Warhammer 40,000: Dawn of War II
Prime impressioni dalla beta.
Gli eserciti a disposizione in questa beta saranno quattro: Space Marines, Orchi, Eldar e Tirannidi. Per ogni fazione avremo la possibilità di scegliere tra tre eroi: un comandante votato all’attacco, un personaggio di supporto e uno specializzato nella difesa, ognuno con proprie abilità funzionali in rapporto allo stile di gioco e alle scelte effettuate dai compagni di squadra.
Graficamente il titolo Relic si presenta decisamente bene, con un motore grafico più che scalabile e uno fisico, (Havok) di grande effetto. Il punto forte del gioco è rappresentato dall'impeccabile riproduzione delle unità, fedeli in tutto e per tutto al gioco di miniature originale, ma soprattutto dalle loro animazioni durante i combattimenti. Ogni scontro è letteralmente da ammirare con colpi (finali e non) inferti da un’unità ad un’altra in fin di vita sono a dir poco fantastici, senza mezzi termini.
Dal punto di vista del gameplay scopriamo come Dawn of War 2, al livello attuale, non sia un titolo tutto rose e fiori. Innanzitutto è doveroso ammettere come questo nuovo approccio da parte di Relic sia una mossa azzardata e non poco poiché, a conti fatti, moltissimi fans del primo Dawn of War potrebbero rimanere spiazzati da questa scelta inaspettata. In secondo luogo il gioco risulta essere veloce e frenetico, forse persino troppo. In tanti si sono lamentati sul forum ufficiale della durata di una sessione online, che può anche decretarsi conclusa nei primi minuti di gioco. Generalmente le mappe sono predisposte in modo da avere uno o più punti nevralgici, punti di energia e requisizione che, una volta presi durante lo scontro iniziale a centro mappa e ben difesi, possono decretare immediatamente un vincitore (salvo errori giganteschi e decisamente rari da parte di un team).
Questo perché, avendo da subito una maggior fonte di guadagno difficilmente espugnabile, una fazione avrà un vantaggio netto in termini di risorse, potendo contare a lungo su un esercito più forte. Personalmente ci è capitato più volte di perdere il match in un paio di minuti, proprio nello scontro iniziale, venendosi a creare una situazione di inferiorità non risanarabile, come del resto è capitato altrettante volte di vedere l'avversario abbandonare la partita immediatamente dopo aver perso i punti di controllo contesi.
Tirando le somme, Dawn of War 2 rappresenta attualmente, più che un seguito, una scommessa vera e propria della Relic, incentrata su un gameplay nuovo, immediato, per certi versi affascinante ma allo stesso tempo dannatamente impegnativo e a rischio frustrazione, senza l'adeguata pratica e un feeling perfetto con le proprie truppe. Un titolo da amare o odiare senza via di mezzo, che potrebbe segnare veramente un punto di svolta per un intero genere.