Watch Dogs: Ubisoft all'attacco di GTA - review
Aiden Pearce convince all'esordio.
Quando intorno ad un prodotto si concentrano le aspettative di milioni di giocatori un po' delusi da una nuova generazione anemica dal punto di vista quantitativo e qualitativo, il rischio è di non riuscire a rispettarne pienamente i sogni, per quanto in alto si possa arrivare. Se a ciò aggiungiamo che Watch Dogs nasce di suo con ambizioni enormi, la situazione si complica ulteriormente.
L'ultima fatica di Ubisoft Montreal nasce all'incirca cinque anni fa con l'obiettivo di entrare prepotentemente nel mercato dei free-roaming, intercettando una buona parte di quei venti e passa milioni di videogiocatori che si affollano fuori dai negozi all'uscita di ogni Gran Theft Auto.
In tanti ci hanno provato, tutti hanno fallito. La formula di Rockstar è infatti difficilmente replicabile, merito principalmente della penna degli Houser, in grado di tratteggiare ogni volta uno spaccato della società americana graffiante, sempre in bilico tra denuncia, farsa e mitizzazione. A questo elemento solitamente la casa della stella abbina un cast di personaggi memorabili e uno scenario altrettanto riconoscibile, sia che riproponga una delle più celebri metropoli nordamericane, sia che riproduca il set di uno dei tanti spaghetti western.
Anche nel caso di Watch Dogs la città svolge il ruolo di co-protagonista. Chicago, grazie alla conformazione geografica e al suo passato criminale, è il luogo perfetto per ambientare la storia di un vigilante che combatte la malavita locale. Il fatto che poi la polizia metropolitana usi i più sofisticati mezzi tecnologici per provare a fermare i criminali, ha fatto diventare la metropoli dell'Illinois il luogo perfetto per il gioco. Peccato che questa città non goda della fama e della mediaticità di New York o L.A., tanto che spesso ci si trova a girare per quartieri apparentemente tutti uguali ma che in realtà sono luoghi ricchi di storia per i locali.
Anche da queste scelte s'intuisce che quella di Rockstar è un amalgama quasi perfetta e difficilmente un team, nonostante disponga delle risorse e del sostegno di Ubisoft, difficilmente potrà competere sullo stesso campo, soprattutto al primo tentativo. Per questo motivo gli sviluppatori franco-canadesi hanno provato a mescolare gli ingredienti classici del genere con altri presi dalla loro tradizione, così da dare vita ad una formula che possa essere originale e riconoscibile.
"L'elemento chiave è l'hacking, col quale controllare praticamente tutta la città di Chicago"
L'elemento chiave di tutto è sicuramente l'hacking. Attraverso il suo smartphone Aiden Pearce, questo il nome del protagonista, può penetrare all'interno dei sistemi di sicurezza di Chicago e da lì controllare praticamente tutta la città. In questo modo è possibile scansionare i volti delle persone per risalire alla loro storia, utilizzare le videocamere sparse in ogni angolo per osservare luoghi apparentemente inaccessibili o controllare l'accensione e lo spegnimento dei semafori.
Attraverso questo sistema gli sviluppatori sono stati in grado d'aggiungere un nuovo layer al classico gameplay fatto di inseguimenti in macchina e sparatorie, perché basterà puntare uno degli elementi sensibili dello scenario e premere un tasto per ottenere i più svariati risultati. Grazie al telefono di Pearce potremo osservare il posizionamento dei nemici tranquillamente al riparo dietro un angolo, distrarli in modo da sgattaiolare alle loro spalle, farli fuori con un'esplosione senza rivelare la nostra posizione o far schiantare un inseguitore contro dei dissuasori mobili fatti uscire al momento opportuno.
Già dopo poche missioni saremo padroni delle nuove capacità e non vedremo l'ora di guadagnare sufficienti punti esperienza per sbloccare tutto l'albero delle abilità e ottenere le capacità più spettacolari, come per esempio far alzare a abbassare un ponte o far esplodere le tubature della rete idraulica sotto un veicolo.
Tutto funziona talmente bene da farci domandare come mai gli sviluppatori non abbiano incentrato ulteriormente il gameplay intorno a queste capacità, scegliendo di utilizzarle in maniera esclusiva solo durante un paio di missioni. Per il resto del tempo, infatti, le capacità di hacking o una condotta stealth costituiscono semplicemente uno dei possibili approcci alla missione, oltretutto non sempre il più efficace. In qualsiasi momento, infatti, potremo imbracciare la nostra arma più potente e vomitare piombo addosso ai nemici, senza il pericolo che un qualche malus rovini la nostra sessione.
"L'hacking funziona così bene da domandarsi perché Ubisoft non vi abbia incentrato ulteriormente il gameplay"
In questi frangenti Ubisoft Montreal mette a frutto l'esperienza maturata con gli ultimi due Splinter Cell, con fasi di shooting convincenti grazie ad un sistema di coperture efficace e all'utilizzo della Concentrazione, che rallenterà l'azione per consentire di prendere meglio la mira e fare strage di nemici.
Oltre che su una varietà di armi non indifferente, Aiden potrà contare su una serie di gadget, alcuni brutalmente efficaci come gli esplosivi, altri più sottili come delle esche da attaccare al muro o dei segnali di disturbo che, per qualche secondo, bloccheranno le chiamate d'allarme delle guardie o dei passanti insospettiti dalle vostre azioni.
Infatti, nonostante Aiden Pearce sia dipinto come una sorta di eroe dei giorni nostri, che sgomina i criminali e mette i bastoni tra le ruote alle più feroci organizzazioni della città, nulla gli impedirà di fare stragi di nemici o di prosciugare i conti in banca di ignari passanti solo per raggiungere i propri scopi.
A parte qualche linea di dialogo preimpostata che dovrebbe farci intuire i dubbi del protagonista sulla bontà dei suoi metodi e della sua missione, ovvero quella di vendicare la nipotina Lena uccisa per punire un suo furto troppo ardito, non ci saranno bivi morali o conseguenze alle nostre azioni, se non un indicatore della fama da vigilante il cui impatto sul gameplay è assolutamente trascurabile.
"Nulla impedirà ad Aiden Pearce di fare stragi di nemici o di prosciugare i conti in banca di ignari passanti"
Ed è un peccato che non si sia insistito maggiormente su questo punto, dato che le missioni più originali e più riuscite sono per esempio quelle nelle quali dovremo pedinare una persona all'interno di un edificio utilizzando solo le telecamere di sicurezza per seguire i suoi spostamenti o quelle in cui dovremo guidare un alleato tra le linee nemiche utilizzando tutte le capacità a nostra disposizione per attirare le guardie lontane dal suo tragitto.
Durante le fasi di guida l'hacking ci darà alcune gustose opzioni grazie alle quali seminare gli inseguitori o bloccare i fuggitivi. Se usate correttamente, queste ci consentiranno di vivere alcune sequenze dall'alto tasso di spettacolarità, dato che potremo distanziare dei sicari saltando dall'altra parte di un fiume dopo aver sollevato un ponte al momento giusto, o far saltare per aria qualche macchina sopra un trasformatore sovraccaricato a dovere. Il rovescio della medaglia è che nelle parti della città nelle quali questi elementi sono assenti, ci sentiremo improvvisamente nudi ed impotenti, dato che non potremo né utilizzare le armi, né mosse quali il takedown per fermare gli altri veicoli.
In questi frangenti la difficoltà o scemerà all'improvviso, dato che l'adrenalinico inseguimento si tramuterà velocemente in un paziente pedinamento in attesa di un qualche elemento attivabile, o si impennerà a livelli proibitivi, dato che non avremo strumenti coi quali respingere gli aggressivi poliziotti.
Fortunatamente questi frangenti si diluiscono all'interno di un'offerta contenutisticamente notevole che sin dal principio ci metterà a disposizione tutta la città. La struttura delle missioni secondarie è comunque costruita in modo tale da svelarsi progressivamente a tutti coloro che siano alla ricerca dell'agognato 100%. In pieno stile FarCry o Assassin's Creed, occorrerà dunque trovare delle antenne del ctOS per poter evidenziare sulla mappa tutte le attività secondarie presenti, tra le quali vi saranno le missioni da vigilante, gare di bevute, partite di poker, il gioco delle tre carte o corse in macchina.
"dLe missioni secondarie si sveleranno progressivamente a coloro che siano alla ricerca dell'agognato 100%"
Decisamente più originali sono i digital trip, ovvero dei giochi nel gioco nel quale impersoneremo un gigantesco ragno meccanico che deve distruggere più oggetti possibile o una sorta di Carmageddon a base di zombie. Infine vi sarà anche una sorta di social network virtuale nel quale dovremo fare check-in e diventare sindaci di alcuni luoghi famosi della città, come in Foursquare.
Ognuna di queste attività farà guadagnare punti esperienza da spendere in un classico albero delle abilità grazie al quale migliorare le capacità di Aiden nella guida, nella lotta, nel crafting e nell'hacking. Azioni specifiche come il ritrovamento di collezionabili o lo sventare dei crimini sbloccheranno anche oggetti unici, quali armi speciali o macchine particolarmente performanti.
A tutto questo si unisce una modalità online suddivisa tra alcuni elementi originali perfettamente integrati nel contesto di gioco ed altri più classici (come corse a bordo dei veicoli, modalità a squadre o in free roaming) che sembrano pensati quasi per fare numero.
Le modalità di decrittazione e di pedinamento sono decisamente le più interessanti, dato che proporranno sfide uno contro uno in pieno stile Watch Dogs. Nel primo caso l'invasore, concetto ispirato a quello di Dark Souls, dovrà cercare di rimanere nascosto il tempo necessario a decifrare il sistema di protezione della vittima. Quest'ultima nel frattempo dovrà trovare l'aggressore all'interno di una zona progressivamente più circoscritta. Nel seconda caso, invece, l'invasore cercherà di effettuare un pedinamento senza farsi scoprire.
"L'online affianca alcuni elementi originali ad altri più classici "
Un'altra possibilità sarà quella di essere sfidati da un giocatore in possesso dell'app per iOS e Android di Watch Dogs. In questo caso partirà una gara nella quale il giocatore su console dovrà cercare di raggiungere il traguardo mentre l'avversario, agendo sul touch screen, gli scaglierà addosso le forze di polizia della città. Ovviamente sarà possibile disabilitare le modalità online attraverso le opzioni, ma in questo modo vi perderete qualche sessione davvero intensa oltre che diversi punti esperienza, dato che tutto è studiato per premiare chi parteciperà alla vita online del gioco.
Un elemento che ha fatto molto discutere del gioco è il comparto tecnico. Da questo punto di vista Watch Dogs non tradisce le sue origini in comune con le versioni old-gen e per questo presenta un'ossatura poligonale assolutamente stupefacente se pensata su PS3 e Xbox 360, meno se vista su Xbox One e PS4, hardware sui quali il gioco non riesce a girare nemmeno in full HD.
Fortunatamente la maggiore potenza computazionale di queste console è stata utilizzata per ricoprire le superfici di gioco con texture di qualità superiore, effetti particellari e un'illuminazione avanzata. In questo modo durante la notte o col maltempo, la pioggia sull'asfalto e le luci della notte impreziosiranno l'aspetto della città. Su PC, invece, con la giusta configurazione hardware, potrete far girare il gioco a 1080p e 60 frame al secondo, con in più alcuni effetti avanzati come l'HBAO+ e il TXAA, studiati appositamente per le schede NVIDIA.
Dal punto di vista dell'audio segnaliamo il solito ottimo doppiaggio fornito da Ubisoft Italia e un accompagnamento musicale sufficientemente vario da non annoiare. Certo, le stazioni radio di GTA V sono su un altro livello ma il risultato è comunque piacevole.
Ubisoft Montreal debutta quindi in modo convincente, con un gioco che pur senza mostrare i picchi sperati getta delle solidissime basi per un promettente futuro. Watch Dogs convince infatti grazie a un gameplay vario e solido, all'ottima longevità e al buon comparto tecnico. Per raggiungere il livello di Grand Theft Auto, però, Ubisoft deve trovare quella spregiudicatezza e quel coraggio che rendono unici i giochi di Rockstar, quella voglia di stupire e di far discutere che rende immortali certi personaggi e certi dialoghi.