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Wolfenstein: The New Order - prova

La buona vecchia abitudine di uccidere i nazisti.

Colonia - Uccidere i nazisti è una di quelle attività che prima o poi ogni giocatore si trova di fronte nella sua lunga carriera, al pari di salvare principesse o recuperare quell'oggetto assolutamente necessario per evitare che il male si impossessi del mondo, tanto che viene da chiedersi, è ancora divertente farlo o è come falciare il prato?

Secondo Bethesda e Machinegames decisamente sì, tanto da resuscitare come il marchio di Wolfenstein, proprio come un super soldato zombie, con questo The New Order, che ci metterà nuovamente negli eroici panni di B.J.Blazkowicz, storico protagonista della serie resa famosa da id Software.

La demo proposta a Colonia iniziava un po' prima rispetto all'ambientazione del gioco, che si svolge negli anni '60, e ci mostra Blazkowicz insieme al suo gruppo commando, intento a combattere una guerra che gli Alleati sono destinati a perdere.

Scopo della sua missione è infiltrarsi in una roccaforte nazista e eliminare il generale Deathshead, potente gerarca nazista dedito a esperimenti poco chiari.

Non è mai una buona idea sgomberare un manicomio in cui si trova un soldato americano che odia i nazisti...

Dopo aver scalato le mura della fortezza grazie a un rampino, aver schivato i pezzi di un bombardiere americano che si era schiantato direttamente sopra di noi e aver eliminato i primi nazisti, eccoci di fronte a una delle caratteristiche più tamarre di un gioco che comunque non lesina quanto a spettacolarità: il duale wielding.

"Quando troverete una seconda copia di una delle vostre armi potrete impugnarle entrambe"

Quando infatti troverete una seconda copia di una delle vostre armi, sia essa una pistola o un mitragliatore pesante, potrete impugnarle entrambe, usando entrambi i grilletti posteriori per sparare. Questo vi permetterà di scatenare una potenza di fuoco devastante, a scapito dell'accuratezza, ma, obiettivamente, cos'è la possibilità di colpire preciso di fronte a quella di fare irruzione in una stanza impugnando due mitragliatrici grosse come una gamba?

I primi scontri ci metteranno anche di fronte ad altre due caratteristiche del gameplay: la possibilità di distruggere parte delle coperture e quella di curarsi mangiando ciò che si trova in giro, oppure ricaricare parte della propria energia rimanendo fermi, anche se questo vi farà ricaricare energia solo fino al 20, 40, 60 e così via, insomma, fino al quinto superiore.

Il coltello sarà utile per eliminare le guardie senza far scattare allarmi.

Addirittura potrete superare il 100% di energia per un breve periodo di tempo, basterà continuare a fare scorta di cibo anche quando ci si trova al massimo della salute.

"Blazkowicz verrà colpito e ridotto ad un vegetale senza identità su una sedia a rotelle"

Questi primi momenti sono anche perfetti per apprezzare il buon lavoro svolto dai Machinegames sotto il punto di vista tecnico, che sfrutta il motore id Tech 5, e di design, che pur essendo realistico e vagamente steampunk, ha dentro una sottile vena caricaturale, quasi grottesca, che rende il tutto ancora più esagerato, per non parlare di quanto sia splatter.

Blazkowicz stesso non può sfuggire a questa caratterizzazione eccessiva, e come tradizione vuole è il classico action hero con poche espressioni ma molte azioni, che spesso prevedono la morte violenta di chi gli sta di fronte.

Dopo una serie di eventi che preferiamo non svelarvi, Blazkowicz verrà colpito e ridotto ad un vegetale senza identità su una sedia a rotelle fino all'epoca in cui si svolgeranno i fatti del gioco, ovvero gli anni '60 di un mondo in cui i nazisti hanno vinto e dominano il mondo grazie alle prodigiose macchine da guerra e ai soldati meccanizzati sviluppati proprio dopo il fallimento di Blazkowicz.

"Gli sviluppatori hanno scelto di concentrarsi totalmente sul single player"

Per anni il nostro eroe è costretto a guardare tutto questo dalla finestra del manicomio dove è stato rinchiuso dopo il suo incidente, senza poter fare assolutamente niente, bloccato in un corpo che non risponde più ai suoi comandi.

Tutto questo fino al giorno in cui l'esercito decide di smantellare la struttura in cui è ricoverato, facendo del male all'infermiera che si era presa cura di lui, scatenando il suo istinto di cacciatore di nazisti e dando il via al suo tentativo di rovesciare da solo un intero regime.

Il dual wielding è una gradita possibilità, che però consumerà i vostri caricatori ad una velocità impressionante.

Nonostante una trama che al cinema farebbe venire il dubbio anche ad un appassionato di B movie, Wolfenstein: The New Order non ci è affatto dispiaciuto, anzi forse il suo fascino sta proprio nel ricordarci un'epoca in cui gli fps si prendevano poco sul serio e puntavano tutto sul divertimento.

"Il fascino del gioco sta nel ricordarci un'epoca in cui gli fps si prendevano poco sul serio"

D'altronde tra le fila di Machinegames hanno trovato posto ex-membri dei team che hanno lavorato su ottimi fps come The Darkness e The Chronichle of Riddick, e dai quali The New Order ha senza dubbio ereditato il gusto per l'accesso, la violenza e lo scorrere di fiumi di sangue.

Ad ulteriore riprova del suo voler essere un prodotto "old style" c'è la totale assenza di un multiplayer, visto che gli sviluppatori hanno scelto di concentrarsi totalmente sul single player, così da ricavarne il massimo.

Ecco Deathshed in tutta la sua simpatia, accentuata ancora di più dal supersoldato che si porta dietro.

Ecco, volendo fare un appunto, il gameplay non ci è sembrato chissà quale capolavoro di originalità, quindi sara bene che Machinegames si impegni sotto questo punto di vista, ma d'altronde parliamo di fps, una categoria in cui non sempre l'originalità e la chiave del successo

Certo, la mancanza di un multiplayer potrebbe tagliare le gambe alla longevità del gioco, anche se non mancano vari tipi di collezionabili, visto che una volta terminata la campagna, per quanto lunga possa essere, difficilmente lo rigiocherete. Tuttavia non possiamo non apprezzare certe trovate di design, certi tocchi di tamarraggine e il coraggio di riprendere in mano un marchio che sembrava ormai spacciato.

Ma d'altronde anche Blazkowicz sembra morto, eppure...