XCOM: Enemy Unknown - preview
L'unico alieno buono è un alieno morto.
Con un gioco come XCOM: Enemy Unknown, caro lettore, sai già che ti aspetterà il pippone nostalgico, quindi non perdiamo altro tempo e togliamoci subito questo dente.
Prima dell'arrivo di XCOM, solo Cannon Fodder era riuscito a farmi star male così tanto per la perdita di un soldato. Forse tu non lo sai, giovane lettore, ma immagina un gioco in cui i tuoi soldati hanno un nome, un volto e delle abilità, dove li segui dal giorno in cui affrontano il battesimo del fuoco a quello in cui diventano veterani forgiati da mille battaglie, dove sviluppi con loro un legame che viene bruscamente interrotto il giorno in cui muoiono uccisi per un errore tattico per il quale puoi incolpare solo te stesso.
Quel gioco si chiamava XCOM, un capolavoro di strategia ancora oggi ineguagliato, che promette di tornare presto sui nostri schermi, per ricordarci quanto sia bello incontrare individui provenienti da mondi lontani e sparare loro in mezzo agli occhi.
Il problema con i titoli di questo tipo è sempre il solito. Riusciranno gli sviluppatori a renderlo allo stesso tempo fedele all'originale, ma senza ricorrere al copia e incolla, e innovativo, ma senza stravolgere le basi del gameplay? Qualcosa che piaccia sia ai fan di vecchia data, sia a giocatori più giovani e abituati a una grafica in alta definizione e uno stile di gioco spettacolare e frenetico, due cose di cui, in teoria, XCOM non ha assolutamente bisogno?
La prima cosa che balza all'occhio è che XCOM: Enemy Unknown non punterà al fotorealismo. Zoomando sulle unità è possibile apprezzare lo stile a metà tra il cartoonesco e il reale dei proprio uomini e degli alieni, un po' Halo un po' film di fantascienza anni '60. Allargando la visuale è possibile godersi la bellezza dell'ambientazione, nel nostro caso un contesto urbano, e la tensione data dalle zone buie della mappa e da ciò che possono nascondere, proprio come accadeva nel titolo del 1995.
Comandare le truppe è semplice e immediato, d'altronde l'interfaccia è stata disegnata per essere a prova di gamepad. Vi basta selezionare l'unità, scegliere il tipo di movimento da effettuare, e passare all'unità successiva, godendovi nel frattempo le ottime animazioni legate al movimento. L'HUD, dal look ovviamente molto futuristico, è ricco di informazioni senza risultare confusionario: tutto ciò che vi serve sapere, tipo di arma, stato dell'unità, abilità, ecc è di fronte ai vostri occhi, senza distrarvi da ciò che succede sul campo.
"Riusciranno gli sviluppatori a creare un titolo che sia allo stesso tempo fedele all'originale e innovativo?"
Quando l'unità raggiunge la propria destinazione, intorno a lei si forma una sorta di reticolo che mostra, presumibilmente, il suo campo visivo. Non è stato spiegato con chiarezza la funzione di quest'area, visto che le unità possono sparare anche ai nemici che sono fuori da questa zona, ma molto probabilmente si tratta dell'area svelata quando si entra in zone sconosciute.
Tra i fan più duri e puri aveva destato una certa preoccupazione la notizia che questo nuovo XCOM: Enemy Unknow non avrebbe utilizzato le unità di tempo per gestire le azioni dei soldati.
Nel gioco originale il sistema delle unità di tempo obbligava il giocatore a fare delle scelte importanti ancora prima di muovere. Mandare il proprio uomo in avanscoperta, consumando tutte le unità e sperando di non trovare alieni, contando magari nella copertura di un commilitone, oppure muoversi con cautela, lasciandosi qualche punto per sparare in caso di avvistamento alieno?
Tale sistema è ora scomparso, sostituito da una gestione più snella in cui si decide semplicemente se muoversi, muoversi e sparare, mirare e sparare o muoversi in maniera difensiva, così da fare immediatamente fuoco se un alieno dovesse entrare nel nostro raggio d'azione durante il proprio turno di movimento.
In sostanza questo non cambia di molto le cose perché le decisioni da prendere sono comunque le stesse, e dovrete in ogni caso ponderare le scelte con cautela. Si può quasi dire che le unità di tempo sono ancora qui, solo che non sono più visibili, e forse anche i giocatori di vecchia data non storceranno troppo il naso.
"Tra i fan più duri e puri aveva destato preoccupazione la sparizione delle unità di tempo"
A detta degli sviluppatori, questa decisione è stata presa per rendere il gioco più accessibile, più veloce e più adatto al pubblico dei nostri tempi. Non sappiamo se questo porterà anche a una riduzione del livello di difficoltà, la cui durezza rappresenta una delle caratteristiche principali del capostipite, e ancora di più del seguito, Terror From The Deep.
Vista la tendenza attuale dei videogiochi, dubitiamo fortemente che gli sviluppatori vogliano creare un titolo poco accessibile, nonostante abbiamo chiaramente espresso la loro volontà di creare un gioco che sappia punire i meno accorti.
Per quanto riguarda le unità a nostra disposizione, Firaxis è stata molto attenta a mantenere celate le proprie carte. Ha anche fatto capire, tuttavia, di cosa sarà capace una squadra ben addestrata con un adeguato livello di ricerca. D'altra parte, la ricerca tecnologica è sempre stata una delle fasi più interessanti di XCOM, il momento in cui finalmente si poteva far assaggiare ai maledetti grigi un po' della loro stessa medicina.
E se all'inizio potrete contare solo su un gruppo di soldati a malapena in grado di imbracciare un fucile e non scappare a gambe levate di fronte agli alieni, col tempo metterete le mani su cecchini dotati di jetpack, capaci di fornire supporto a distanza da una posizione vantaggiosa, armature stealth che vi faranno colpire indisturbati, armi pesanti e unità psioniche che costringeranno gli alieni a suicidarsi.
Ma se pensate che gli alieni stiano lì a guardare mentre li massacrate, vi sbagliate di grosso, perché da quello che abbiamo potuto vedere le forze nemiche saranno dotate di abilità veramente fastidiose, alcune delle quali facevano bestemmiare già 18 anni fa.
"La ricerca tecnologica d'altronde è sempre stata una delle fasi più interessanti di XCom"
Le crisalidi, ad esempio, sono ancora in grado di trasformare i vostri uomini in zombie che a lungo andare generano altre crisalidi; i grigi sono sempre la carne da cannone pronta a colpirvi a tradimento non appena vi sentite sicuri; i floater cercheranno di colpirvi dall'alto e, giusto per darvi qualche nuovo brivido, adesso ci sono anche i Berserk, alieni particolarmente grossi e forti abbastanza da distruggere pareti e ostacoli per arrivarvi addosso.
Una cosa a cui i giocatori più "anziani" faranno forse un po' fatica ad abituarsi è il cambiamento di prospettiva quando l'azione entra nel vivo. Quando infatti c'è un attacco, sia esso il lancio di una granata, un colpo di fucile o una mossa corpo a corpo, la visuale cambia dal classico punto di vista dall'alto per zoomare con un effetto cinematico sull'unità che subisce o fa l'azione.
Il pericolo è che questa scelta, anche se fatta con l'obbiettivo di calare ancora di più il giocatore all'interno dell'azione, rallenti in qualche modo il ritmo di gioco, visto che per esperienza l'animazione in cui l'alieno che hai colpito cade a terra urlando, che sembra divertente la prima volta in cui la vedi, molto spesso diventa un noioso contrattempo da saltare alla centesima volta in cui te la ritrovi di fronte. Senza dubbio un aspetto su cui ci soffermeremo meglio quando avremo modo di provare il titolo in maniera più approfondita.
Per farvi capire quanto XCOM: Enemy Unknown sia atteso dagli amanti della strategia a turni, che ultimamente hanno sempre meno occasioni per divertirsi, vi basti sapere che scrivendo questa recensione mi è venuta una gran voglia di rigiocare al primo capitolo, e non è detto che non lo faccia una volta finito.
Fortunatamente Firaxis sembra veramente interessata a creare un prodotto che sia il più fedele possibile all'originale, pur essendo costretta a cedere qualcosa in termini di profondità. D'altronde i tempi cambiano e se vuoi che il tuo gioco abbia successo devi saperti adeguare al mercato che si evolve. Da quel che abbiamo visto, un po' di ottimismo è d'obbligo e, se proprio Enemy Unknown non dovesse rivelarsi all'altezza, abbiamo sempre il suo nonno installato negli hard disk.