Xbox Series X si dimentica il gameplay sul palco dei giochi third party - articolo
Tanti annunci, ma dov'è la portata principale? Scivolone o strategia?
Sulle sponde di Eurogamer si è discusso a lungo di un particolare argomento nel corso degli ultimi giorni: è da qualche mese che i più grandi attori del mercato, fra cui Sony, Microsoft e svariate software-house, tendono ad annunciare sfavillanti appuntamenti via social network innalzando volontariamente l'asticella dell'hype oltre il limite consentito.
Peccato che, alla prova dei fatti, la carne messa al fuoco non sia mai sufficiente per saziare l'appetito degli appassionati. È capitato durante la presentazione tecnica di PS5, è successo con gli enigmi nei confini di Cyberpunk 2077, è accaduto persino con l'artwork di Assassin's Creed Valhalla realizzato in diretta da BossLogic finché ieri, purtroppo, la storia si è ripetuta con l'ultimo Inside Xbox di Microsoft.
Un evento annunciato come lo showcase del "gameplay di numerosi titoli third party su Xbox Series X", rilanciato da Ubisoft come il palcoscenico che avrebbe ospitato in anteprima assoluta il gameplay di Assassin's Creed Valhalla e poi inevitabilmente associato da schiere di fan all'esordio di numerose, anzi, numerosissime IP di cui si sa ancora poco o nulla, da Elden Ring di From Software fino a Resident Evil 8 di Capcom.
Che l'hype sia un bestia molto difficile da domare non è certo una sorpresa, ma in questo particolare momento storico viviamo sotto un'incessante pioggia di voci di corridoio, conseguenza naturale della fitta nube di incertezze che sta avvolgendo i vertici dell'industria. Per la prima volta in quasi trent'anni, alla vigilia di un giugno ormai orfano dell'E3, non si sa con certezza dove, come né tanto meno quando saranno annunciati nuovi titoli, intere line-up, feature next-gen e chi più ne ha più ne metta.
Xbox Series X, nella giornata di ieri, si è trovata milioni di occhi carichi di aspettative puntati addosso, e ha mantenuto la promessa di accendere i riflettori su una nutrita selezione di produzioni third party. Il problema è che, nonostante i proclami, del gameplay non si è vista neppure l'ombra, l'aria di next-gen ha latitato e l'intero evento, pur se contenutisticamente valido, è stato accolto dagli appassionati con una cascata di decine di migliaia di dislike.
Addirittura, il VOD della presentazione in diretta è stato rimosso e ricaricato più volte in seguito al violento backlash, nel tentativo di tamponare le prove del malcontento dell'utenza. Nonostante i mesi di mosse azzeccate e una strategia piuttosto chiara, ovvero quella di iniettare mensilmente nuova linfa vitale nei circuiti del nuovo hardware, anche Microsoft si è trovata a fare i conti con una comunità impaziente, nervosa, desiderosa di ricevere al più presto informazioni essenziali riguardo una console che, sulla carta, dovrebbe esordire fra circa cinque mesi.
È vero: siamo ancora nel pieno di quello strano limbo che solitamente anticipa l'Electronic Entertainment Expo, ed è del tutto plausibile che in un universo parallelo risparmiato dal Coronavirus la situazione sarebbe esattamente identica. Tuttavia, per poter godere degli aromi della nona generazione, è ormai evidente che dovremo attendere la seconda metà di luglio, quando Sony avrà esaurito le cartucce di PS4 e Microsoft svestirà in diretta il suo roster first party.
Cosa abbiamo visto sugli schermi dell'Inside Xbox? Beh, a parte il "gameplay" un sacco di cose interessanti. C'è stato l'annuncio di Scarlet Nexus di Bandai Namco, probabilmente il frutto di alcuni fra i numerosi viaggi in Giappone di Phil Spencer; abbiamo scoperto la fantastica ispirazione "Gigeriana" alla base di Scorn, l'eredità musicale e filosofica di Silent Hill riversata in The Medium dal team di Layers of Fear, la natura sci-fi dell'enigmatico Chorus di Deep Silver.
Da una parte abbiamo avuto un assaggio di Vampire: The Masquerade Bloodlines 2 di Paradox, dall'altra abbiamo assistito al paradosso di Yakuza Like a Dragon mostrato su hardware Xbox, il tutto accanto a innumerevoli progetti effettivamente meno piccanti fra cui spiccano Madden e il nuovo DIRT. Il compito di chiudere in bellezza lo show spettava nientemeno che ad Assassin's Creed Valhalla, la nuova e interessantissima creatura di Ubisoft Montreal, un titolo del quale, purtroppo, il gameplay sembra destinato a rimanere un segreto ancora per qualche tempo.
Diciamoci la verità: ultimamente, e non stiamo parlando solamente di Microsoft, la sensazione è che la volontà di raccogliere più utenti possibile di fronte agli schermi stia prevalendo sul buon senso comunicativo, portando spesso a fastidiosi fraintendimenti. Ovviamente, una frazione della colpa ricade anche sul nostro settore, quotidianamente impegnato nel tentativo di fornire risposte concrete ad un utenza sempre più carica di domande.
Quello commesso da Phil Spencer e compagni, d'altro canto, è il primo vero scivolone del 2020, a fronte di una strategia altrimenti impeccabile. L'assenza di qualsivoglia segmento di gameplay nel pieno di un evento che avrebbe dovuto mostrare la nuova console all'opera è a dir poco inspiegabile, ma non è l'elemento che meno ci ha convinti. Siamo rimasti sorpresi, più che altro, dalla totale mancanza dell'atmosfera tipica della next-gen, emersa invece in modo palpabile durante la presentazione di Senua's Saga: Hellblade 2.
Su YouTube il video della presentazione è ancora titolato come "First Look Xbox Series X Gameplay", una scelta discutibile che per la prima volta ha portato il backlash fin sulle sponde del subreddit r/xboxone, storicamente fedele a qualsiasi linea di Microsoft. A conti fatti, si è trattato della più classica fra le vetrine comunicative, priva di reticoli di mira e HUD, di deep dive sulle meccaniche e feature convincenti. Fa sempre piacere ascoltare gli sviluppatori mentre raccontano il proprio operato. Ma la next-gen? Ieri non si è presentata all'appello.
Sappiamo bene di doverci aspettare grandi, anzi, grandissime cose dall'appuntamento di luglio, un maxi evento che sembra destinato a svelare tutto l'operato dei nuovi Xbox Games Studios.
Ma è anche vero che, dopo questo piccolo inciampo, il plotone guidato da Matt Booty finirà dritto sotto la lente di ingrandimento, dovendo presentare la line-up ufficiale e dimostrare al contempo tutta la potenza di Xbox Series X in azione.
Quello che coinvolge Sony e Microsoft è un mezzogiorno di fuoco, un vero e proprio duello in stile far west nel quale entrambe le compagnie stanno esitando ad estrarre l'arma per prime.
Il motivo è molto semplice: una volta sparato un colpo non si potrà più tornare indietro, e non è detto che il vantaggio ricada nelle mani della più lesta a far fuoco.
Il mantra "fino a qui tutto bene" non si adatta certo a questo balzo generazionale: fra gambetti, cadute e contrattacchi ci aspetta un estate caldissima. Possibile che sia solamente il preludio di un autunno da urlo?