Wheelman
C'era una volta Driv3r...
E i videogiochi al nostro Vin devono proprio piacere un sacco, altrimenti non si sarebbe comprato una compagnia che li sviluppa e non andrebbe fuori di testa in televisione quando, ospite al talkshow Friday Night with Jonathan Ross, il buon Jon gli parla della spectral tiger di sua moglie (per i non avvezzi: parliamo di un programma televisivo americano e di World of Warcraft, oki?). A questo punto, da esperto qual'è, anche il nostro eroe non potrà non essere daccordo se affermiamo che questo Wheelman ha anche una sorta di lato oscuro o, per lo meno, decisamente palloso. Prendiamo in esame le sub quest. Certamente ce n'è una vera e propria tonnellata, con piccoli bonus da raccattare come statuette a forma di gatto da fare a pezzi o formidabili salti nascosti tutti da scoprire, ma una volta che avrete fatto tutto quello che potete il titolo mostra la corda e comincia ad ansimare a corto di idee. Si continueranno a fare le stesse cose in un'altra parte della città con un limite di tempo leggermente differente.
Anche il sistema di combattimento non è particolarmente entusiasmante. Gli attacchi Cyclone e Aimed Shot rappresentano una novità, e far saltare in aria moto e macchine, a volte catapulterà i guidatori in giro per gli ambienti in modo esilarante, ma la meccanica che vi porterà a questo risultato risulta, purtroppo, ripetitiva e priva di convinzione. Questa meccanica non è affatto corroborata da un'IA all'altezza che invece segue i pattern giurassici della dinamica ad elastico. Quando durante un inseguimento vi troverete poderosamente staccati dal vostro bersaglio, infatti, noterete che si fermerà ad aspettarvi, come se non desiderasse salvarsi la vita e fuggire. Quando sarete voi a dover fuggire, invece, i nemici saranno accaniti come dobermann rabbiosi e non importa quanta strada sarete riusciti a mettere tra voi e loro: riusciranno sempre e comunque a recuperare. Ad aggravare questo problema c'è il dato che questo malato meccanismo funziona anche durante le gare.
Per lo meno non c'è molto di negativo da dire sul comportamento delle auto su strada, variabile e che si posiziona gradevolmente tra Crazy Taxi e Burnout Paradise. Molto d criticare invece sulle meccaniche che regolano la parte di gioco a piedi. Il sistema di copertura è rudimentale (avvicinati a un muro e accovacciati) e nel combattimento il sistema di lock-on è decisamente troppo facile da padroneggiare, mentre il comportamento dei nemici è tatticamente naif, dato che di fatto ammazza il divertimento. Il tutto non supporta o aiuta in alcun modo il blando design delle missioni e questo è un esempio eclatante: fatevi largo in una sorta di labirinto, recuperate un ostaggio e tornate indietro esattamente da dove siete venuti incontrando nemici che spawnano a intervalli prevedibili lungo la strada.
Anche dal punto di vista visivo, il gioco è molle: Vin Diesel somiglia a Vin Diesel [e GG NdEldacar], ma la maggior parte degli altri personaggi sembrano arrivare dalla scorsa generazione di console se paragonati alle loro controparti in altri titoli mossi dall'Unreal Engine 3, pieni di spigoli come sono e dotati di una sincronizzazione labiale davvero approssimativa. Aggiungerei solo che l'assolata Barcellona appare estremamente noiosa e senza carattere, con strade sostanzialmente tutte uguali ed edifici che sembrano costruiti con lo stampino. Proprio la ripetitività degli ambienti di gioco porta a perdersi in un battibaleno se non si utilizza la mappa ed è ovvio che si finisce per non usarla dato che si salta da una missione all'altra usando le icone sulla mappina GPS. Non menziono la colonna sonora anche perchè, semplicemente, non c'è. Sempre che si escluda la musica che si sente durante le schermate di caricamento, lunghe e frequenti.
Dopo una dozzina di ore in compagnia di Wheelman, avrete ormai visto tutto ma in realtà potreste fermarvi anche molto prima. La promessa di un titolo openworld che si sarebbe concentrato su cosa i può fare in una città intera con una macchina veloce, è stato decisamente dimenticato. Ok, ci sono anche alcuni momenti positivi, specialmente le prime volte che userete Air Jack o Cyclone, o i primi esilaranti nemici che vedrete volar via governati dalla vetusta meccanica ragdoll o l'ancor più esilarante visione di Vin Diesel in sella a uno scooter. Ma una volta che avrete visto tutto questo, vi accorgerete che nulla cambia realmente. Tutto è presentato piuttosto bene, è accessibile e facile da giocare per qualche ora ma, appena passato quel limite, ben poco rimane che non vi fà incavolare di brutto. Visto in quest'ottica, Vin Diesel è forse davvero il nuovo Sonic.