World of Tanks - review
Koch Media mette in vendita la versione scatolata: vale la pena acquistarla?
Partito in sordina come un MMO gratuito, World of Tanks è stato sicuramente una delle più interessanti novità del 2011 in virtù della sua natura a metà tra l'azione e la tattica, condita da forti elementi RPG. La versione recensita a suo tempo dal sottoscritto è stata la versione per Steam, che vedeva il parco carri americano, tedesco e russo sfidarsi in una compilation di scenari mirati a riprodurre i campi di battaglia europei della Seconda Guerra Mondiale.
Nonostante qualche difetto di fondo dovuto alla relativa inesperienza degli sviluppatori e a un motore grafico non proprio all'avanguardia, World of Tanks si è portato a casa un giudizio più che lusinghiero grazie all'originalità del concept, alla discreta realizzazione e a un modello di business atipico. Il giocatore è costantemente spronato a migliorarsi come carrista per cercare di mantenere in efficienza il proprio garage bellico senza investire soldi veri in riparazioni, ma ottenere tank di alto livello solo grazie ai punti esperienza è estremamente difficile, a meno di non sborsare soldini veri per avere maggiori possibilità di sopravvivenza nelle battaglie più concitate.
Visto il successo ottenuto che ha portato il conto degli utenti registrati in tutto il mondo a sei milioni e una base giocante da almeno settecentomila carristi attivi, ben supportati da centinaia di server attivi a ogni ora del giorno e della notte, Koch Media ha avuto una pensata: realizzare una versione pacchettizzata del gioco contenente l'ultima build di World of Tanks. Le novità rispetto ad allora sono parecchie visto che già all'epoca della prima review, era chiaro come il gioco, per quanto divertente, fosse un work in progress.
"La versione pacchettizzata di Koch Media propone due scenari inediti e i carri della fazione francese"
E infatti con due corposi aggiornamenti sono arrivati prima due scenari inediti e poi i carri della fazione francese, portando così il computo totale dei mezzi presenti nel gioco a quasi cento: ovviamente anche per motocarrozzette blindate, carri medi, carri pesanti e semoventi d'artiglieria è possibile montare potenziamenti di ogni tipo, grazie a un tech tree quasi infinito per ogni fazione.
Come per i blindati delle altre fazioni, anche quelli del generale De Gaulle sono caratterizzati da una filosofia costruttiva che obbliga il giocatore ad adattare tattiche e stile di gioco; sotto questo aspetto bisogna dire che i ragazzi di Wargamging.net hanno trovato un buon compromesso tra realtà storica ed esigenze di bilanciamento del gameplay per tutte le fazioni in gioco.
I russi puntano tutto sulla potenza di fuoco, i tedeschi su blindatura e sulla precisione mentre gli americani si limitano a un compromesso tra tutti questi fattori. La storia è diversa per quanto riguarda i francesi: i loro corazzati sicuramente non si possono a annoverare tra i migliori del conflitto, come dimostrarono gli esiti del blitzkrieg che li travolse nella primavera del 1940.
Scarsa blindatura e potenza di fuoco non esaltante sono i loro punti deboli più evidenti, controbilanciati dalla presenza di una maggiore mobilità per i carri di qualità migliore e soprattutto da un caricatore automatico che permette di sparare a un ritmo maggiormente sostenuto di quello degli avversari.
La tattica da usare in questi casi è quella del mordi e fuggi; in uno schieramento ben assortito i tank francesi di alto livello possono rappresentare una buona alternativa per realizzare un reparto d'assalto veloce che prepari il terreno all'avanzata dei pesi massimi, per poi defilarsi quando la battaglia inizia a infuriare sul serio e ricomparire quando gli avversari sono danneggiati e prossimi alla capitolazione.
Rimane il fatto che, presa singolarmente, la fazione francese difficilmente si può considerare una valida alternativa a quelle presenti nel gioco ed è anche per questo che gli esemplari più costosi sono piuttosto rari sul campo di battaglia; in genere i giocatori tendono a investire in potenziamenti e tecnologie tedesche o russe che garantiscono maggiore flessibilità e quindi migliori chance di sopravvivenza. La mancanza di precisione e di blindatura li rende comunque difficili da usare e sicuramente non una scelta da consigliare a un novizio.
"Con la versione retail si ottengono un account Premium e venti euro di crediti da spendere all'interno del gioco "
In ogni caso, la fazione francese è un'aggiunta gradita che rende questa versione retail di World of Tanks degna d'interesse: ovviamente si potrebbe obiettare che il prezzo di dieci euro sia poco giustificato rispetto al download della versione completamente gratuita. In realtà per questa cifra si ottengono un account Premium e venti euro di crediti che permetteranno di evitare il durissimo periodo di gavetta che gli utenti free devono trascorrere a bordo di poco più di sidecar blindati.
Probabilmente il modo migliore per iniziare ad apprezzare World of Tanks consiste nel fare pratica con quello che passa la fureria per impratichirsi a costo zero nell'arte del tank warfare, e poi investire a botta sicura su un carro medio di qualità quando vorrete iniziare a fare sul serio.
Con una community così vasta, si tratta di un investimento sulla lunga distanza che ci sentiamo consigliarvi nuovamente, anche tenendo in considerazione probabili futuri aggiornamenti che espandano questo le già notevoli possibilità di quest'ottimo titolo.