Wings of Prey
Sulle ali del vento...
Se però il gioco originale peccava di eccessiva semplicità, nel caso di Wings of Prey l’equilibrio raggiunto fra rappresentazione realistica e necessità di rendere giocabile il titolo dalla massa di aspiranti piloti è particolarmente stabile: è possibile infatti scegliere fra tre diversi livelli di simulazione e, sebbene nessuno di questi renda impossibile guidare il proprio mezzo anche per i neofiti, troverete facilmente il giusto compromesso tale da rendere soddisfacente la vostra esperienza.
Le missioni che via via comporranno la vostre campagne avranno tendenzialmente una durata non eccessiva: se questa cosa ha il pregio di buttarvi subito nel vivo della battaglia, di contro non permette di addentrarsi eccessivamente nei meandri della storia che via via si dipanerà davanti ai vostri occhi.
Insomma, siamo nella Seconda Guerra Mondiale, ma non è ben chiaro cosa succeda, o meglio, che ruolo abbiate in tutto ciò. Quanto questo possa risultare importante nell'economia del gioco spetterà a voi deciderlo, personalmente ho trovato la cosa abbastanza intrigante soprattutto in un periodo della mia vita dove il tempo libero inizia sensibilmente a scarseggiare e necessito di prodotti “rapidi”.
Per testare invece la qualità grafica di un simulatore di volo confesso di essere afflitto da un bruttissimo vizio: provo infatti in maniera costante e continua a precipitare al suolo, così da vedere da vicino le texture dei terreni e capire quanto gli sviluppatori abbiano sudato per rendere il tutto il più credibile possibile.
Beh ragazzi, non dico che siamo ai livelli di un Flight Simulator qualsiasi, ma il risultato finale è davvero mozzafiato: sembra quasi di assistere ad una gitarella su un aeroplano turistico, tanto ogni costruzione o boschetto è stato ricreato con cura. Certo, a volte si ha una certa impressione di ripetitività, ma se avete dato un occhio a Google Earth, capirete che è una sensazione tipica della visuali a volo d’uccello, soprattutto in presenza di agglomerati urbani.
I modelli degli aerei non sono da meno, con livree riprodotte con precisione quasi maniacale tale da rendere riconoscibili i modelli, racchiusi indicativamente in una quarantina di esemplari compresi Spitfires e Messerschmit, anche quando questi risultano poco più di puntini all'orizzonte.
Non preoccupatevi però se siete intimoriti dall’ipotesi che il vostro PC muoia chiedendo vendetta nel tentativo di far girare tutto sto ben di Dio: se effettivamente per far muovere il gioco al massimo dettaglio è necessario un computer con gli attributi, l’estrema scalabilità del motore permette infatti di godere un’esperienza più che accettabile anche con macchine non proprio di primo pelo.
Una buona notizia per il proprio portafoglio e un’ancora più buona notizia vista la penuria di buoni simulatori di volo di cui sembra soffrire negli ultimi anni il mondo PC: le scuse per non darvi al dog fight sfrenato rimangono proprio poche.
Non ho avuto però purtroppo modo di provare a fondo l’esperienza multigiocatore: ho riscontrato infatti alcuni inghippi per la connessione ai server e in generale i problemi di latenza rendevano l’esperienza davvero poco godibile, quasi che nei cieli si combattesse una battaglia fra aerei di carta in balia del vento piuttosto che fra spietate macchina da guerra. Prometto però per questo aspetto di tornare a parlarne non appena riuscirò a partecipare a sessioni degne di tal nome.
Il volo, una volta atterrati, si può definire estremamente confortevole: precisione storica, giocabilità, un giusto livello di sfida e in ultimo tonnellate di dogfight al fulmicotone, saranno in grado di farvi innamorare di Wings Of Prey a patto di non demordere alle prime difficoltà. Si preannunciano tempi d’oro per i piloti virtuali: gloria e onore vi aspettano.