X-Men: Dark Phoenix - recensione
Grandi poteri, grandi danni.
"Speciale" non implica sempre un'accezione positiva: può voler anche dire strano, diverso. E si sa che quello che è diverso gli umani non lo guardano con sospetto, lo temono.
Lo ha sempre saputo bene Xavier, che nel corso della sua avventurosa esistenza si è più volte scontrato con questo problema, con l'umanità pronta a compiacersi per i vantaggi impliciti nel poter usufruire di "amici speciali", sempre pronta però a rivoltarsi al primo incidente, invocando campi di detenzione per quelli che ha vissuto spesso come dei mostri.
Xavier ha così cercato di proteggere i tanti "diversi" incontrati nella sua vita radunandoli in un unico luogo, un rifugio dove stare fra simili, una scuola dove imparare a governare i loro vari poteri, imparando a sfruttarli in senso positivo, per conquistare la benevolenza dei sempre diffidenti umani "normali", per essere accettati, benvoluti, meno infelici e disperati.
Questo saggio atteggiamento è stato messo in discussione più volte e la goccia che fa traboccare il vaso costituisce l'incipit del nuovo capitolo, conclusivo della serie dei prequel, iniziata nel 2011 con X-Men - L'inizio.
Xavier viene chiamato dal presidente Nixon per intervenire in una missione nello spazio e salvare gli astronauti messi a rischio da un misterioso incidente. Siamo negli anni '90 ed è cresciuta la piccola Jean Grey che Xavier aveva adottato, devastata dalla morte dei suoi genitori, salvandola da un destino di freak, convincendola a trasferirsi nella sua scuola, dove in effetti la spaurita ragazzina ha trovato una figura paterna e una famiglia in grado di capirla.
Ma per proteggerla Xavier era entrato nella sua mente, costruendo barriere che avrebbero impedito alle sue straordinarie qualità telepatiche e telecinetiche di rovinarle la vita. Queste barriere però si disintegrano quando, intervenendo nella missione, Jean assorbe tutta la mostruosa energia di quella che sembra un'esplosione solare.
Da quel momento la giovane donna, divenuta Dark Phoenix (variazione dell'entità comparsa nei fumetti nel 1976), non sarà più in grado di controllare la propria straordinaria potenza. Inoltre tutti i complessi tenuti fino a quel momento a bada dall'intervento di Xavier si scatenano, sconvolgendo la fragile Jean, convinta nell'intimo di essere stata manipolata e mai veramente amata.
Intanto un gruppo di alieni la vuole dalla loro parte per meglio distruggere il pianeta, visti i terrificanti poteri che ormai possiede. Jean, che nel frattempo si è macchiata di un delitto terribile, dilaniata dal senso di colpa eppure in collera col suo mondo, si trova fra posizioni opposte: gli alieni che la esigono per distruggere l'umanità; alcuni X-Men, fra cui Magneto, che la vogliono punire per l'errore commesso ma le cui forze non sono sufficienti a sconfiggerla; e infine Xavier, che al contrario è convinto di poter ancora penetrare nella collera di Jean, convincendola ad agire per il Bene, nonostante tutti gli errori commessi.
Se è vero che anche gli Avengers hanno passato ogni genere di tribolazioni nel corso della loro serie di film, è indiscutibile che la saga degli X-Men, specie quella dei personaggi adulti, è sempre stata più drammatica e cupa, più dolorosa anche perché la "diversità" di ogni personaggio ha portato a lutti e tragedie, con pochissime parentesi liete.
Qui scrive e dirige Simon Kinberg, che in passato si è più volte occupato degli X-Men come produttore e sceneggiatore, che segue questa impostazione, anche accentuandola, con un film più che mai coerente con lo spirito complessivo delle precedenti narrazioni, con strazi e rovelli interiori in quantità anche maggiore del solito.
La pellicola è saggiamente più breve rispetto alla media attuale (110 minuti e non ci sono scene post-credits), riuscendo così nella difficile impresa di non annoiare con monotone scene di distruzione, privilegiando i singoli combattimenti, che sono sempre spettacolari e godibili. Peccato che questa scelta penalizzi gli altri personaggi, soprattutto Quicksilver, che nei capitoli precedenti aveva dato luogo ad alcune originali situazioni.
Tripudio di effetti speciali per le devastazioni compiute da Jean, ottima colonna sonora di Hans Zimmer (autore oramai riconoscibile come un classico) e cast sempre all'altezza. In esso ritroviamo tutti i protagonisti dei film precedenti, scelte che si sono confermate vincenti fra cui Sophie Turner, Sansa in Game of Thrones. Jessica Chastain in versione bionda quasi albina fa l'alieno mutaforma mentre per la gioia delle fan si rivede volentieri Michael Fassbender, negli ultimi anni davvero parco nelle sue uscite cinematografiche. L'ultimo suo film, L'uomo di neve, era di due anni fa.
Quindi tutto bene? Non del tutto perché, come già si era notato in episodi precedenti, si è scelto di giocare con l'argomento delle linee temporali, provocando alcune scomparse inconciliabili con gli episodi successivi. Quindi, nel caso di qualche perplessità su vita e morte di alcuni personaggi, è consigliabile cercare lumi nel web o rivedere preventivamente i due film precedenti. Se però per il completo gradimento di un film, per togliersi delle immediate perplessità (che un pubblico generalista e più superficiale ha ogni diritto di nutrire), tocca cercare un aiutino da casa o fare un ripasso, qualcosa è stato sbagliato.
Nello stesso filone attendiamo con curiosità il film The New Mutants, la cui uscita è stata più volte rimandata con varie motivazioni (è in ballo dal 2017), oggi di nuovo a rischio dopo l'acquisizione Disney, storia dalle cupe tinte affidata a un gruppetto di giovani attori, tutti interessanti e già visti su grande e piccolo schermo.
E questo ci fa interrogare su quali attori Disney sceglierà per rilanciarli in nuove avventure, sperando in un cast valido perché questo, sia per la serie originale, sia per i tre prequel, sarà davvero difficile da rimpiazzare.