Wuppo - recensione
Avventure quadrate per omini rotondi.
Ogni tanto dalla vita impariamo un'amara lezione, ossia che "le apparenze ingannano", eppure ogni tanto ci ricaschiamo sempre. Ci lasciamo catturare dall'hype per un gioco e poi veniamo sistematicamente delusi o, peggio, bolliamo un titolo come scadente a una prima e pigra occhiata. Wuppo potrebbe erroneamente ricadere in questa seconda categoria, ed è nostro compito diradare qualsiasi nebbia e dimostrarvi che rischiate di perdere una piccola perla.
Non che il gioco cerchi di partire col piede giusto: impersoneremo infatti un piccolo Wum senza nome, ma cosa sono i Wum? Sono minute creature sferiche che amano per lo più oziare e mangiare schifezze davanti alla TV. Il nostro rotondo protagonista verrà esiliato dall'hotel in cui vive, reo di aver inzaccherato per l'ennesima volta i corridoi del resort con il suo gelato. Ed è proprio da questo piccolo dramma quotidiano che partirà un'avventura dai risvolti epici e intriganti.
Wuppo nasconde infatti una vera e propria lore, da scoprire attraverso i dialoghi coi tantissimi personaggi che popolano il mondo di gioco e le pellicole, che una volte inserite in un'apposita cinepresa ci daranno tantissime informazioni sulla società in cui viviamo.
Apprendiamo infatti che i Wum sono soltanto una delle razze che popolano la Terra. Ad accompagnarli troviamo i Blusser, capaci di ingerire enormi quantità d'acqua e per questo portati a vivere con piante ed alberi, loro amici naturali. Poi ci sono gli Splenkhakker, abile razza pratica in grado di coltivare Splenk, un materiale estremamente duttile e utile alla costruzione. Infine troviamo la rozza specie dei Fnakker, colpevole di aver dato inizio ad una guerra contro le altre popolazioni, ed estintasi dopo esser stata esiliata in un enorme cratere.
È la conoscenza del mondo intorno a voi a comandare i vostri progressi: potreste aiutare un galeotto a fuggire dalla prigione, oppure recuperare il cappello fortunato di un pescatore. Le possibilità sono tante e tra queste se ne nascondono alcune particolarmente importanti. Imparerete quindi a conoscere il mondo che vi circonda, e attraverso la natura pacifica del protagonista vi cimenterete in decine e decine di quest mascherate da "buone azioni". Completatene una e aumenterete di un punto la vostra energia vitale.
Energia vitale assai preziosa, dato che in Wuppo combatterete contro boss davvero tosti: da coni giganti a parassiti acquatici, qualsiasi cosa cercherà di uccidervi e potrebbe anche riuscirci. Il gioco pone infatti un bel livello di sfida, richiamando tutta l'attenzione possibile per evitare pattern d'attacco, proiettili vaganti e colpi ad area.
Fortunatamente il piccolo protagonista è gestibile con pochi comandi, ossia un doppio salto e lo sparo attraverso lo stick destro del pad. Se vogliamo cercare il pelo nell'uovo, manca una qualche meccanica difensiva, anche solo un semplice scatto, e dovrete tenere d'occhio tutti gli elementi su schermo per evitare danni fatali. Si delinea quindi un quadro interessante, ossia un'avventura che pone obiettivi da scoprire e boss degni di questo nome. Ma non finisce qui.
Il nostro piccolo amico Wum ha anche un inventario piuttosto vasto di armi e oggetti utili per portare a termine la sua avventura: ad esempio una tuta per immergersi in acque avvelenate, oppure un molesto tucano chiacchierone che lo riempie di consigli su cosa fare. Wuppo è molto più ricco di quel che sembra, e con la sua semplicità potrebbe anche conquistarvi.
Ecco quindi che ai nostri occhi appare il gioco per quello che è realmente, un'avventura con boss opzionali, quest, segreti da scoprire e una difficoltà da non sottovalutare, in barba alla prima impressione data dalle apparenze ingannevoli.
Wuppo ci inganna infatt, attraverso un mondo rappresentato interamente tramite semplici e colorati disegni. Se da un lato il gioco brilla nella sua struttura, non lo fa affatto sul versante tecnico, con modelli grezzi e poco precisi, personaggi distinguibili da poche caratteristiche e sfondi che si confondono con gli elementi interagibili. Le imprecisioni sono percepibili e se da un lato possiamo soprassedere alla regola che "anche l'occhio vuole la sua parte", dall'altro alcuni elementi risultano poco visibili, uno fra tutti il protagonista, specialmente nelle situazioni caotiche.
Il tutto viene accompagnato da una colonna sonora che batte forte sulla "giocosità" del mondo di Wuppo, fatta di suoni buffi, strani strumenti e motivetti allegrotti. Il sonoro poi cambia, incalzando il ritmo negli scontri più ardui e simboleggiando in pieno il "doppio volto" del titolo. Wuppo è proprio questo, una moneta con due facce distinte e separate: da un lato la semplicità dell'incipit della trama, dei disegni grezzi e dell'animo infantile che vedrete su schermo. Dall'altro un'avventura "totale" con obiettivi scopribili solo con la giusta dose d'osservazione, la sfida posta dai diversi boss e la soddisfazione di esserne usciti vincitori. Adesso il lancio di questa moneta spetta a voi: su quale faccia puntate?