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WRC 10 - recensione

Un WRC con il freno a mano tirato.

Quando si raggiunge il limite o lo si supera correndo dei rischi o si rimane nella nostra zona di comfort. Questa è la situazione in cui si trova la saga di WRC, la quale ispirata dagli altri capisaldi del genere ha introdotte molte migliorie fino ad un raggiungere un livello di completezza più che soddisfacente già con il precedente capitolo. Ma giunti a questo punto ci si trova di fronte ad un bivio che può determinare le sorti del titolo successivo.

Iniziamo subito dicendo che Kylotonn ha intrapreso la via sicura, quella che ti porta a vedere un bel panorama lungo il tragitto ma che alla fine del viaggio lascia un filo di insoddisfazione, quella sensazione che forse una piccola deviazione per cercare qualcosa in più avrebbe reso il tutto più eccitante. Ma si sa, chi lascia la strada vecchia per quella nuova sa quel che lascia non sa quel che trova.

Non sappiamo per certo se il team francese ha fatto questa considerazione durante lo sviluppo del decimo titolo su licenza dedicato al mondo del rally ma sicuramente è quel che si percepisce poco dopo aver avviato il gioco. Inoltre non crediamo che questa mancanza di coraggio possa semplicemente essere spiegata dal fatto che WRC passerà nelle mani di Codemasters, e quindi più precisamente di Electronic Arts, a partire dal 2023.

WRC 10 non colpisce come dovrebbe, limitandosi a fare un compitino che le assicura la sufficienza.

Ci sono ancora due prodotti da creare e distribuire prima di gettare la spugna e dedicarsi al ritorno di Test Drive Unlimited e la perdita della licenza non deve essere una scusa per Kylotonn di mollare la presa e continuare a fare un ottimo lavoro come in questi anni. Nonostante questa premessa WRC 10 ha molto da dire a partire dall'introduzione dei rally storici.

Come vi avevamo accennato nella nostra prova di qualche mese fa la novità che ci ha sinceramente incuriosito è il ritorno dei rally storici all'interno della campagna. Per celebrare il 50° anniversario, nel nostro calendario di pilota in erba o veterano dello sterrato, troveremo degli eventi speciali da aggiungere al nostro programma con tracciati e auto storiche pronti a deliziare i fan di lunga data. Tutto ciò è stato integrato in modo semplice, senza crearne una playlist diversa, e portare a termine questi nuovi appuntamenti ci ricompensa esattamente come le altre attività che dovremo compiere in carriera.

Accantonando per un attimo il piacere nel cercare di battere il tempo delle vecchie glorie di questo sport, si nota quanto il pacchetto 50° Anniversario in realtà è una semplice aggiunta per gettare fumo negli occhi sull'offerta di WRC 10. Questa novità, in termini di quantità e di qualità, poteva essere a tutti gli effetti un DLC per il capitolo precedente, visto che il prodotto attuale corre esattamente in parallelo al precedente senza discostarsene quasi mai.

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L'offerta dei nuovi eventi infatti non è poi così ricca come ci era stato fatto credere in fase di presentazione. Le auto aggiunte sono una manciata, ancor meno i tracciati che sono riproposti frequentemente anche in versione inversa riducendone notevolmente l'appeal. Rimane comunque molto apprezzato il voler aggiungere gare diverse per spezzare la monotonia degli allenamenti e delle gare ufficiali, per poter tenere altra l'attenzione sulla nostra carriera e cercare di annoiarci il meno possibile mentre percorriamo la strada verso il titolo mondiale. Il risultato è un contenuto inserito con non troppa cura su cui si potevano spendere un po' più energie e rendere il tutto appagante.

Ma torniamo in carreggiata e parliamo dell'esperienza cardine di WRC 10. L'hub principale dove monitorare tutti i comparti come staff, management e obiettivi rimane quasi del tutto invariato. Le novità si racchiudono in qualche speciale abilità sbloccabile con i relativi punti che, come i crediti, si guadagnano al completamento di ogni gara e attività a calendario. Rimane immutata anche la progressione all'interno del single player, con la possibilità di scelta sull'inizio della nostra avventura su quattro ruote, se dalla categoria giovanile o dal campionato massimo.

Volante o pad tra le mani invece qualche differenza, e non sempre positiva, si nota. Una volta poggiate le quattro ruote sullo sterrato che qualcosa sia cambiato è lampante, soprattutto quando siamo al comando di auto con una conta di cavalli maggiore. Il comportamento della vettura risulta leggermente più fisico e realistico, regalando una sensazione più fedele alla realtà, imponendo concentrazione sull'addomesticare un motore così potente su un veicolo tanto leggero. La fedeltà si estende anche alle auto di categoria minore, più pesanti e meno nevrotiche, ancorate all'asfalto e con una manovrabilità sicuramente più legnosa ma decisamente attinente alla fisica reale.

Graficamente WRC sembra arrancare anche su console di nuova generazione, mostrando un'immagine piatta e poco definita.

Il buon lavoro fatto in termini di guida, che ricorda molto uno dei migliori, ovvero quello di WRC 8, purtroppo si scontra con un deciso passo indietro sulle collisioni e gli ostacoli al lato della pista. Tutto fila liscio come l'olio finché le nostre ruote macinano chilometri perfettamente all'interno del tracciato, ma appena un centimetro al di là dell'asfalto tutto diventa surreale. Alcuni massi, soprattutto quelli più grandi, indipendentemente dalla forza dell'impatto non causeranno danni e neanche deviazioni di traiettoria. I più piccoli, apparentemente innocui, scagliano la nostra vettura in cielo come su di una rampa lasciandoci interdetti su quello che è appena accaduto. WRC, tra le altre cose, è uno dei pochi giochi racing che ha deciso di non introdurre il flashback ma prevede solo il riposizionamento dell'auto in pista con tanto di penalità sul tempo. Con i problemi di collisione mostrati si è costretti necessariamente a riavviare la gara sfruttando i cinque restart a nostra disposizione. È sinceramente inspiegabile questa poca cura, che in più va ad unirsi ad un sistema di danni pressoché nullo anche attivando le collisioni fatali, vedendoci prendere il volo su un sassolino ed atterrare illesi.

Dal lato grafico invece, sia i tracciati che le auto sono egregiamente realizzati con una buona fedeltà ma con qualche pecca qua e là che ci ha fatto storcere il naso in alcune occasioni. Il motore grafico usato dal team francese è ormai noto ma stavolta, soprattutto per la versione next gen sembra soffrire tanto da evidenziare un necessario upgrade. Su Series X si notano grossi fenomeni di pop in anche nelle scene di caricamento e di presentazione della gara, che seppur non fondamentali, divengono un problema non da poco durante la gara. Manca inoltre un po' di pulizia generale dell'immagine, visibile sugli elementi di sfondo come la vegetazione ed alcuni oggetti presenti ai lati della strada.

La novità più rilevante è rappresentata dal pacchetto 50° anniversario che ci porta indietro negli anni su auto e circuiti storici.

Purtroppo WRC 10 ha cercato di portare a casa il risultato anche sul lato multiplayer prendendo quanto di buono fatto con il 9 e riproponendolo nello stesso identico modo, su cui non possiamo quindi esprimerci con soddisfazione. Le lobby create o a cui partecipare funzionano in modo lineare e le sfide giornaliere, settimanali e speciali non presentano alcun tipo di novità.

Come diciamo sempre di ogni sportivo a cadenza annuale su licenza, capiamo le difficoltà degli sviluppatori nel tenere alta l'attenzione sul proprio titolo, e molto spesso correre un rischio verso troppe novità potrebbe snaturare il titolo stesso. È anche vero però che riproporre la medesima offerta con solo una modalità in aggiunta non può definirsi una scelta più oculata rispetto alla prima, dal momento che il consumatore dovrà soppesare se vale la pena acquistare il nuovo prodotto.

Purtroppo questo è il caso di WRC 10 che dopo una presentazione decisamente promettente ha riproposto quasi in modo speculare quanto visto un anno fa. Il pacchetto 50° Anniversario di fatto non è sufficiente per salvare questo titolo che appare decisamente sottotono sulle console di nuova generazione dove invece avrebbe dovuto brillare. Anche se ci sarà un cambio di regia tra due anni per questa iconica saga, WRC merita maggiore cura, la stessa che ha ricevuto fino ad adesso. Non è ancora il momento di arrendersi Kylotonn, non ancora.

7 / 10