Wolfenstein 2: The New Colossus - reloaded
B.J. Blazkowicz si apprezza anche in versione d'annata.
Li abbiamo apprezzati parecchio all'epoca della loro pubblicazione, ma non abbiamo mancato di tesserne le lodi in occasione delle due retrospettive: Wolfenstein The New Order e Wolfenstein: The Old Blood sono stati due titoli di alto livello, che per quanto ispirati a un concetto di sparatutto tipico degli anni '90, hanno sicuramente contribuito ad alzare le quotazioni di Bethesda e Machine Games. Si tratta di uno studio svedese composto da transfughi di Starbreeze a cui l'azienda americana ha affidato il reboot della serie. Prolifici nella produzione di sparatutto singleplayer di ottima qualità, hanno proseguito su questa falsariga con l'ultima uscita della scorsa estate, Wolfenstein: Youngblood.
Ma quest'oggi siamo qui per la nostra retrospettiva su quello che possiamo considerare il miglior sparatutto singleplayer uscito nel 2017, Wolfenstein 2: The New Colossus. Il gioco ha chiuso la prima trilogia della serie con il plauso di critica e pubblico per come ha saputo riportare in auge gli FPS singleplayer che non si prendono troppo sul serio ma dal gunplay brutale. Tecnicamente perfetto, caratterizzato da un gameplay vecchio stile e da una eccellente varietà nell'ambientazione, non mancano i tocchi di grande umorismo in una storia che più strampalata non si può, Wolfenstein 2: The New Colossus non ha potuto vantare il supporto di una community multigiocatore, ma merita una retrospettiva soprattutto per quello che è stata la vendemmia di DLC usciti nei primi mesi del 2018.
Wolfenstein 2: The New Colossus è stato pubblicato fine 2017, e bisogna dire che, come da tradizione di Machine Games, non ha avuto una gestazione particolarmente travagliata. Era lecito attendersi una produzione del rifinita visto l'ottimo lavoro svolto da Machine Games con i due titoli precedenti: il terzo capitolo si è presentato decisamente rifinito e privo di grossi problemi su tutte le piattaforme per cui è stato pubblicato, ovvero PC, Xbox One e PS4. La prima patch di una certa importanza, dopo un hotfix a ridosso del lancio, ha visto interventi sulle schede video Nvidia a causa di una serie di incompatibilità con l'ultima release dei driver e Windows 10. Degni di nota sono stati alcuni problemi con i salvataggi ricominciando il gioco con diversi livelli di difficoltà, ma tutto sommato nulla di insormontabile e infatti sono subito arrivati i relativi workaround da parte degli sviluppatori.
Il primo aggiornamento è stato importante perché ha introdotto nuovi contenuti gratuiti accessibili attraverso il Vault; una stanza del sottomarino da cui è possibile accedere a dieci simulazioni di combattimento. Si tratta di missioni personalizzate ambientate nelle mappe di gioco per allungare ulteriormente la longevità della campagna singleplayer. Il secondo aggiornamento è arrivato a gennaio 2018 e anche in questo caso le correzioni sono state minime. Varie ottimizzazioni e correzioni di bachi di minima natura, un miglioramento degli indicatori di danno che in passato non gestivano correttamente la posizione dei nostri nemici e soprattutto una serie di ottimizzazioni al livello di difficoltà per "irrobustire" alcuni passaggi e renderne più abbordabili altri. Poi ancora più niente per altri otto mesi fino ad agosto, con il terzo aggiornamento, del tutto risibile per la minima quantità di bachi corretti.
Questo tuttavia ha causato qualche problema su PC introducendo un'instabilità di sistema legato alla ram della scheda video dell'utente: un'anomalia poi rettificata qualche giorno dopo con un'hotfix rilasciato dallo sviluppatore. La lunga pausa tra una patch e l'altra ha però una giustificazione: durante l'estate è infatti arrivato il porting del gioco su Switch, che, pur se con tutte le limitazioni dell'hardware Nintendo del caso, si è tutto sommato ben comportato anche su questa console dall'architettura così particolare.
A settembre 2018 è stata la volta dell'ultimo aggiornamento che ha interessato ancora una volta la parte grafica per PC; è stato infatti introdotto l'Adaptive Shading per le schede video della nuova generazione Nvidia che supportano l'RTX. Una soluzione in grado di modificare dinamicamente la risoluzione delle ombre in differenti zone dello schermo senza penalizzare la qualità dell'immagine. Da allora il gioco non ha subito ulteriori interventi.
A catalizzare l'attenzione degli appassionati nei mesi immediatamente successivi al lancio sono stati invece i tre DLC pubblicati a cadenza quasi mensile da dicembre a Marzo 2018. Si tratta di tre avventure slegate tra loro che raccontano le gesta di tre membri della resistenza alle prese con infinite orde naziste. Questi personaggi erano stati accennati in un contenuto esclusivo disponibile prima del lancio per chi aveva effettuato il preorder per poi essere sviluppati ciascuno con un DLC dedicato. Prima è stata la volta di The Adventures of Gunslinger Joe nei panni di un Quarterback di Chicago alle prese con i nazisti nello spazio.
Poi è toccato a The Diaries of Agent Silent Death con una donna come protagonista, l'ex-OSS Jessica Valiant impegnata con un'infiltrazione all'interno di un bunker tedesco in California. Ultimo ma non meno divertente, The Amazing Deeds of Captain Wilkins, un altro eroe dell'esercito americano occupato a sterminare gli occupanti di una base segreta tra i ghiacci dell'Alaska. Per una decina di ore di divertimento i tre DLC sono stati pubblicati a 25 Euro su Steam e attraverso le varie piattaforme e rappresentano ancora oggi un extra tutto sommato consigliato se procedete all'acquisto del gioco completo.
Anche se il gioco è privo di multiplayer, fa sempre bene dare un'occhiata alle vendite per capire il polso dell'industry, soprattutto quando si tratta di sparatutto singleplayer. Le prospettive non sono quelle di un gioco che manderà i Machine Games alle Maldive per i prossimi dieci anni, ma tutto sommato Wolfenstein 2 si è comportato discretamente bene. I rilevamenti di VGChartz parlano di due milioni e mezzo di copie vendute dopo due anni sul mercato suddivise tra PC (mezzo milione), Xbox One (settecentomila), PS4 (un milione e mezzo) e Nintendo Switch. Una stima confermata dalle notizie uscite nel corso dei primi mesi del gioco sul mercato e corroborata anche dal famoso file sugli achievement di Steam leakato l'anno scorso. Sicuramente vendite sotto le stime, ma non al punto da fermare lo sviluppo di altri giochi dedicati al franchise.
Molte delle copie conteggiate in questa stima sono state vendute a prezzo scontato e con ogni probabilità lo sarà anche la vostra se siete in cerca di uno sparatutto divertente, arrogante, politicamente molto scorretto, ma soprattutto in grado di spingere a dovere la vostra macchina da gioco, PC o console che sia. Al momento su Amazon sono disponibili varie versioni per le stesse piattaforme con prezzi che variano dai trenta ai cinquanta euro, mentre su Steam è ancora venduto al prezzo pieno di 59 euro.
Come al solito la prudenza suggerisce di attendere per la versione PC eventuali price drop della piattaforma Valve, mentre non è difficile portarsi a casa una pacchettizzata a circa trenta euro per entrambi le build console. Se siete interessati anche ai DLC, impostarsi degli alert sui vostri store digitali preferiti per acquistare il pacchetto completo tra gioco e DLC, potrebbe essere una buona idea visto che gli add-on singolarmente sono costosetti (€ 9,90) e il season pass permette solo in parte di risparmiare qualche euro sull'acquisto (€ 24,90)
Ma quale versione scegliere? Su PC, grazie alla potenza delle moderne schede video si possono raggiungere risoluzioni folli al massimo livello qualitativo e in questo campo l'esperienza di gioco è assolutamente magnifica. Wolfenstein 2 riesce però a dire la sua anche su PS4 Pro e Xbox One X: rispetto alle build "lisce" le console Enhanced girano a risoluzioni nettamente superiori, in particolare Xbox One X che riesce a restare nell'orbita del 4K adattivo più facilmente di PS4 Pro.
Entrambe tuttavia non riescono a garantire un'esperienza di gioco costantemente agganciata ai 60 frame al secondo. In ogni caso, un gran bel vedere rispetto alla versioni standard PS4 e Xbox One, comunque castrate a 30 frame al secondo. Tra le due, quella Xbox One X si conferma la migliore anche per via di un livello qualitativo dell'immagine che in alcuni frangenti si avvicina di parecchio alla versione PC, ma nel complesso anche gli utenti Sony potranno dirsi soddisfatti del lavoro di conversione svolto su PS4 Pro.