WRC 5: FIA World Rally Championship - recensione
La serie riparte da zero con Kilotonn Games.
Come molti appassionati di giochi di guida, siamo rimasti positivamente sorpresi dall'abbondanza di titoli corsaioli che ci sta riservando questo 2015. Assetto Corsa a fine 2014 è stato l'antipasto di quanto arrivato in seguito ovvero Project Cars, F1 2015 e l'Early Access di Dirt Rally. Rimanendo in tema rallistico, ecco WRC 5: FIA World Rally Championship, la prosecuzione della serie con licenza ufficiale FIA fino a poco tempo fa gestita da Milestone e ora sviluppata dai francesi di Kylotonn Games.
Il gioco è un classico racing game che riproduce la stagione in corso del Campionato del mondo Rally FIA con i piloti e vetture ufficiali di alcune categorie selezionate. Sono presenti tutti gli equipaggi che derapano a velocità folli in giro per il mondo con ogni tempo e condizione d'asfalto delle classi WRC, WRC2 e WRC Junior.
Le modalità proposte sono consistenti: è possibile disputare una tappa o un rally veloce, una stagione completa oppure selezionare alcuni tra i tredici rally a disposizione per comporre un campionato personalizzato. Per i novizi è presente anche una scuola di rally che dà le basi della guida sulle diverse superfici e su come regolare l'assetto.
Gli utenti che gli si vorranno dedicare a pieno apprezzeranno sopratutto la carriera che prevede la partenza nel campionato Junior WRC per poi passare a WRC 2 e WRC e giocarsela con i piloti più blasonati. Le vetture disponibili sono infatti le riproduzioni di quelle presenti nella realtà: una selezione di due volumi del segmento piccole e medie con potenze che variano dai duecentotrenta ad oltre trecento cavalli. Buoni risultati garantiranno l'attenzione delle squadre di alto livello che al termine di una stagione potranno proporvi un contratto per un'eventuale salto di categoria e arrivare a giocarsela con gli Olgier, Loeb, Latvala e Kubica della serie WRC ufficiale.
Per dare al giocatore priorità diverse a seconda della squadra che lo ha ingaggiato, gli sviluppatori hanno in pensato di caratterizzare ogni team secondo tre parametri: il morale, l'organizzazione e soprattutto quello che ci si aspetta dal pilota. Alcune squadre prediligono la velocità pura, altre il rispetto del mezzo meccanico, altre ancora un certo tipo di equilibrio tra questi due elementi.
Più il team è soddisfatto maggiore è l'efficienza nelle riparazioni negli intermezzi di tappa. La costanza di rendimento è l'elemento più importante della carriera; vittorie o piazzamenti in sequenza mettano il giocatore in condizione di ricevere offerte interessanti: arrivare tra i primi tre in classifica generale garantisce il passaggio alla classe superiore.
Alle modalità in solitario si aggiunge il multiplayer con la possibilità di correre contro le ghost car degli avversari o confrontare i propri tempi con quelli di tutti i giocatori e sessioni personalizzate tra utenti iscritti a un determinato campionato come quello che è in fase di organizzazione da parte di ESL. Per chi voglia confrontarsi con gli amici torna la rete locale sempre con la ghost car ma anche una modalità sedia rovente che può alternare fino ad otto giocatori nello staccare il tempo migliore. Purtroppo il multiplayer ha una grossa limitazione che è quella di poter disputare solo tappe singole e non rally o campionati interi: una mancanza notevole che avrebbe fatto la felicità di chi si diverte ad organizzare competizioni di lungo respiro.
I rally a disposizione sono tredici e tutti abbastanza diversi tra loro per l'ambientazione e le tipologie di fondo stradale proposte: asfalto, neve, ghiaccio, fango, sabbia e ghiaia caratterizzano le varie tappe a cui si devono aggiungere altre difficoltà alla guida come il meteo dinamico con pioggia e neve e le gare in notturna. Ogni competizione è composta mediamente da cinque tappe in cui inizialmente si può modificare l'assetto ma soprattutto procedere alle riparazioni ogni due prove.
Il sistema di danni è molto simile a quello di Dirt Rally e concettualmente ne riprende le stesse linee guida: scegliere con oculatezza quali parti e in che misura ripararle diventerà presto un rompicapo se la vostra guida non è pulita e state guidando con i danni attivi visto che sforare con il tempo porta a penalità consistenti nella classifica generale.
Il modello di guida di WRC 5 è il classico compromesso tra realismo e arcade pensato per avvicinare più l'utenza casuale a questa disciplina che non gli integralisti della guida simulata. Anche togliendo gli aiuti e usando un semplice pad, non ci vuole molto ad abituarsi a un modello fisico semplice e immediato che permette anche ai meno veloci di essere immediatamente competitivi.
La tecnica del colpetto di freno a mano per aiutare l'inserimento dell'avantreno nelle curve a bassa e media percorrenza funziona praticamente sempre e basta una mezz'oretta di pratica per diventare veloci quanto basta per essere affrontare il livelli di difficoltà intermedi.
Il modello di guida semplificato è accessibile e divertente tramite pad ma il fatto che molte vetture siano molto simili tra loro come tipologia di telaio (sono tutte due volumi) rende quasi impossibile coglierne eventuali sfumature. Con il volante il vantaggio si limita a una migliore precisione negli inserimenti rispetto al joypad, ma è chiaro che WRC 5 è un gioco pensato per divertire il giocatore piuttosto che frustrarlo e questo aspetto è evidente dalla conformazione delle piste.
Gli sviluppatori hanno svolto un buon lavoro nel diversificare i vari rally per ambientazione e la conformazione delle tappe: alcuni sono caratterizzati da dislivelli altimetrici notevoli con sequenze tornanti impegnative e salite ripidissime. Al di là della tortuosità di alcune speciali, si capisce che WRC 5 tende a perdonare molti errori di guida in virtù della larghezza della sede stradale e della scarsità di ostacoli pericolosi posizionati ad arte per rovinare una tappa.
Niente rocce basse all'apice di curve cieche o file di alberi a pochi centimetri dal ciglio di una strada piena di salti. Certo, esagerando con le staccate il rischio di stamparsi o finire giù da una scarpata è sempre presente, ma in ogni prova si hanno a disposizione fino a cinque possibilità per far ripartire la tappa in un punto predefinito e ripetere il tratto incriminato.
Tornando al modello di guida, il force feedback è presente ma abbastanza scolastico e si limita ad essere un contorno senza dare reali informazioni sul contatto tra ruota e fondo stradale: non essendo WRC 5 un simulatore in senso stretto, si tratta di una limitazione accettabile. Perlomeno le varie vetture si comportano discretamente bene nel simulare i cambi di aderenza in curva, atterrando dai salti o affrontando salite e discese in velocità, soprattutto nei passaggi da asfalto a fango, ghiaia o neve.
Anche la pioggia e la neve fanno capolino di tanto in tanto, andando a complicare speciali che in condizioni normali si potrebbero affrontare abbastanza facilmente. La schermata dell'assetto è completa e permette un ottimo livello di personalizzazione del mezzo che riflette le modifiche proposte in modo piuttosto convincente: sicuramente un'ottima base per un'evoluzione del modello di guida in un futuro prossimo.
Complessivamente la base di WRC 5 è discreta e il numero di rally a disposizione, la varietà della ambientazioni a la concomitanza con i team ufficiali del campionato FIA, lo rendono un titolo interessante per i cultori di questa disciplina, senza pretese di un modello di guida particolarmente accurato. Ci sono tuttavia alcuni difetti degni di nota che vanno sottolineati per come abbassano la valutazione complessiva.
Il primo è il modo in cui il gioco calcola i tempi dei nostri avversari virtuali durante le tappe: al livello di difficoltà normale abbiamo vinto o perso una sequenza di tappe sempre con cinque decimi o un secondo di vantaggio o di scarto dal nostro avversario diretto. Passi due o tre volte, ma su tappe lunghe dai tre ai sei minuti, alcune guidate alla grande altre così così, è forte il sospetto che il gioco organizzi la classifica in base alle nostre prestazioni per fare sembrare artificiosamente combattute le tappe, i rally e quindi gli interi campionati.
WRC 5 ha anche sicuramente un problema di supporto: al termine dell'installazione da Steam siamo andati subito nel menu di configurazione per collegare alcuni tra i nostri volanti Fanatec e Logitech ma abbiamo scoperto che quelli attualmente supportati sono veramente pochi (nel box qui a lato la lista completa) e solo per le piattaforme PC e PS4.
Abbiamo quindi dovuto quindi procurarci un Thrustmaster 100 per capire il funzionamento del modello di guida alternandolo all'immortale joypad dell'Xbox 360. WRC 5 non è un simulatore ma una lista così ristretta non è il massimo, considerato anche il numero di piattaforme su cui è stato sviluppato, ovvero PC, Xbox One, Xbox 360, PS4 e PS3.
In ultima istanza merita un accenno anche la parte tecnica: su PC di fascia media il gioco gira benissimo con tempi di caricamento fulminei e frame rate elevatissimi al massimo livello di dettaglio. Le vetture sono tutto sommato ben fatte e caratterizzate da un discreto modello di danni; anche il design di molte tappe non è male, con percorsi vari e impegnativi. Spiccano tuttavia texture di alberi, terrapieni ed edifici di contorno piuttosto datate.
Anche se è possibile scegliere tra DX9 e DX11 al momento dell'avvio, gli effetti di illuminazione, polvere e pioggia confermano come la base grafica sia quella di un motore datato che penalizza una resa complessiva grafica comunque discreta. Il sonoro è su questa falsariga, con diverse tonalità di motori ed effetti abbastanza convincenti. Il parlato in italiano del navigatore maschile è un po' robotico e ogni tanto commenta incidenti che non esistono, ma almeno le chiamate delle curve sono puntuali e aiutano parecchio ad anticipare le manovre.
WRC 5: FIA World Rally Championship è dunque il classico gioco di guida dall'ottimo potenziale ma penalizzato da tutta una serie di magagne che gli impediscono di spiccare nel panorama attuale come un acquisto imprescindibile per gli appassionati di questa disciplina sportiva. I pregi della licenza ufficiale, di tappe impegnative ma mai frustranti e di una corposa selezione di modalità singleplayer, si scontrano con alcune incertezze.
Il motore grafico discreto ma non all'ultimo grido è il minore dei mali: a infastidire parecchio, come detto, è l'assenza di supporto per molti dei volanti più venduti ma anche la gestione sospetta dei tempi dei nostri avversari virtuali in relazione alle nostre prestazioni. La mancanza dei campionati in multiplayer si sente, così come quella di vetture storiche o comunque modelli diversi da quelli presenti per variare lo stile di guida richiesto al giocatore. Questa è più che altro una limitazione della licenza che non una mancanza di contenuti dovuta allo sviluppatore.
Possiamo quindi tracciare facilmente l'identikit del pubblico ideale di WRC 5: FIA World Rally Championship, ovvero chi non vuole un arcade ma nemmeno frustrazione, gli basta un pad per correre e non ha particolari necessità di ammirare una grafica stratosferica. Le premesse per una serie in crescita ci sono comunque tutte e in questo senso potremmo essere di fronte a un buon punto di partenza in prospettiva futura.