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What Did I Do To Deserve This, My Lord?! 2

Genialità demoniaca.

Come ampiamente dimostrato da molte delle recensioni del nostro Marco Mottura, il panorama videoludico contemporaneo è ricco di prodotti davvero strambi e insoliti, capaci però di garantire esperienze gradevoli e talvolta addirittura più stimolanti di quelle offerte da prodotti ben più “blasonati”. What Did I Do To Deserve This, My Lord?! 2, sequel di una serie poco conosciuta in occidente, fa senz’altro parte di questa categoria e a giudicare dal nostro recente hands-on, le premesse per un’esperienza divertente e soprattutto assuefante, sembrano non mancare!

Se siete tra coloro che hanno avuto modo di mettere le mani sul primo capitolo, sarete senz’altro a conoscenza delle peculiarità del franchise, ma se non foste fra questi, le prossime righe vi saranno senz’altro utilissime. Ciò che vi aspetta è essenzialmente uno strategy/god game (ovvero uno di quei titoli in cui si vestono i panni di un’entità astratta e impalpabile) dove voi, impersonando, appunto, il ruolo di un malefico divinità del male, dovrete aiutare un’altrettanto malefico tiranno a conquistare il mondo. Come? Semplice, scavando dei veri e propri dungeon nel sottosuolo e nascondendovi poi il tiranno in modo da preservarlo dagli attacchi di una serie di eroi umani.

Grazie all'Almanacco potrete consultare tutti i dettagli sulle creature scoperte.

Il titolo proporrà infatti una serie di scenari che, pur cambiando sfondo, saranno tutti accomunati da un singolo elemento, ovvero un muro di blocchi di terra, ed il vostro obiettivo sarà quello di abbatterli, uno dopo l’altro con il vostro personalissimo piccone, per sviluppare dei tunnel sotterranei volti a nascondere efficacemente il tiranno, disorientando al tempo stesso gli eroi che cercheranno di catturarlo.

Detto questo potreste pensare che portare a termine l’avventura sia una passeggiata, ma per vostra sfortuna le cose non sono affatto come sembrano. Oltre a una difficoltà tutt’altro che contenuta sin dai primissimi minuti di gioco, il più grande ostacolo a cui dovrete far fronte sarà infatti un limite massimo di picconate, che si aggiungerà a un tempo limite per progettare i tunnel; scordatevi dunque di poter sviluppare interminabili cunicoli in tutta tranquillità, perché dovrete agire rapidamente, valutando le vostre mosse con la massima attenzione!

Lo stile narrativo è palesemente volto ad ironizzare sui canoni tipici dei jRPG.

Ovviamente i tunnel sarebbero fini a se stessi se non vi fosse qualche tipo di difesa a perlustrarli, e proprio per questo motivo il vostro secondo compito sarà quello di riempirli di mostri. Anche in questo caso tutto ruoterà intorno a semplici azioni: tra i vari blocchi di terra presenti sullo schermo ve ne saranno infatti alcuni colorati che, se abbattuti, daranno origine alle creature più diverse, da dei buffi “blob” verdi a dei potenti draghi muniti di lancia, ognuno dei quali ostacolerà l’avanzata degli eroi fino alla propria morte.

La presenza di un così alto numero creature darà inoltre vita a un vero e proprio ecosistema, impreziosito da diverse dinamiche volte a renderlo del tutto autonomo e autosufficiente: una catena alimentare che porterà gli esseri più forti a rafforzarsi attraverso l’eliminazione e il conseguente assorbimento delle creature più deboli (blob verdi in primis); un sistema di riproduzione che permetterà a molti dei “mob” di aumentare il proprio numero all’interno dei tunnel; e, infine, la presenza di sostante nutrienti che possano garantire la sopravvivenza (o sancire la morte) delle creature presenti.

Lo stile grafico, molto pixelloso, è stranamente affascinante.

Trattandosi, come detto, di un ecosistema autosufficiente potrete influenzare le dinamiche di crescita, morte e sviluppo delle creature, ma l’unica cosa che potrete fare (sempre che lo vogliate) sarà picconare a morte eventuali mostri indesiderati e di creare ulteriori blob verdi affinché le altre creature se ne cibino.

A fronte di un concept a dir poco insolito ma al tempo stesso davvero affascinante, What Did I Do To Deserve This, My Lord ?! 2 si preannuncia dunque un prodotto meritevole di attenzione da parte tutti gli appassionati della categoria, i quali potrebbero presto ritrovarsi di fronte ad un valido gioco da aggiungere alla propria collezione. In fin dei conti chi di voi non ha mai sognato di vestire i panni di un terribile Dio del male?

Avatar di Davide Persiani
Davide Persiani: Davide inizia a lavorare nel campo dell'editoria videoludica all'età di 16 anni. Dopo qualche anno di gavetta in Spaziogames e Play Media Company, subisce l'irresistibile fascino di Eurogamer.it.
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