Watch Dogs 2 - recensione
Ubisoft punta tutto sulla generazione di Twitch.
Nell'anno forse più difficile per Ubisoft, quello in cui la celebre saga di Assassin's Creed si concede una pausa, il compito di catturare l'attenzione dei giocatori spetta a Watch Dogs 2, seguito di uno dei titoli che più di ogni altro ha scalfito la reputazione della casa francese agli occhi degli appassionati.
Il primo Watch Dogs non era un brutto gioco. Aveva i suoi problemi, era monotono e non riusciva a sviluppare a dovere le interessanti idee alla base del progetto, ma a trasformarlo nel bersaglio perfetto per il sarcasmo di internet fu l'enorme differenza grafica (e concettuale) tra il gioco presentato all'E3 e quello uscito nei negozi. Quello che inizialmente era stato mostrato, infatti, non solo era caratterizzato da una realizzazione tecnica mostruosa, ma aveva un'impostazione cupa e investigativa di cui rimase ben poco nel prodotto arrivato sugli scaffali.
Proprio per dare un taglio netto col passato e cercare di rilanciare un marchio concettualmente interessante, con Watch Dogs 2 Ubisoft prende le distanze dal precedente episodio, optando per un'atmosfera più scanzonata e, soprattutto, per una maggior varietà.
Osservando i personaggi, gli argomenti trattati e il modo in cui viene affrontata la guerra per la libertà, ci si rende subito conto che Ubisoft ha fatto tutto il possibile per cercare di conquistare la generazione di Twitch, quella fascia di giocatori che passa ore e ore in diretta sulla celebre piattaforma di streaming a caccia di follower e di successo.
Qualche settimana fa avevamo avuto modo di passare alcune ore in compagnia di una versione incompleta di Watch Dogs 2, tornando dal viaggio a Parigi carichi di un moderato ottimismo. Dopo aver opportunamente spulciato la versione definitiva (sia sulla PlayStation 4 base che sulla versione Pro) possiamo confermare quanto detto nello scorso articolo.
Watch Dogs 2 rappresenta un passo in avanti rispetto al primo capitolo, pur non riuscendo a replicare il miracolo della saga di Assassin's Creed nel passaggio dalle avventure di Altair a quelle di Ezio. Marcus Holloway è il nuovo protagonista, un ragazzo di colore abile con i computer, esperto di hacking e deciso a fare tutto il possibile per proteggere i cittadini dalle multinazionali sempre più avide di informazioni sensibili.
Oltre al protagonista cambia anche l'ambientazione, passando dalla fredda Chicago a una coloratissima San Francisco, accompagnata dall'intera zona attorno alla baia più famosa del mondo. Dopo i fatti del primo Watch Dog è stata realizzata la versione 2.0 del ctOS, un sistema operativo in grado di trasformare le città in Smart City, dove ogni elemento è tenuto sotto stretto controllo.
I dati registrati dalle telecamere, dagli elettrodomestici, dai cellulari, dalle console da gioco e da mille altri dispositivi, vengono raccolti, catalogati e analizzati per indirizzare le scelte dei singoli individui, manipolare la coscienza sociale e, nei casi più estremi, etichettare elementi potenzialmente dannosi per la società.
La visione di Watch Dogs 2 non si allontana troppo dalla situazione reale, dettaglio che rende le vicende narrate nel gioco più inquietanti di quanto non siano in realtà. I toni leggeri nascondono infatti messaggi interessanti e andando avanti con l'avventura vi imbatterete in situazioni macabre o grottesche, con qualche colpo di scena ben studiato.
Peccato che l'intero discorso sia minato da una serie di leggerezze narrative non indifferenti, come la necessità di farsi pubblicità per accumulare follower e sfruttare la potenza di calcolo dei loro dispositivi (quando qualsiasi hacker avrebbe semplicemente violato i terminali di cui aveva bisogno, risparmiando tempo e risorse) o, peggio ancora, il fatto che a la guerra per la libertà venga portata avanti a colpi di bravate ben lontane da ciò che gli hacker sarebbero davvero in grado di fare.
La figura dell'hacker non esce bene dal trattamento riservatogli da Watch Dogs 2 e Ubisoft dimostra di non aver imparato molto dal passato, nonostante si sia documentata per evitare i passi falsi fatti col primo capitolo di questa saga. Gli anti-eroi di Watch Dogs 2 sono più vicini ai ragazzini nutellosi che fanno crollare il PlayStation Network a colpi di attacchi DDOS, invece che alle figure di cui la narrazione del titolo Ubisoft avrebbe avuto bisogno.
L'ambientazione di Watch Dogs 2, comunque, è fresca e piacevole ma lo stesso non si può dire della sua narrazione. Come accade con quasi tutti gli open world in circolazione, anche in questo caso si fatica ad appassionarsi alla storia, semplicemente perché le vicende vengono raccontate a singhiozzo, tra una missione secondaria e una sfida in multiplayer. Si tratta di un problema comune a molti esponenti del genere, superato solo da titoli di livello superiore (Red Dead Redemption, tanto per citarne uno). Nonostante questo, Watch Dogs 2 è perfettamente in grado di intrattenere.
I toni leggeri, l'ambientazione solare e l'umorismo che accompagnano l'intera esperienza fanno perdere la cognizione del tempo. Sotto questo punto di vista, la parte del leone la fanno le attività associate alle app del telefono. Aprendo l'apposito menu è infatti possibile usare il clone di Shazam per riconoscere le canzoni che si sentono in sottofondo (andando a espandere la playlist completamente personalizzabile), si possono portare a spasso i clienti aderendo all'emulo di Uber, o si possono visitare i punti di interesse di San Francisco scattando foto da condividere sui social.
Si può anche prendere parte a semplici gare di kart, a regate in barca a vela degne di Black Flag o a corse a bordo di nervose moto da cross, a dimostrazione di quanto gli sviluppatori abbiano preso a cuore il problema dell'eccessiva monotonia del primo Watch Dogs.
Come già detto, l'obiettivo ultimo è quello di accumulare il maggior numero possibile di follower, in modo da sfruttare la potenza di calcolo dei loro dispositivi per combattere ad armi pari contro la Blume, la spietata multinazionale di turno. Accantonando la parte turistica e ricreativa, è durante le missioni principali che Watch Dogs 2 dimostra tutta la propria crescita. Le abilità di hacking a disposizione di Marcus sono tante e variegate: all'inizio le soluzioni disponibili sono poche, ma accumulando punti abilità e sbloccando i talenti dall'apposito menu si aprono tante possibilità differenti.
A seconda del tipo di build scelta è possibile optare per il più classico degli scontri a fuoco, per l'infiltrazione silenziosa a base di droni e hacking a distanza, oppure per soluzioni più elaborate che prevedono il controllo a distanza di veicoli di ogni genere (comprese automobili e gru da cantiere).
Rispetto al capitolo precedente, al giocatore viene concessa molta più libertà e il buon level design contribuisce a rendere tutto piacevole e funzionale. Watch Dogs 2, però, non è tutto rose e fiori. Le fasi a bordo dei veicoli soffrono dei medesimi problemi visti nel precedente episodio, con una fisica approssimativa e un modello di guida nervoso e poco gestibile. Considerando che l'ampiezza dell'area di gioco e le grandi distanze che separano le varie missioni costringono quasi sempre a dover optare per un mezzo di trasporto, non si tratta certo di un difetto da poco.
Le cose peggiorano ulteriormente quando si viene braccati dalla polizia. Seminare le forze dell'ordine non è affatto facile, pur potendo contare su un gran numero di trucchi eseguibili sfruttando le abilità di Marcus. Si possono far esplodere le tubature sotterranee, far impazzire i semafori o si può far cambiare direzione ai veicoli, controllandoli a piacimento da remoto.
Basta inquadrare la zona interattiva, tenere premuto L1 e premere un tasto. Peccato che non sia affatto facile farlo nel bel mezzo dell'inseguimento, mentre si tengono a bada le auto della polizia cercando di non perdere il controllo della propria vettura, fin troppo simile a una saponetta.
Per fortuna il gioco permette di optare per i viaggi rapidi, attivabili selezionando le icone dei vari punti di interesse sulla mappa. Tra queste ci sono i numerosi negozi in cui è possibile fare acquisti, per personalizzare l'aspetto di Marcus vestendolo secondo lo stile più in linea con i propri gusti.
Le infiltrazioni silenziose sono state nettamente migliorate rispetto a quelle del primo Watch Dogs, ma soffrono di un difetto piuttosto importante. Basta essere individuati da una guardia, anche solo per un istante prima di farle perdere i sensi, perché l'intera struttura venga allertata dell'intrusione.
Quando questo accade, inoltre, l'IA tende a essere sempre consapevole della posizione di Marcus, anche quando il protagonista esce dal campo visivo delle guardie, si allontana dall'area riservata e rientra dal lato opposto della struttura.
Alla lunga e gradevole esperienza single player si va ad affiancare un multiplayer non certo stellare ma comunque in grado di garantire qualche ora di divertimento extra. L'esperienza multigiocatore è integrata alla Campagna single player e si presenta sotto forma di missioni da attivare dall'apposito menu o incontrate casualmente nel corso dell'esplorazione.
Torna la guerra di hacking che aveva caratterizzato il primo Watch Dogs, con un giocatore impegnato a infiltrarsi nel cellulare dell'avversario senza farsi individuare e uccidere. A questa si affiancano le missioni coop (dove due giocatori collaborano per raggiungere l'obiettivo proposto) e la caccia al ricercato.
Quest'ultima tipologia di sfida si distingue per un grado di follia che fa quasi pensare a Saints Row. In pratica un giocatore è il bersaglio e deve fare il possibile per sfuggire alla polizia e a tutti gli altri giocatori che interverranno nella caccia.
Il multiplayer è gradevole ma a causa di alcuni problemi tecnici (principalmente crash indesiderati) Ubisoft ha temporaneamente disattivato la possibilità d'incontrare casualmente gli altri giocatori durante le partite, limitando l'esperienza a quella appositamente organizzata dai giocatori (con inviti diretti dal menu delle opzioni).
Dal punto di vista tecnico occorre fare le prime distinzioni tra la versione per la PlayStation 4 normale e quella per la Pro. Durante la nostra run siamo passati senza soluzione di continuità dalla PS4 slim al modello Pro e sul modello base della console di Sony ci è capitato di imbatterci in qualche rallentamento indesiderato, a volte anche molto evidente, cosa che non ci è mai capitata sulla PS Pro (ma potrebbe essere un caso, nonostante le tante ore di gioco accumulate su entrambe le piattaforme). Sfortunatamente, non avendo a disposizione una TV 4k non abbiamo potuto approfondire oltre il confronto.
L'adattamento in italiano è particolarmente buono e tiene conto del linguaggio caratteristico usato in originale dai personaggi. In particolare abbiamo apprezzato il modo in cui Marcus modifica i termini e i toni, quando parla con altri personaggi di colore.
Watch Dogs 2 è un passo avanti rispetto alle basi gettate dal primo episodio della serie Ubisoft. All'idea originale aggiunge un'ambientazione ispirata e curata sotto ogni aspetto, una narrazione più leggera e tanti, tantissimi elementi di gameplay. Peccato solo per i problemi legati al multiplayer, per alcuni comportamenti dell'IA e, soprattutto, per un modello di guida e un motore fisico deludenti.
Il titolo Ubisoft esce in un periodo dell'anno particolarmente ricco di nuovi arrivi ma nonostante qualche pecca merita di essere inserito nella letterina per Babbo Natale. A patto che facciate parte della generazione Twitch, fatta di "cazzeggio" leggero in compagnia dei propri follower.