What Did I Do To Deserve This, My Lord!? 2
Un sequel troppo simile all'originale.
Spesso e volentieri i mostri creati nel gioco non muoiono. Se alcune condizioni particolari vengono rispettate, le creature si trasformano in razze diverse, spesso più abili e potenti delle precedenti. Potete "forzare" alcuni comportamenti degli abitanti del labirinto per cercare di crescere nuove razze, ma col procedere del gioco la cosa si farà sempre più difficile.
Il sistema funziona ed è anche piuttosto profondo e per certi versi ricorda un po' quello di Viva Pinata, ma il fatto di poter gestire solo la fase di scavo del labirinto rende il tutto piuttosto monotono nel lungo periodo.
Alcune azioni necessarie richiedono un po' troppo tempo per essere portate a termine, e considerando che nelle fasi avanzate di tempo se ne ha davvero poco, la frustrazione in certi casi è dietro l'angolo.
Le cose possono diventare un po' più facili nel caso si riesca a creare un eco-sistema bilanciato, ma ciò non è facile e bastano poche mosse sbagliate per compromettere tutto.
Fortunatamente, spesso le mutazioni più rare e utili avvengono anche per caso (o per sbaglio), e dei messaggi in basso sullo schermo ci terranno informati su questi eventi, che possono anche essere fermati.
C'è anche un indicatore che ci aggiorna sul numero di creature delle diverse specie presenti nel nostro dungeon, utile per tenere sotto controllo il bilanciamento della "fauna".
Conclude le novità introdotte in questo sequel la Camera di Allenamento, nella quale potete allenare le vostre abilità di "scavatori" e provare le differenti mutazioni.
Questo seguito è in realtà una versione riveduta e corretta del primo capitolo, con più mostri, più aree e qualche miglioramento nel sistema di controllo. Novità di rilievo però non ce ne sono.
Nippon Ichi ha deciso di inserire anche il primo gioco della serie nell'UMD, sicuramente per giustificarne il prezzo maggiore rispetto alla versione scaricabile da PSN.
Sicuramente c'è un ottimo prodotto nascosto in questo titolo, ma nonostante i buoni propositi degli sviluppatori, è rimasto ancora sepolto. Possiede quella rara magia che fa dire al giocatore "faccio ancora una partita e poi basta", ma lascia comunque la sensazione che molti dei successi che si ottengono siano frutto di fortuna piuttosto che di abilità.
Come la maggior parte dei prodotti Nippon Ichi, What Did I Do To Deserve This, My Lord!? 2 è un gioco "per tanti ma non per tutti". Se avete voglia di un seguito del primo capitolo (che poi tanto seguito non è) e vi piacciono le sfide difficili, allora prendetelo in considerazione, altrimenti lasciate perdere.