World of Warcraft: Battle for Azeroth - recensione
War, War never changes!
Dalla pubblicazione di Legion sono passati ormai quasi due anni, durante i quali abbiamo potuto assistere a eventi che hanno pian piano stravolto gli equilibri di Azeroth e minato la stabilità della tregua tra Orda e Alleanza. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la comparsa dell'Azerite, materiale dalle grandi potenzialità che ha iniziato a sgorgare dal pianeta dopo che il titano Sargeras ha letteralmente piantato la sua spada nelle viscere di Azeroth.
Al termine di Legion, gli eroi hanno sacrificato il potere delle loro armi artefatto per tentare di porre rimedio a questo danno e così sconfiggere il titano. Nonostante la riuscita dell'impresa, però, l'Azerite non ha smesso di fuoriuscire ed ora è oggetto di contesa tra le fazioni che, come abbiamo potuto osservare durante gli eventi pre-rilascio di World of Warcraft: Battle for Azeroth, sono tornati a farsi la guerra cancellando tutto quanto di buono era stato costruito fino a quel momento. La guerra delle Spine di Sylvanas Windrunner, come abbiamo visto negli eventi pre-rilascio, ha portato alla distruzione del Teldrassil, ponendo così la definitiva parola fine alla pace tra le due fazioni.
Gli eventi di Battle for Azeroth ci conducono lungo una perigliosa campagna che ci porta alla ricerca di nuovi alleati per rinforzare l'esercito e che, per la prima volta dopo diverso tempo, sarà totalmente differente a seconda della fazione d'appartenenza. Orda e Alleanza inizieranno su due isole separate con biomi totalmente diversi tra loro e particolareggiati in modo sublime, tanto che sarà un vero piacere esplorarli in lungo e in largo. Lo stesso invece non si può dire per la stragrande maggioranza delle missioni della storia principale o per le quest secondarie che, oltre ad essere un numero esorbitante a tratti quasi frustrante, non richiedono molto di più del classico "vai e uccidi 10 nemici" o "vai e raccogli per me 20 ossa di formicaleone per il mio stufato" se non peggio.
Il tutto si traduce dunque in una banalità e una mancanza di spessore che va in contrasto con quanto visto nella precedente espansione. Tanto che abbiamo trovato estenuante raggiungere il nuovo cap di livello, impostato ora a centoventi. Non stiamo dicendo che la trama sia sciatta, anzi l'abbiamo trovata avvincente e la curiosità di sapere come prosegue è molta, ma il contrasto tra questa e gli incarichi che ci sono stati affidati è veramente assurdo e ci sarebbe piaciuto essere maggiormente coinvolti negli eventi, al posto di passare la maggior parte del tempo a fare i fattorini.
Lo stesso scarso carisma l'abbiamo trovato nei nuovi dungeon che, se da una parte sono parecchio belli da visitare, particolareggiati a dovere come tutto il resto delle isole, non sono di certo memorabili per la tipologia degli scontri e delle varie meccaniche riguardanti gli scontri con i boss. Ci ritroviamo quindi a sperare che il raid ad Uldir, una struttura creata dai Titani e utilizzata per studiare e analizzare gli Old Gods e situata nella zona di Nazmir sull'isola di Zandalar, accessibile dal 5 settembre, sia più avvincente di quanto visto finora con i sotterranei.
Fortunatamente, in Battle for Azeroth avremo la possibilità di spezzare la monotonia delle missioni nelle isole dei nostri futuri alleati con delle scorribande su quelle della fazione avversaria, grazie alla Island Expedition, ai Foothold della Campagna di Guerra e infine ai Warfronts. La prima di queste modalità consiste in una spedizione formata da tre giocatori, affrontabile in diverse difficoltà e anche in modalità PvP. L'obiettivo sarà quello di raccogliere Azerite il più in fretta possibile e battere gli avversari accumulando risorse più velocemente di loro. Il tempo richiesto per portare a termine ogni singola spedizione si aggira tra i quindici e i venti minuti, mentre per quanto riguarda le varie location al momento ci sono sette isolette esplorabili inserite in una rotazione di tre a settimana, ma altre verranno sicuramente aggiunte in futuro.
La Campagna di Guerra ci consente invece di costruire piccoli insediamenti nell'isola degli avversari, i Foothold per l'appunto, grazie ai quali avremo libero accesso e dai quali potremo partire per completare non solo importanti incarichi atti al sabotaggio del nemico, ma anche diverse World Quest che ci garantiranno ricompense e preziosi punti reputazione con le fazioni, oltre ovviamente a poter infastidire i giocatori nemici (a patto di aver attivato in precedenza la modalità PvP della quale vi parleremo tra qualche riga).
I Warfronts, infine, sono qualcosa in realtà già visto nell'universo di Warcraft, in quanto si tratta sostanzialmente di una specie di ritorno alle origini della serie: venti giocatori cooperano in un assalto contro armate NPC in questa modalità dal sapore di strategico in tempo reale. Stabilire una base, raccogliere risorse, costruire e potenziare edifici che in automatico creeranno i nostri lavoratori e guerrieri sono i punti cardine per provare a distruggere il comandate avversario e il relativo accampamento, consentendoci di portare a casa la vittoria.
Il funzionamento del tutto è molto simile a quanto visto in Warcraft 3, con edifici per la ricerca e il potenziamento delle truppe e della base, goblin ingordi dai quali potremo acquistare materiali e molto altro ancora. Il fine di questa modalità è accumulare più vittorie possibili per avanzare verso il prossimo Warfront, facendo così indietreggiare l'avversario e ottenendo succose ricompense ogni settimana. Sicuramente una simpatica e bizzarra modalità, anche se viene spontaneo chiedersi se avrà delle conseguenze sull'andamento della storia o se più semplicemente, per quanto apprezzabile, non sia solo un mero espediente per spezzare la monotonia.
Ritagliamo giusto poche righe invece per la War Mode, ovvero il "nuovo" sistema per il PvP. Come certamente avrete notato sia in gioco che nelle news su Battle.net la distinzione tra server PvE e PvP è infine venuta meno, le motivazioni che hanno spinto Blizzard a questa scelta sono sicuramente varie, ma in sostanza ogni server è stato dunque trasformato in solo PvE, perciò non si potrà più andare allegramente a zonzo a gankare e livellini intenti ad expare. Potremo però recandoci nella capitale di appartenenza attivare la War Mode che, oltre a garantirci un bonus del dieci percento fisso sull'esperienza guadagnata, ci trasporterà in automatico in una sorta di limbo dove sarà possibile attaccare liberamente I giocatori della fazione avversaria senza poter infastidire chi invece non gradisce o non è interessato al Player vs Player.
Nonostante questa nuova espansione abbia introdotto alcune novità interessanti, il gameplay di World of Warcraft resta ovviamente invariato sotto la quasi totalità dei suoi aspetti. Nelle settimane prima del rilascio abbiamo assistito ad alcuni cambiamenti in preparazione all'espansione, come ad esempio il fenomeno chiamato "stat squish", ovvero una diminuzione sostanziale di ogni valore quali statistiche, danno, livello oggetti. Ciò ha avuto delle conseguenze anche sulle classi, che sono state sistemate e bilanciate dopo la parziale eliminazione delle armi artefatto avvenuta, come già detto in precedenza, dopo che si è reso necessario sacrificarle a livello di storia.
Non c'è però da disperare, se vi era piaciuto il particolare sistema di progressione, fin dai primi istanti di Battle for Azeroth il buon vecchio Re Magni Bronzebeard ci consegnerà un nuovo oggetto artefatto necessario per sanare in maniera definitiva le ferite di Azeroth. Questo nuovo amuleto, chiamato Cuore di Azeroth, non solo si potenzierà in modo analogo a quanto già visto con le armi in Legion, ma ogni suo livello ci darà accesso a svariate nuove abilità, che si sbloccheranno non sull'amuleto stesso ma su tre particolari pezzi di armatura, anch'essi novità introdotta con Battle for Azeroth, chiamate Armature di Azerite.
Le abilità disponibili sono davvero parecchie, ovviamente suddivise per classi e specializzazioni e, inoltre, più sarà alto il livello oggetto del nostro pezzo di armatura più potenti saranno anche le suddette. Ci vorrà un po' di tempo e parecchio farming per aver accesso alle abilità di livello più elevato perché, come accadeva con le armi in Legion, man mano che si sale di grado più esperienza sarà necessaria per raggiungere quello successivo. In un recentissimo Q&A col Game Director, però, è stato annunciato l'arrivo della "conoscenza artefatto" che, come accadeva per le armi di Legion, diminuirà gradualmente la richiesta della succitata esperienza oltre a rendere finalmente gli equipaggiamenti di Azerite commerciabili tra giocatori.
Tra i diversi contenuti che Battle for Azeroth porta con sé ci sono le nuove razze, o come le definisce Blizzard, le razze Alleate, quattro delle quali abbiamo già potuto sbloccarle al termine di Legion e altre quattro (due per ogni fazione) si sono rese o si renderanno disponibili molto presto, a patto di aver completato le relative missioni e aver raggiunto il grado di reputazione adeguato. Nei mesi precedenti Battle for Azeroth abbiamo fatto conoscenza con i Lightforged Draenei e i Void Elf per quanto riguarda l'Alleanza, mentre si sono uniti alle forze dell'Orda i Tauren di Highmountain e i Nightborne di Suramar.
Prossimamente, invece, ci sarà possibile sbloccare i nani Dark Iron e gli umani di Kul Tiran lato Ally, mentre l'Orda potrà contare sull'aiuto degli Orchi Mag'har e dei Troll di Zandalari. Queste nuove classi non sono più o meno forti di quelle già presenti in gioco, ma possiedono alcune abilità specifiche particolari e potrebbero essere una valida alternativa a quelle che sono state disponibili fino ad ora. Creando un nuovo personaggio di una razza alleata si partirà dal livello venti, invece che dal livello uno, e una serie di missioni dedicate ci introdurrà nel mondo di Azeroth, spiegandoci come e perché ci troviamo lì.
In ultimo, un'altra importante modifica è quella apportata al sistema di crafting, da adesso in poi suddiviso per zone: non sarà più necessario partire da zero e doversi recare nelle "vecchie" aree per recuperare i materiali, ma sarà sufficiente imparare le abilità della zona che ci interessa dal relativo istruttore di professione e quindi farle progredire. Questa ci sembra un'ottima trovata, soprattutto indirizzata a tutta quella fetta di nuova utenza che, per la prima volta, si avvicina al gioco o per chi ha deciso di sfruttare il potenziamento al livello 110 e non ha nessuna voglia di spendere tempo per tornare indietro a recuperare materiali, così da potersi costruire gli oggetti resi disponibili con Battle for Azeroth. Questo aiuta a snellire di parecchio il crafting, rendendolo meno frustante e sicuramente lasciando più tempo per godersi i nuovi contenuti.
Prima di fare il punto della situazione, occorre però fare una precisazione finale riguardo al voto che troverete poco più sotto: assegnare un punteggio ad un MMO come World of Warcraft (e altri del suo genere) non è mai semplice, soprattutto nelle prime settimane di vita di un nuovo titolo o di una sua espansione. Vi invitiamo perciò a prenderlo come tale, ovvero il voto all'esperienza che abbiamo vissuto dal momento del lancio di Battle for Azeroth fino ad ora, consci del fatto che nei mesi a venire potrebbe migliorare o peggiorare.
Ad ogni modo, World of Warcraft: Battle for Azeroth ci sembra allo stato attuale un buon prodotto, che però ha sicuramente bisogno di essere rifinito per arrivare ai fasti della precedente espansione. Nonostante gli evidenti difetti, infatti, ha un ottimo punto di partenza. Siamo certi che Blizzard saprà supportare a dovere il titolo migliorandolo patch dopo patch e andando ad incrementare ulteriormente la già enorme mole di contenuti presenti in questo mastodontico MMO. Confidiamo inoltre che sappia ascoltare intelligentemente i feedback della community apportando ulteriori miglioramenti laddove sia realmente necessario, tralasciando le solite sterili critiche che immancabilmente giungono con ogni nuova espansione. Ci sentiamo dunque di invitarvi a raggiungerci su Azeroth per scoprire cosa ci riserva il futuro e vivere insieme il corso degli eventi di quella che si prospetta essere una guerra con numerosi colpi di scena.