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XX - La Breccia - hands on

I 150 anni del Bel Paese, secondo il team no.one.

Sul contributo videoludico al 150esimo compleanno della nostra cara Italia, nel bene e nel male, molto inchiostro è già stato versato: forse anche troppo, considerando l'enorme carosello mediatico gravitato intorno a Gioventù Ribelle a partire dallo scorso marzo.

A pochi mesi di distanza da questo primo esperimento, che ha cercato di avvicinare due universi sinora antitetici come quello videoludico e quello storiografico, un team indipendente di sei ragazzi scende nuovamente tra le lussureggianti colline capitoline di quel fatidico 20 Settembre 1870, nell'ultimo atto della battaglia tra i bersaglieri e gli Zuavi Papali intorno alle ormai vacillanti Mura Aureliane.

La realizzazione degli ambienti interni è curata e con un discreto livello di dettagli. La potenza dell'UDK può essere sfruttata anche da un progetto indipendente.

XX - La Breccia, progetto dei ragazzi di no.one attualmente in corso d'opera che abbiamo potuto provare nella recente beta, è una "ricostruzione storica interattiva" camuffata da sparatutto in prima persona, che mette il giocatore nei panni di un simbolico Bersagliere senza nome, unico superstite della propria unità, costretto a farsi strada lungo un roboante campo di battaglia nel tentativo di ricongiungersi all'artiglieria amica. Obiettivo di questo assalto, come gli studenti più diligenti ricorderanno, è quello di piegare la resistenza dell'esercito Papale situato in quel di Roma, annettendo quest'ultima al territorio italico per poi farne la capitale.

Seppur la sceneggiatura dell'unico livello di quest'avventura PC sia figlia dell'immaginazione di Daniele Azara, designer e mente del team, gran parte del lavoro svolto è stato focalizzato nella documentazione e nell'analisi di resoconti storici. La creazione di un background narrativo reale e veritiero, che snocciola date, citazioni e riferimenti più o meno celebri, è senza dubbio l'aspetto più riuscito della produzione nostrana, che si dimostra ideologicamente più affine ad un "documentario interattivo" che non ai canoni di un classico sparatutto. La reattività degli Zuavi e le annesse routine di intelligenza artificiale, ad esempio, risultano ben lontane dagli standard di un odierno FPS: i soldati avversari non sono propriamente dei fulmini di guerra, dimostrandosi il più delle volte bersagli facili, spesso addirittura immobili per il nostro fucile, che solo in rari casi cercano riparo dietro improvvisate coperture.

Porta Pia pochi minuti prima della leggendaria breccia. La situazione, come potete notare, non è certo delle più tranquille.

Tutto, stando a quanto affermato dal team di sviluppo, è stato tarato per permettere al più vasto pubblico possibile, anche il meno esperto, di farsi strada tra le macerie del campo di battaglia e piegare la resistenza dell'esercito Papale. L'azione di gioco, in effetti, non brilla per fluidità e reattività: i tempi di ricarica delle armi appaiono particolarmente elevati, con una frequenza di fuoco nemico sin troppo generosa ed un danno inferto al nostro alter ego, qualora colpito, quasi trascurabile.

Considerando gli scopi divulgativi dei ragazzi di no.one, un abbattimento così radicale del livello di sfida può essere una scelta comprensibile, specie nell'ottica di aprire il titolo a praticamente chiunque sappia usare un mouse e una tastiera. Certo è che non serve essere dei mostri dello sparatutto per raggiungere i titoli di coda con parziali anche sotto i 10 minuti e con un'uniforme praticamente indenne al piombo avversario.

Sul fronte tecnologico, XX - La Breccia ricorre all'utilizzo delle sempre versatili librerie dell'Unreal Engine per dar vita a esterni d'ampio respiro, che si perdono dalle vaste campagna ai colli romani, e ad architetture reali (Villa Torlonia, ad esempio) ricostruite per l'occasione cercando di preservare anche il più piccolo dettaglio. L'impatto visivo avrebbe sicuramente fatto più effetto un paio d'anni fa, pur tuttavia guadagnandosi la sufficienza: particolare cura è stata riservata nella realizzazione delle location interne, illuminate e dettagliate a dovere, laddove gli ambienti esterni risultano un po' troppo spogli e meno dettagliati, con fondali freddi e scialbi.

Gli esterni si perdono a vista d'occhio, con le campagne e i colli romani illuminati a dovere. Peccato per i fondali, troppo scialbi e sottotono.

Volendo trovare il proverbiale pelo nell'uovo, potremmo lamentare una varietà nella modellazione dei soldati nemici praticamente inesistente, a fianco di un'interattività ambientale e una fisica ridotte quasi all'osso (sparare ad un secchio e vederlo rotolare per qualche metro è ormai la prassi da parecchi anni). Stiamo tuttavia parlando di un progetto 100% indie con una gestazione di appena 5 mesi: più che lecito dunque attendersi qualche futuro miglioramento sul fronte tecnologico, grazie anche ai feedback ricevuti dai no.one tramite questa beta.

XX - La Breccia, in conclusione, cerca di riproporre uno dei momenti più cruciali della storia del nostro paese attraverso un medium diffuso e di largo consumo come quello dei videogiochi, reinterpretando le avventure di un patriottico bersagliere in un "FPS molto semplificato", fruibile praticamente da chiunque sappia usare un PC.

Se da un punto di vista prettamente videoludico la strada da fare è ancora moltissima, soprattutto per quanto concerne le evidenti falle nella tecnologia e nel bilanciamento del gameplay, in un'ottica didascalica e celebrativa il lavoro dei no.one va sicuramente apprezzato. Di programmatori desiderosi di celebrare il Bel Paese, specie in periodi di crisi come questo, ce ne sono ben pochi.

Avatar di Alberto Destro
Alberto Destro: Eterno Peter Pan intrappolato nel corpo di un trentenne, ha barattato la propria ombra per tastiera e controller. Il tutto per la gioia dell'adorata moglie, che si chiede cos'ha fatto per meritarsi un tale nerd.
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