X3: Albion Prelude - review
Qualche passo prima della rinascita.
Una delle cose che mi ha sempre affascinato dello spazio è l'infinito carico di possibilità che offre intrinsecamente a chiunque voglia cimentarsi nella sua esplorazione: stelle, pianeti, mondi da scoprire e avventure da affrontare, insomma, tutto l'armamentario necessario per il perfetto sognatore o per l'appassionato trekker.
Probabilmente è stato proprio pensando a questo tesoro potenziale che Egosoft decise oltre dieci anni fa di creare la propria serie "X", titoli fantascientifici dove alla guida di una piccola flotta di vascelli spaziali viene chiesto al giocatore di cimentarsi in battaglie, esplorazioni interstellari e commerci da un capo all'altro della galassia, senza dimenticare quel gusto per l'avventura che accompagna da sempre il genere.
Una formula vincente che, inserendosi in un gameplay aperto e dal gustoso sapore hardcore, ha permesso ai più di immergersi in un mondo vivido e coinvolgente, a dispetto anche di alcuni difetti tecnici dovuti più al duro confronto fra desideri e potenzialità degli sviluppatori, che non a effettive mancanze nella struttura di gioco.
In questa cornice trova posto così X3: Albion Prelude, teoricamente una sorta di espansione stand alone di X3, nella pratica un modo per intrattenere la platea nell'attesa dell'arrivo di Rebirth, il nuovo capitolo di una serie che aspetta da troppo tempo di rinnovarsi e che ha via via perso parte della sua credibilità a causa di continue riproposizioni di un gameplay sempre troppo uguale a se stesso.
Il tentativo di ravvivare la "brace della passione" come vedrete è andato parzialmente a buon fine, visto e considerato anche il prezzo (€ 9,99) a cui viene offerto, ma la strada per tornare ad essere un titolo imperdibile per ogni appassionato di fantascienza è ancora lunga; il perché e il per come lo scoprirete solo leggendo!
La trama di X3: Albion Prelude mostra al giocatore i grossi cambiamenti in atto nell'universo X e che lo accompagneranno fino al prossimo titolo: lo spazio è ancora sull'orlo di un nuovo conflitto su scala globale a causa dello sfruttamento delle risorse minerarie, mentre il progresso tecnologico ha portato alla creazione delle ipervie, vere e proprie autostrade spaziali in grado di modificare in maniera sostanziale la viabilità galattica.
"X3: Albion Prelude è un'espansione stand alone di X3 per intrattenere la platea nell'attesa di Rebirth"
All'interno di questa cornice narrativa, dopo aver scelto uno dei numerosi profili preimpostati a disposizione, ognuno dei quali con un background e un livello di difficoltà specifici, avrete carta bianca, potendo liberamente procedere verso la conquista dell'universo (o la sua pacificazione) nel modo che più vi aggrada.
Preferite setacciare lo spazio alla ricerca del miglior prezzo per una determinata risorsa diventando dei magnati del commercio? Potete. Preferite diventare un pirata capace di portare terrore e paura fra le varie fazioni in gioco? Potete. Preferite esplorare lo spazio alla ricerca di missioni e incarichi da questo o quel popolo? Potete.
La forza e la debolezza della serie X è da sempre quella di permettere la più completa libertà al giocatore: se da un lato questo permette una profondità di gioco invidiabile, con uno spettro di possibilità limitato solo dalla vostra fantasia, dall'altro il meccanismo per entrare nel vivo del gioco richiede diverse ore di applicazione, cosa che potrebbe scoraggiare il giocatore che si avvicina per la prima volta a questa serie.
Tutorial o guide al gioco sono infatti praticamente assenti, lasciandovi deliberatamente in balia degli eventi, liberi se seguire la storyline principale e partecipare al contesto bellico fra i Terrans e il resto dei popoli oppure approfittare delle occasioni che via via vi si pareranno davanti, sfruttando il vostro intuito e il vostro fiuto per gli affari.
Ma se fin qui la musica non è cambiata, cosa porta di nuovo X3: Albion Prelude in questo gamepaly collaudato? La novità più importante è sicuramente legata al commercio con l'introduzione della borsa valori; in pratica i prezzi delle varie risorse presenti all'interno dell'universo X fluttuano seguendo un semplice meccanismo domanda/offerta e allo stesso modo cambia anche il valore delle varie "fabbriche", con alcune variabili significative come il settore di provenienza (se in guerra o meno) o l'andamento globale del mercato.
"La novità più importante è sicuramente legata al commercio con l'introduzione della borsa valori"
In questo modo Egosoft è riuscita ad introdurre una varietà maggiore in un comparto che prima richiedeva semplicemente lo spostarsi da un settore all'altro e che rischiava di annoiare a causa della sua staticità; peccato però che il meccanismo risulti alquanto fragile, mostrando alla lunga il fianco a causa dell'eccessiva linearità con cui questo modello viene applicato.
Chi ha visto invece un deciso miglioramento rispetto al passato è sicuramente l'interfaccia di gioco, ora più snella e finalmente tutta (agilmente) a portata di mouse, sebbene a volte il tempismo richiesto vi porterà comunque a farvi aiutare con la tastiera, soprattutto nelle situazioni di gioco più concitate. A fianco di questo sono stati introdotti i grafici per seguire l'andamento dei mercati e tutta una serie di miglioramenti visivi, che faranno la gioia degli appassionati della serie.
Infine fra i cambiamenti più evidenti una menzione d'onore deve essere fatta per la parte grafica, probabilmente l'aspetto che più mi ha sorpreso, considerato anche che negli scorsi episodi è stato proprio questa a rappresentare il più evidente tallone di Achille.
"Pur sfruttando lo stesso motore i progressi sono evidenti, con i modelli delle navi spaziali ora più curati"
Pur sfruttando lo stesso motore di sempre, i progressi sono infatti evidenti, con i modelli delle navi spaziali ora sicuramente più curati e capaci di sfruttare in misura maggiore le potenzialità delle macchine più performanti. In aggiunta a questo troviamo una mappa spaziale più flessibile con una profondità di campo adeguata agli standard tecnici attuali e una trentina di nuovo modelli di navi e stazioni nuovi di zecca.
Come potete capire comunque non c'è stata nessuna vera modifica sostanziale, tanto che l'impressione complessiva che se ne ricava è quella di un tentativo di sfruttare il più possibile l'onda lunga di un modello capace di affascinare un nutrito stuolo di fan, più che di fornire un gioco capace di adeguare veramente la propria natura alle esigenze di una nuova platea.
Innanzitutto il primo (enorme) difetto X3: Albion Prelude è l'incompatibilità con i salvataggi di Terran Conflict: se da un lato la scelta è risultata (credo) necessaria per portare gradualmente il giocatore all'interno della trama e dell'universo X e presentare così alcuni eventi particolari, dall'altro è comunque personalmente inspiegabile come un gioco che fa dell'immedesimazione uno dei propri alfieri non consenta al giocatore di importare il proprio alter ego costruito con ore di fatiche stellare.
Tralasciato questo aspetto, rimane comunque la mancanza di una struttura narrativa "forte", capace di caratterizzare l'avventura al di là di una flessibilità particolarmente fragile quando la componente "variabile" risulta alquanto ripetitiva: le quest o le missioni secondarie sono infatti troppo uguali le une alle altre, e anche la parte commerciale si appiattisce velocemente su una linearità ormai già conosciuta dai fan della serie.
"Nonostante alcune idee interessanti, X3: Albion Prelude ripropone le limitazioni che la serie si trascina dalla nascita"
Nonostante alcune idee interessanti, lo sviluppo di X3: Albion Prelude continua quindi a proporre tutte le limitazioni che la serie X si trascina fin dalla sua nascita, appesantite anche dalla mancanza di alcuni passi in avanti che avevano fatto parte del pacchetto narrativamente più profondo proposto in Terran Conflict, peraltro necessario per l'installazione di questa espansione.
L'aggiunta della borsa interstellare, seppur interessante, fatica infatti a compensare la mancata compatibilità con il capitolo precedente, e il conflitto in corso non dà una vera e propria caratterizzazione a un contesto dichiaratamente in evoluzione.
Se siete quindi a digiuno di esplorazione spaziale e scambi galattici, questo capitolo della serie di Egosoft potrebbe essere una piacevole sorpresa, a patto di armarvi di pazienza e di non fermarvi di fronte a un gameplay non certo fulmineo ma capace di affascinare (e demoralizzare) solo sul lungo periodo. Per tutti gli altri Rebirth potrebbe essere un'occasione migliore per entrare nel vivo dell'esplorazione spaziale.