Watch Dogs: esaminiamo la versione Wii U - review
Mesi di sviluppo non hanno dato i frutti sperati.
Dopo aver scatenato numerose polemiche in seguito alla sua uscita, complice il fatto di esser stato uno degli apripista della moda dei downgrade, Watch Dogs è scomparso dai radar, quasi senza lasciare tracce della propria esistenza.
Se non fosse stato per l'uscita della versione per Nintendo Wii U, in effetti, difficilmente saremmo tornati a parlare di questo titolo di Ubisoft, rivelatosi il più classico degli open world ad ambientazione urbana, molto fedele ai canoni tradizionali del genere nonostante le ottime idee alla base dell'intero progetto.
Dopo ben sei mesi di attesa, quindi, torniamo nella Chicago altamente interconnessa di Watch Dogs per vestire nuovamente i panni di Aiden Pearce, esperto hacker in grado di aggirare qualsiasi sistema informatico tramite il proprio smartphone.
Muovendosi in un'interessante scala di grigi, Aiden è un protagonista diverso dal solito ma nonostante le intriganti premesse, Ubisoft non è riuscita a caratterizzarlo nel migliore dei modi, impedendogli di bucare lo schermo e di affiancare altre icone storiche del mondo dei videogiochi.
Nonostante questo, tuttavia, Watch Dogs riesce a raccontare una storia interessante, che tra alti e bassi tiene i giocatori incollati allo schermo per un buon numero di ore. Come accade nella maggioranza dei giochi open word, anche qui la narrazione è frammentaria e spesso interrotta da un gran numero di missioni secondarie e di elementi riempitivi più o meno ispirati.
Dopo anni di esperienza con la saga di Assassin's Creed, Ubisoft è diventata maestra nell'arte dell'intrattenimento dell'utente, attraverso vari elementi sparsi all'interno di mappe più o meno estese. Osservando la planimetria della Chicago di Watch Dogs, infatti, ci si trova di fronte a una vasta gamma di obiettivi, utili a rendere interessante un mondo di gioco vasto e pieno di punti di interesse tutti da esplorare.
Anche in questo titolo, per esempio, sono presenti le versioni moderne dei punti d'osservazione di Assassin's Creed, qui rappresentati dalle antenne del ctOS. Una volta ottenuto il controllo di questi elementi, si ricevono preziose informazioni sulle missioni e sui punti caldi della zona, avendo così accesso a un gran numero di attività secondarie.
Si va dalle missioni da vigilante alle partite a poker, fino ad arrivare alle gare in macchina e alle sfide al gioco delle tre carte. Tutto questo si alterna alle missioni legate alla storia e, per i giocatori più curiosi, a lunghe sessioni di stalking, durante le quali si passano al setaccio i profili degli abitanti della Chicago virtuale in cui si svolge l'avventura.
Questo vasto contenitore, naturalmente, è riempito anche con diversi elementi di gameplay. Il primo, che abbiamo già accennato, è quello dell'hacking, che può essere sfruttato per interagire con un gran numero di elementi sparsi per la città: si possono sfruttare le telecamere per pedinare individui sospetti o per curiosare all'interno di edifici e appartamenti; si possono modificare i comportamenti dei semafori e di altri elementi di controllo del traffico; si possono perfino sollevare ponti o far saltare in aria gli impianti di distribuzione del gas.
Il potere in mano ad Aiden è mostruoso ma nonostante questo, i programmatori non hanno avuto il coraggio di proporre un gioco che potesse essere completato senza ricorrere mai all'uso delle armi. Questa osservazione introduce il secondo elemento di gameplay, decisamente più tradizionale rispetto a quello dell'hacking: le sparatorie.
Che lo si voglia oppure no, in Watch Dogs si viene spesso coinvolti in intensi scontri a fuoco durante i quali il gioco si dimostra un TPS come tanti, col suo sistema di copertura e la possibilità di rallentare momentaneamente il tempo per uscire dalle situazioni più complicate.
Il fatto che le sparatorie occupino un ruolo tanto importante nell'economia del gioco priva Watch Dogs della sua originalità, facendolo schiantare contro quel muro chiamato GTA V. Chiaramente per i possessori di un Wii U il problema non si pone, visto che la concorrenza, in termini di open world, è praticamente nulla (forse ci sono solo il divertente LEGO City Undercover, e Assassin's Creed).
Il vero problema, per gli amanti del genere possessori della console Nintendo, è che la versione Wii U di Watch Dogs non solo non sfrutta adeguatamente le caratteristiche della console, ma soffre anche di pesanti rallentamenti nelle fasi più concitate dell'azione, in particolar modo durante i (frequenti) spostamenti in macchina.
E non stiamo parlando di piccole incertezze del motore grafico ma di veri e propri crolli del frame rate, a livelli tali da rendere quasi ingiocabili alcune sessioni. Considerando che stiamo parlando di un titolo atipico per la console di Nintendo, che in teoria avrebbe il compito di portare qualcosa di diverso nel catalogo Wii U (sembra folle ma è così), è triste assistere a una conversione di questo tipo.
Come già accennato, inoltre, l'uso a dir poco marginale del Gamepad dimostra lo scarso impegno messo da Ubisoft nella realizzazione di questa versione ad hoc di Watch Dogs. Vista la struttura del gioco, infatti, erano molti gli spunti su cui lavorare per sfruttare il touch pad del controller.
Il Gamepad, invece, viene usato quasi solo come mappa virtuale della città. Di sicuro avere sempre la mappa di Chicago a portata di mano è pratico ma non è il valore aggiunto che ci saremmo aspettati dall'uso sapiente dell'hardware Wii U.
Naturalmente anche in questa versione è presente la modalità multiplayer online, che permette ai giocatori sparsi per il mondo di invadere le partite altrui, nel tentativo di impossessarsi di dati preziosi. Il compito dei giocatori vittime dell'invasione è quello di individuare i ladri di informazioni, e di eliminarli prima che questi riescano a portare a termine il furto dei dati.
La modalità è divertente, anche se a volte si sente il bisogno di ricorrere all'utile opzione per disabilitare il multiplayer, in modo da immergersi in completa solitudine nelle atmosfere di Chicago, magari per portare a termine alcune missioni. Il vero problema, come ormai accade spesso anche sulle altre piattaforme, è che i server di Watch Dogs non sono particolarmente popolati.
A conti fatti, quindi, la versione per la console Nintendo di Watch Dogs è la meno riuscita fra quelle disponibili. Date ad Aiden Pearce una possibilità solo se sentite di non poterne fare a meno.