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WOW ha tolto ossigeno agli MMO

"L'alternativa è il free-to-play".

World of Warcraft ha "tolto ossigeno" a qualsiasi altro MMO in commercio, al punto che molti titoli della "concorrenza" hanno dovuto cambiare formula passando alla modalità free-to-play. L'unico gioco in grado di contrastare l'ormai totale dominio di WOW sembra essere Star Wars: The Old Republic.

"Ormai non si può sopravvivere in questo settore se non si passa al free-to-play", ha dichiarato Jack Emmert di Cryptic Studios. "Il confronto con World o Warcraft è improponibile per chiunque. Se si vuole andare contro questi due colossi si deve necessariamente proporre qualcosa di assolutamente incredibile. Molte compagnie hanno investito ingenti quantità di denaro in questa sfida e le loro speranze sono state affossate in pochissimi mesi".

"Non vedo nell'immediato futuro qualcuno che possa anche solo avvicinarsi a World of Warcraft in quanto a popolarità", ha proseguito Emmert, "l'unico che potrebbe conviverci senza affogare è Star Wars: The Old Republic".

Sono proprio questi i motivi che hanno spinto Emmert a rendere gratuito il suo Champions Online all'inizio del 2010.

"Non penso che il mondo degli MMO a pagamento sia finito. Prima o poi anche i più ferventi sostenitori di World of Warcraft sentiranno il bisogno di qualche cosa di diverso, ma ritengo sia impossibile convincere qualcuno a sottoscrivere un secondo abbonamento oltre a quello di WOW, anche perché molti giocatori pagano anche il servizio Xbox Live e tre esborsi mensili sarebbero davvero troppi".

"Quello che i giochi free-to-play propongono è un approccio totalmente diverso. Suggeriscono agli utenti di provare il gioco, tanto non costa nulla e potrebbe offrire qualche piacevole sorpresa".

Il cataclisma sta arrivando!

Emmert lanciò City of Heroes nell'aprile del 2007, quando World of Warcraft era sì popolare ma non ancora un fenomeno a livello mondiale.

"Negli anni passati c'era un po' di spazio e alcuni giochi riuscirono a conquistare una buona fetta di pubblico e notevoli consensi", ha proseguito Emmert, "Dark Age of Camelot arrivò a 250.000 iscritti e City of Heroes lo seguiva molto da vicino".

"Poco tempo fa World of Warcraft ha raggiunto il mostruoso totale di 12 milioni di iscritti, la maggior parte dei quali risiedono in Cina. Blizzard ha ormai raggiunto un livello di popolarità nell'ambito degli MMO difficilmente avvicinabile anche da altri colossi dell'industria".

"Se in questo momento fossi un consumatore incuriosito dal genere MMO ed entrassi in un negozio non avrei dubbi su quale gioco acquistare. Proprio per questo la concorrenza deve convincere le persone con formule differenti, fargli capire quanto i propri prodotti siano validi e attirarli in essi con la formula del gioco gratuito".

L'alternativa arriva dallo spazio