, ad esempio, intervenire in difesa di un alleato prossimo alla morte.
"La possibilità di cambiare il personaggio attivo in ogni momento permette di sbizzarrirsi in combo ancora più esagerate"
Gli eroi che andremo a controllare in battaglia saranno tre, da scegliere manualmente o su suggerimento del gioco. Tra un combattimento e l'altro è possibile svolgere una serie di funzioni in un accampamento che funge da snodo tra le missioni: gestire i personaggi e le loro armi, interagire con gli altri personaggi in maniera molto limitata (poche righe di dialogo testuale) e parlare con il Network Assistant per sfruttare le opzioni online.
Anche se l'essenza del gioco è rimasta la stessa delle altre incarnazioni, con nemici abbastanza passivi e l'ipnotica pressione di un solo tasto sufficiente a fare stragi, la possibilità di cambiare il personaggio attivo in ogni momento permette di sbizzarrirsi in combo ancora più esagerate. Anche gli attacchi speciali possono essere conservati e poi rilasciati in un unico colpo portato da tutti e tre i personaggi, ma si tratta di tecnicismi che non si sente il bisogno di sfruttare a livello di difficoltà normale. Sul campo di battaglia sono poi presenti le occasionali macchine da assedio come catapulte, balliste e lanciafiamme, che è possibile controllare direttamente.
Warriors Orochi 3 Hyper non vanta numeri nell'ordine delle centinaia solo in quanto a personaggi (oltre 130), ma anche in tutto ciò che ruota intorno a questi ultimi. Armi supplementari possono essere recuperate in battaglia o comprate, e successivamente fuse per dare vita a equipaggiamenti più potenti. A queste va aggiunta una serie di oggetti più o meno utili, e la progressione dei personaggi tramite l'esperienza acquisita durante gli scontri, con tutte le conseguenze del caso. I vari eroi hanno poi un livello di affinità che può essere aumentato facendoli combattere insieme o utilizzando un'apposita sezione del campo (da sbloccare) in cui, tra un the e un banchetto, entreranno sempre più in sintonia sbloccando nuove abilità e diventando più propensi ad aiutarsi sul campo, a volte anche intervenendo automaticamente per assistere un compagno in difficoltà.
"Il gameplay di Warriors Orochi 3 Hyper è tutto racchiuso in quei tre tasti di attacco da usare fino ai limiti dell'ipnotico"
La differenza tra lo sfruttamento o meno di queste possibilità sta nel livello di difficoltà: giocando a livello normale non c'è bisogno di curarsi granché dello sviluppo di personaggi ed equipaggiamenti, mentre ai livelli più difficili la sconfitta dista appena pochi colpi e per vincere una battaglia è necessario sia pianificarne lo sviluppo che iniziare a concatenare gli attacchi dei tre personaggi, effettuare combo più dinamiche e ricordarsi dell'esistenza di dettagli come il tasto di parata (ebbene sì, in Orochi c'è un tasto di parata).
Story Mode a parte, il gioco offre anche la modalità Duel in cui due gruppi di tre personaggi si scontrano in un'arena. Il combattimento in questo caso è arricchito da carte dai vari effetti che possono essere giocate utilizzando la croce direzionale del pad. La modalità Musou Battlefield permette invece di personalizzare le battaglie, cambiando ad esempio le frasi pronunciate dai personaggi o le tipologie di nemici schierati, per poi sottoporre le proprie creazioni alla valutazione degli altri utenti: non un vero e proprio editor insomma.
Il Duel Mode sembra pensato per i giocatori che amano sbloccare e potenziare tutto al limite (e utilizzarlo poi online), il Musou Battlefield pare invece troppo limitato per far scoccare la scintilla della creazione. Si tratta di due modalità abbastanza diverse ma che fungono da corollario a quella principale, che tra l'altro va necessariamente giocata abbastanza a fondo per sbloccare carte ed elementi da utilizzare nelle altre.
"La sfida a volerla cercare c'è e sta nei livelli di difficoltà avanzati"
I pregi e i difetti di Warriors Orochi 3 Hyper sono gli stessi di sempre, dove per sempre intendiamo tutta la saga dei vari Musou usciti nel corso degli anni. Il design dei personaggi principali è la parte più curata, anche se nel tempo la serie ha virato verso toni più farseschi: devo ammettere di ricordare e apprezzare maggiormente i personaggi più agguerriti della serie rispetto alle ragazzine ninja con le autoreggenti o a tizi che combattono utilizzando giganteschi pennelli. Ben venga la varietà, ma probabilmente alla Koei hanno cominciato a raschiare il fondo da troppo tempo in questo senso, e puntare su qualche decina di personaggi in meno ma curati meglio potrebbe anche essere una carta da giocarsi prima o poi.
Il gameplay di Warriors Orochi 3 Hyper è tutto racchiuso in quei tre tasti di attacco (normale, caricato e speciale) da usare fino ai limiti dell'ipnotico, non senza soddisfazione se il genere piace o si ha voglia di azione senza pensieri accessori. Tutto il resto è come detto una questione di scelte, la sfida a volerla cercare c'è e sta nei livelli di difficoltà avanzati, ma nonostante questo la realizzazione non brilla e il gioco corre via sulla classica modalità principale senza dare motivi particolari per interessarsi alle piccole sfumature offerte dal gameplay.
Venendo a questa versione specifica per Wii U, possiamo dire senza mezzi termini che la situazione è tragica. Mai un Musou di Omega Force ha brillato come realizzazione tecnica, ma stavolta siamo di fronte a una delle versioni peggiori da questo punto di vista. Texture povere e modelli poligonali eccessivamente spigolosi sono quasi un marchio di fabbrica della serie, ma il difetto probabilmente più evidente di questa conversione è l'eccessivo pop up che fa comparire e scomparire nemici e pezzi di scenario a poca distanza dal personaggio controllato.
"Siamo di fronte a una delle versioni peggiori dal punto di vista della realizzazione tecnica"
Non è raro lanciarsi verso un gruppetto di pochi nemici e vederne comparire molti altri appena si arriva a contatto, e nonostante questo abbiamo notato dei rallentamenti durante i combattimenti più affollati. È palese che il problema non siano le potenzialità della console ma limiti di tempo, capacità o voglia degli sviluppatori.
Inoltre non è stata sfruttata in alcun modo degno di nota la caratteristica peculiare di Wii U, vale a dire il GamePad, il cui schermo si limita a riproporre in piccolo l'azione. Un secondo giocatore può utilizzarlo come schermo personale per le partite co-op evitando così lo split screen, ma le dimensioni limitate non permettono di giocare al meglio e rendono praticamente inutilizzabile la mappa (essenziale per individuare le zone calde in cui dirigersi).
Nonostante la cattiva realizzazione, nella line-up di lancio di Wii U non ci sono altri titoli dalle caratteristiche simili a Warriors Orochi 3 Hyper, ma è comunque difficile rimanere impressionati dall'ultima fatica di Koei. Sebbene il gameplay limitato e ripetitivo all'infinito piacerà comunque agli estimatori storici della serie, nel caso di questa versione Wii U i difetti tecnici emergono veramente troppo per chiudere un occhio… o abbastanza per chiuderne due, a seconda dei gusti.