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World of Warcraft Legion - recensione

Diamo un voto al ritorno della Legione.

Quando si parla di MMO molto spesso si fa l'errore di giudicarli troppo velocemente, sia positivamente che negativamente, ma sopratutto quando si parla di un colosso come World of Warcraft è facile lasciarsi prendere dall'entusiasmo e dai ricordi di un passato gioioso. È per questo motivo che ci siamo presi un po' di tempo per provare a fondo la nuova espansione. E dopo i mesi passati in beta, l'entusiasmo è praticamente rimasto quello iniziale nonostante Legion non sia esente da difetti.

Tra i vari obiettivi di Blizzard per questa espansione sicuramente c'era quello di fermare l'emorragia di giocatori che stavano pian piano abbandonando il titolo dopo il non troppo amato Warlords of Dreanor, partito in modo ottimale per poi finire ben presto sepolto da tonnellate di polvere e noia. E stando a quanto dichiarato durante lo scorso PAX West, pare che l'impresa sia stata un successo facendo registrare numeri molto simili a quelli dei tempi di Cataclysm.

C'è da dire che questa volta Blizzard ha saputo quali tasti toccare, forse grazie anche ai numerosi feedback ricevuti dalla community durante il periodo WoD, ed è riuscita risvegliare l'interesse dei fan sfornando un'espansione che ci ha fatto esclamare "dannazione, ben fatto davvero!".

Ben fatto perché le ore spese tra i reami beta e poi successivamente su quelli ufficiali sono piacevolmente scivolate via, ben fatto perché un lancio così pulito e praticamente senza intoppi non si vedeva da tempo immemore, ma sopratutto ben fatto perché finalmente la storia che Blizzard ci ha voluto raccontare non solo ci ha riportato alla memoria avvenimenti dei tempi andati ma ci ha saputo coinvolgere come non era capitato con Pandaria o WoD.

Con Legion scopriremo molti particolare sul passato di Illidan.

Ma ben fatto anche per la nuova classe introdotta, il Demon Hunter, che non solo permetterà a chiunque abbia almeno un personaggio di livello 70 di partire dal livello 98 e godere fin da subito dei nuovi contenuti, ma che ci permetterà di scoprire qualche dettaglio in più sugli Illidari.

I primi passi che muoveremo nella nuova espansione ci condurranno a Dalaran sotto attacco da parte di una Burning Legion più determinata che mai, e che per la terza volta nella storia di Warcraft farà la sua comparsa su Azeroth. Grazie ad un potente incantesimo l'Arcimago Khagdar, aiutato da altri membri del Kirin Tor, riuscirà a sottrarre la cittadella volante agli attacchi spostandola nei cieli della Broken Isle.

Da questo momento in poi potremo esplorare liberamente la nuova regione e le sue terre, scoprirne i segreti e ovviamente provare a fermare la Legione. La storia sarà oltremodo avvincente e ricca di colpi di scena, incontreremo molti nomi noti legati al passato di Warcraft, e tragiche perdite metteranno a repentaglio gli accordi tra Alleanza e Orda in un mix di avvenimenti capaci di tenerci incollati allo schermo bramosi di sapere come e cosa potrebbe accadere ancora.

Questa volta Blizzard ha dato davvero il meglio di sé caratterizzando superbamente ogni zona con paesaggi strabilianti che visiteremo accompagnati da numerose missioni apparentemente slegate tra loro ma che invece peseranno sulla trama principale. A differenza di quanto accaduto con le passate espansioni, dove la trama seguiva anche la progressiva esplorazione delle zone, per Legion le cose funzioneranno in modo leggermente diverso. Sceglieremo noi infatti in quale ordine visitare le varie aree semplicemente inviando una spedizione esplorativa grazie alla mappa presente nella Class Hall, e una volta raggiunta la nuova zona la difficoltà verrà adeguata al livello del nostro personaggio.

Legion ci darà la possibilità di vestire i panni di un Demon Hunter, divenendo tutti dei piccoli Illidan!

Le Class Hall sono la versione riveduta e corretta delle Guarnigioni di Warlords of Draenor ma senza la seccatura della gestione delle botteghe di artigianato o di altre amenità. Le sole similitudini le avremo nella mappa delle esplorazioni e negli incarichi per i seguaci, sensibilmente ridotti rispetto al passato ma d'impatto maggiore sulla progressione della nostra classe e degli artefatti.

Le Class Hall saranno punti nevralgici per la crescita del personaggio e per questo motivo Blizzard ha voluto sviluppare la WoW Legion Companion App, disponibile sia per smartphone iOS che per Android, grazie alla quale potremo gestire in remoto la stragrande maggioranza delle attività dei nostri seguaci, inviarli in missione, ricercare potenziamenti e tenere sotto controllo lo stato delle World Quest per pianificare quali svolgere una volta online.

Le Class Hall, o Enclave per quelli che preferiscono la localizzazione in italiano, non solo ci forniranno alcuni bonus e oggetti utili come ad esempio le pergamene per aumentare la quantità di punti guadagnabili dai frammenti di artefatto che raccoglieremo durante le nostre avventure ma ci daranno accesso anche alle missioni per recuperare le armi specifiche di ogni classe.

Per ognuna delle trentasei specializzazioni disponibili è stata creata una storia unica che ci porterà a visitare luoghi storici di Warcraft e, come se non fosse abbastanza, parecchi degli artefatti saranno oggetti caratteristici delle varie classi. Giusto per fare un paio di esempi, i paladini Retribution potranno impugnare l'Ashbringer mentre gli sciamani Enhancement il Doomhammer appartenuto a Thrall.

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Se da un lato la cosa ci ha ovviamente entusiasmato, dall'altro ha destato qualche perplessità perché molte di queste particolari armi nell'universo di Warcraft sono sempre appartenute a figure di spicco o capostipiti della classi. La già citata Ashbringer apparteneva al paladino Alexandros Mograine e vedere una miriade di copie di un'arma così particolare, nonostante la possibilità di personalizzarla, lascia alla fine qualche dubbio anche se sotto il profilo del marketing si tratta di una mossa vincente.

Un altro dettaglio che non ci ha convinto interamente degli artefatti è la loro progressione. Come detto in precedenza, ogni specializzazione avrà la propria arma dedicata e questo potrebbe rivelarsi un forte limite per tutti quei giocatori abituati a passare da una specializzazione all'altra a seconda delle esigenze personali o delle richieste delle gilda.

Accumulare i punti necessari per sbloccare le varie abilità dell'artefatto richiede molto tempo e i giocatori meno "hardcore" rischieranno di rimanere vincolati ad un'unica scelta o, in alternativa, dovranno accontentarsi e utilizzare un'arma di potenza molto inferiore alla principale. Nonostante tutto però gli artefatti sono armi davvero strabilianti e il loro sistema di sviluppo ad albero ricorda molto quello dei vecchi talenti dei personaggi.

Ogni punto speso non solo accresce il potere di una determinata abilità, che essa sia passiva o attiva, ma aumenta anche i danni dell'arma e la sua potenza in generale. Ci verrà data anche la possibilità di allocare nuovamente i punti spesi ma sarà una scelta davvero costosa che richiederà parecchi punti artefatto, perciò è necessario ponderare attentamente come spenderli.

Chi di voi non ha mai sognato di incontrare Odyn?

Un altro particolare che non ci ha convinti del tutto, e come noi gran parte della community, è il restyling delle classi. Se da un lato l'aver eliminato diverse abilità, alcune delle quali non particolarmente utili, ha alleggerito le quickbar e a detta di alcuni semplificato di molto i ruoli, dall'altra ha reso alcune specializzazioni non esattamente performanti. I Death Knight Frost ad esempio sanno bene di cosa stiamo parlando, visto che sono finiti in fondo alla classifica dei dps.

Il problema che in un primo momento non era molto sentito si è trasformato in un crescente malcontento sopratutto dopo l'avvento del primo dei nuovi raid di Legion, dove molti giocatori si sono visti "lasciati a casa" dai propri gruppi perché non possedevano il ruolo adeguato. Il bilanciamento come abbiamo imparato negli anni non è mai stato il punto di forza di Blizzard ma ad ogni modo il team Blizzard è a conoscenza del problema ed è già al lavoro per restituire agli 'emarginati' la dignità perduta.

Purtroppo svecchiare un titolo che ha dodici anni, davvero parecchi per un MMO, non è un impresa facile e questo ce lo ricordiamo tutte le volte che analizziamo la grafica di WoW, col suo stile relativamente semplice e leggero, al limite del cartoonesco che però riesce sempre a farci ricredere e che mai come questa volta renderà un piacere per gli occhi visitare le aree della nuova espansione.

La cura dei dettagli nelle varie zone è davvero sorprendete e spesso durante le normali missioni o le World Quest (un nuovo tipo d'incarichi che si sbloccheranno una volta raggiunto il level cap e che sostituiranno le daily), ci siamo soffermati a guardare il panorama. Dalle vette di Highmountain ai verdi boschi di Val'sharah, perdersi a esplorare le ambientazioni sarà un'esperienza davvero interessante e unica, così come sarà piacevole visitare i nuovi dungeon.

Le World Quest non saranno sempre banali.

Oltre al remake della famosa prigione di Violet Hold, Legion introduce nove nuovi dungeon ognuno con ambientazioni diverse e caratteristiche delle zone dove sono localizzati. Molte meccaniche al loro interno saranno le classiche alle quali Blizzard ci ha abituato negli anni ma possiamo assicurarvi, grazie alle numerose ore spese ad affrontarli, che non mancheranno di certo le sorprese. La nostra menzione d'onore va alla Halls of Valor, situata nelle terre di Stormheim, un dungeon che trova la sua ambientazione nella mitologia norrena.

In essa dovremo lottare contro il lupo Fenryr e percorrere un ponte di luce che urla a gran voce "Bifrost", alla fine del quale ci troveremo al cospetto di Odyn. Un posto perfetto per chiunque sia un vichingo nell'animo. Dei dieci dungeon disponibili solo otto potranno essere affrontati nelle tre difficoltà note mentre gli ultimi due restanti, The Arcway e Court of the Stars, saranno disponibili solo a difficoltà Mythic. Inoltre l'accesso a queste ultime due istanze dovrà essere guadagnato tramite una serie di missioni e aumentando la reputazione con i Nightfallen, la popolazione dell'incantevole Suramar caduta in mano alla Burning Legion.

Come ogni espansione che si rispetti anche Legion non giunge sprovvista di Incursioni e questo è anche un altro dei motivi per cui abbiamo tardato la pubblicazione di queste righe. Il primo raid introdotto da Warlords of Draenor era a dir poco sciatto e con boss tutt'altro che memorabili mentre questo è esattamente l'opposto. E se anche a voi durante la missioni a Val'sharah è salita la voglia di prendere a testate quel bellimbusto di Xavius questo sarà il luogo giusto per farlo perché Blizzard, finalmente, ci ha dato la possibilità di accedere all'Emerald Dream o perlomeno alla sua versione corrotta, l'Emerald Nightmare.

Nella storia di Warcraft il Sogno di Smeraldo è un luogo incantato e di pace al limite dell'immaginazione, dove gli spiriti vivono in armonia in mezzo alla natura incontaminata, insomma una meta sognata da molti fan della serie. L'incursione composta da sette boss si snoda attraverso un dedalo cupo e traboccante di corruzione per culminare al cospetto di un nerboruto Lord Xavius pronto ad attaccarci senza tanti convenevoli.

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Gli scontri con i vari boss sono interessanti e complessi allo stesso tempo. Un gruppo ben affiatato e sopratutto ben equipaggiato non troverà molte difficoltà ma sarà sufficiente anche una piccola distrazione (o qualche colpo di lag) per far volgere lo scontro a nostro sfavore. Affrontati i primi sei boss potremo quindi tentare di portarci a casa la testa di Lord Xavius grazie anche all'insperato aiuto di Ysera, il drago verde che avrebbe dovuto proteggere il Sogno di Smeraldo e che impedirà ai giocatori di cadere vittima della stessa corruzione che attanaglia l'intero sogno.

Tirando quindi le somme, Legion è un'espansione divertente, ben strutturata e con parecchio materiale da sviscerare. Il nuovo level cap a 110 ci permetterà di prendere confidenza con le modifiche apportate alle classi in tutta tranquillità e volendo potremo divertirci col Demon Hunter, grazie al quale visitare il Mar'dum, il mondo dove il titano Sargeras prima della sua caduta imprigionava i demoni.

Legion porta con sé un mix di storia e contenuti che terranno impegnati per un bel po' di tempo, e la nostra speranza è che Blizzard abbia imparato dagli errori commessi con Warlords of Draenor e che il buon lavoro svolto con Legion non venga vanificato. Ma per il momento non possiamo che rinnovare il nostro "ben fatto" ai ragazzi di Irvine: ci vediamo su Azeroth!

9 / 10