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Wolfenstein: The New Order - prova

I nazisti non sono andati sulla Luna!

Milano - Fino a qualche anno fa uccidere nazisti era una delle occupazioni più amate da parte dei videogiocatori. Senza scrupoli, cattivi, fanatici, armati fino ai denti ma soprattutto più alti, più biondi e più belli di noi, i seguaci del Terzo Reich erano la carne da macello perfetta, da inserire in ogni contesto per avere un nemico contro il quale è facile provare odio. Inoltre, cosa altrettanto importante, nessuna categoria di benpensanti si permetterebbe mai di lamentarsi per le stragi di SS virtuali perpetrate, lasciando la mano degli sviluppatori libera di inventarsi le armi più ingegnose e le scene più truculente per maciullarli.

Come tutte le mode, però, anche quella dei nazisti è passata e ora al posto dei fedeli al Führer troviamo legioni di non morti. Gli zombie hanno invaso praticamente qualsiasi genere, dagli sparatutto ai tower defence, passando dalle avventure grafiche, e sembrano non voler cedere il loro trono. Sfortunatamente alcune serie classiche, come quella di Wolfenstein, non possono rinunciare alla loro dose di fanatici crucchi da massacrare, per non snaturare completamente la propria natura.

Per questo motivo MachineGames, team svedese formato da ex membri di Starbreeze, pensando al reboot della storica serie targata id Software non ha potuto prescindere da questo elemento. Al massimo lo ha potuto riadattare, meccanizzare e incattivire, così da rendere i nazisti un po' più moderni e persino più temibili di quelli di visti in Iron Sky.

La tecnologia nazista ha fatto balzi inaspettati: non sarà facile abbattere questo gigantesco robot.

Poco prima dell'annuncio ufficiale della data di uscita, fissata per il prossimo 22 marzo, abbiamo avuto modo di provare a fondo la versione PlayStation 4 di questo reboot, circa tre ore, corrispondenti ai primi tre capitoli, in modo sia da comprendere meglio la natura e le qualità di questo nuovo sparatutto in prima persona, sia di verificare la qualità della conversione sulle piattaforme di nuova generazione.

"Wolfenstein: The New Order abbandona le sue origini da shooter puro per proporre un'esperienza per certi versi più moderna"

La prima cosa che balza all'occhio è sicuramente il taglio dato a tutta l'esperienza. Wolfenstein: The New Order abbandona le sue origini da shooter puro per proporre un'esperienza per certi versi più moderna, ibridando le tante sparatorie con momenti più narrativi e soprattutto variando il ritmo con soluzioni giù abbondantemente sperimentate in ogni lido, come le torrette fisse, ad altre più originali, come per esempio la scalata di un palazzo.

Anche il questo caso accompagnerete William "B.J." Blazkowicz nel suo disperato tentativo di arrestare l'avanzata nazista. Diversamente da quanto è accaduto nella realtà, infatti, all'inizio di Wolfenstein: The New Order i tedeschi stanno vincendo il secondo conflitto mondiale e sono ad un passo dalla conquista dell'intero pianeta. In questa realtà alternativa i nazisti hanno portato all'esasperazione la ricerca tecnologica e quella sul perfezionamento della razza, i cui frutti sono temibili pastori tedeschi meccanizzati e spaventosi giganti ipervitaminizzati.

Il feedback delle armi sarà presente per dare personalità ad ogni bocca da fuoco, ma non esagerato per non intaccare il divertimento.

Nonostante queste premesse, il gioco si aprirà in maniera piuttosto inaspettata, ovvero vi catapulterà nel bel mezzo di un imponente attacco aereo delle forze alleate ai nazisti, un ultimo disperato tentativo di fermare le truppe di Hitler. Blazkowicz sarà a bordo di un bombardiere e dovrà aiutare il suo pilota a farsi strada nella contraerea nemica. Come è facile immaginare non tutto andrà per il verso giusto e presto il biondo protagonista si troverà a capo dello sparuto gruppo di soldati sopravvissuti alla controffensiva tedesca. Il loro compito non sarà dei più semplici perché dovranno penetrare a tutti i costi nel cuore del potere nemico e troncare in maniera violenta la sua espansione.

"Il ritmo delle sparatorie è veloce, frenetico, basato su di un aggiornamento dello schermo a 60 frame per secondo"

Una volta imbracciato il primo fucile abbiamo cominciato a trovare le prime connessioni tra The New Order e il suo illustre predecessore, o meglio sul modo in cui id Software concepisce gli sparatutto in prima persona. Innanzitutto il ritmo delle sparatorie è veloce, frenetico, basato su di un aggiornamento dello schermo a 60 frame per secondo, che garantiscono la fluidità necessaria per un'esperienza adrenalinica.

Il secondo elemento è dato dal feedback delle armi, sufficientemente differente da caratterizzare ogni bocca da fuoco ma sicuramente non accentuato, in modo da non eccedere con il realismo e lasciare il divertimento al centro dell'esperienza. Infine vi è il sistema della salute, ancora basato sui medkit per curarsi e sulla possibilità di aumentare l'armatura per assorbire alcuni danni. L'unica concessione alla modernità è la cura automatica al "multiplo di venti" superiore. In più si avrà la possibilità si sovraccaricare la salute oltre il suo limite naturale, ma solo per pochi secondi dato che tornerà automaticamente a 100 dopo alcuni attimi.

Non solo sparatorie. Nel nuovo Wolfenstein vi saranno anche diverse fasi narrative.

Il salto tra passato e presente continua con la possibilità di portarsi in giro un gran numero di armi, non solo il classico loadout composto da arma primaria e secondaria e una granata, e da un gameplay che non prevede più il dover affrontare a viso aperto gli avversari, schivando i loro colpi con gli strife. In Wolfenstein: The New Order bisognerà avanzare più circospetti, utilizzando le coperture per prendere fiato o persino affrontando determinati livelli completamente in stealth.

"Il salto tra passato e presente continua con la possibilità di portarsi in giro un gran numero di armi"

Ogni volta che entrerete in una nuova sezione vi verranno segnalati i gerarchi nazisti presenti nello stage, gli unici in grado di azionare l'allarme e chiamare ulteriori rinforzi. Dopo aver eliminato questi ufficiali, infatti, basterà eliminare i soldati rimanenti per avere un po' di pace. In caso contrario nuovi rinforzi compariranno ad intervalli regolari, rendendo il vostro compito decisamente più complesso.

Va detto che non tutti i livelli vi consentiranno di scegliere come avanzare e che potrete comunque affrontare tutto il gioco a mitra spianato. Nell'apparente linearità delle prime 2/3 ore affrontate, gli sviluppatori di MachineGames lasciano comunque al giocatore la libertà di scegliere come procedere, disegnando livelli sufficientemente ampi da contenere almeno un paio di percorsi alternativi. Particolarmente apprezzabile, oltretutto, è l'inserimento di diversi segreti, che spingeranno i completisti a setacciare ogni sezione alla ricerca di collezionabili o elementi simili. Non solo ma nascosti dietro arazzi o celati negli angoli più remoti della mappa potrebbero persino nascondersi vere e proprie scorciatoie che consentono di raggiungere l'obiettivo alle spalle senza far troppo rumore e conservando le preziosissime munizioni.

Spesso potrete muovervi in maniera furtiva per non far scattare troppi allarmi.

Ancora più sorprendente, nell'ottica della licenza di Wolfenstein, è la parte subito successiva all'attacco alleato. Cercando di evitare troppe anticipazioni possiamo solo dire che sia l'ambientazione, sia i presupposti cambieranno radicalmente e non ci si troverà più nel bel mezzo della guerra, ma nel pieno del territorio nemico, circondati dai nazisti e dai loro abomini meccanizzati. In queste fasi faranno la loro comparsa anche semplici giochi di abilità da risolvere, magari per ottenere l'accesso a qualche documento segreto, ma sempre utili nell'ottica della varietà del gameplay.

"Ancora più sorprendente, nell'ottica della licenza di Wolfenstein, è la parte subito successiva all'attacco alleato"

Il nuovo taglio narrativo ha imposto agli sviluppatori di spendere idee ed energie per rendere il gioco sempre spettacolare e avvincente, con un tocco tamarro che non guasta mai in questo genere di produzioni. Rispetto alla prima volta che lo abbiamo visto, lo stile complessivo dell'opera è leggermente cambiato, i contorni degli oggetti sono meno accentuati e l'aspetto è meno fumettoso e caricaturale di quanto ci ricordavamo.

Questo ha consentito di dare il giusto tono drammatico ad alcune scelte piuttosto forti che vi troverete a dover prendere, oltre che a sottolineare la spettacolarità di alcune scene, come l'attacco di un gigantesco robot o l'avanzata della flotta Alleata. Ci pare ottimo, sin da ora, il lavoro di caratterizzazione di personaggi e ambientazioni, sempre sospesi tra la somiglianza con la realtà e l'idea di questo futuro alternativo dominato dai nazisti.

Conosciamo i nemici di Wolfenstein: The New Order con questo filmato.

Meno convincente invece è la versione PlayStation 4 e Wolfenstein: The New Order al momento soffre di troppi problemi per non destare qualche preoccupazione. Nelle scene più concitate, infatti, il frame rate aveva l'abitudine a rallentare, mai in maniera grave, ma in modo comunque evidente, andando ad intaccare una delle caratteristiche tipiche dei giochi id Software, la fluidità appunto.

"La versione PlayStation 4 soffre di troppi problemi per non destare qualche preoccupazione"

Inoltre l'immagine globale era un po' sporca, non molto definita e povera di dettagli, ben lontana dagli standard ammirati sull'ammiraglia di Sony come in Killzone ma anche in Tomb Raider. Mancano ancora diversi mesi di sviluppo e di debugging nei quali il lavoro di ottimizzazione del codice potrebbe risolvere questi problemi, ma al memento la situazione non è esente da difetti. Fortunatamente i responsabili di Bethesda presenti a Milano erano consapevoli di questi problemi, elemento che ci fa essere ottimisti per una loro risoluzione.

Sospendendo il giudizio sul comparto tecnico, Wolfenstein: The New Order è un prodotto interessante, studiato per soddisfare sia gli amanti degli sparatutto, sia quelli di esperienze un po' più narrative. Il riproporre alcuni elementi caduti in disuso su di un impianto più moderno potrebbe essere un mix interessante, per certi versi originale. Se gli sviluppatori riusciranno a mantenere alto il ritmo e il tasso di spettacolarità per tutto l'arco della storia, il prodotto MachineGames potrebbe essere una piacevole sorpresa.

È ancora troppo presto per un giudizio definitivo, soprattutto perché, con tutta probabilità, sentiremo ancora parlare di Wolfenstein: The New Order prima della sua uscita.

Avatar di Luca Forte
Luca Forte: Luca si divide tra la gestione del ruspante VG247.it e l'infestare Eurogamer con i suoi giudizi sui giochi sportivi, Civilization, Fire Emblem, Persona e Football Manager. Inviato d'assalto, si diverte a rovinare le anteprime video dei concorrenti di tutto il mondo in modo da fare sembrare le sue più belle.
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Wolfenstein: The New Order

PS4, Xbox One, PS3, Xbox 360, PC

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