Xbox Series X: tutto quello che sappiamo sulla next-gen di Microsoft - articolo
Specifiche, servizi e esclusive, fra conferme e speculazioni.
"I The Game Awards sono un palcoscenico dove celebriamo il meglio delle capacità creative del nostro settore ed è fondamentalmente il motivo per cui abbiamo creato questa console". È con queste parole che il patron Phil Spencer ha spiegato la curiosa finestra di annuncio ai TGA per presentare al mondo Xbox Series X, la next-gen di Microsoft pronta ad esordire sul mercato in occasione delle vacanze natalizie del 2020.
Poi ha continuato: "Ripenso all'E3 2019, adoro quell'evento. L'energia dei fan, Keanu, tutte queste cose sono state fantastiche. Ripenso a Londra con l'X019. Sento che siamo in una buona posizione in questo momento. Mi sento forte pensando a dove si trova la piattaforma mentre entriamo nel 2020 e il portfolio di giochi in arrivo è davvero sorprendente. Sono davvero entusiasta per l'E3 2020. Sarà un grande successo per noi".
Sono parole molto eloquenti, a dir poco fondamentali per introdurre quello che resta il più scottante argomento quando si discute del futuro di Microsoft. La forma della console? I teraFLOPS? Assolutamente no. L'argomento sulla bocca di tutti rimane uno e uno solamente: le esclusive first party. Nel corso dell'ottava generazione Microsoft si è battuta attivamente per abbattere una lunga serie di barriere, sostenendo con forza il cross-play e lanciando un servizio a dir poco incredibile, ovvero Xbox Game Pass.
Nonostante l'esordio sul mercato di Xbox One X, la console più potente del mondo, quando si discute degli hardware da salotto sono sempre le esclusive a finire al centro della diatriba, senza dubbio il più grande punto debole della casa di Redmond negli ultimi sette anni. Cosa dobbiamo aspettarci allora dal futuro dei first party? Beh, in questo momento sappiamo con certezza che ci sono due titoli di grande peso in lavorazione nel cantiere di Xbox Games Studios.
Il primo è ovviamente Senua's Saga: Hellblade 2, presentato attraverso un trailer a dir poco spettacolare sul palco dei TGA 2019. Erano in molti a chiedersi se Ninja Theory avesse messo mano solamente al PvP di Bleeding Edge o se stesse per estrarre un coniglio dal cilindro, e alla fine dal cilindro è uscita una bomba. Il secondo titolo, invece, è Halo: Infinite, un'opera che sta ormai da anni monopolizzando gli sforzi di 343 Industries, studio reduce da un paio di release non certo illibate, oltre che da un trailer E3 piuttosto criptico.
Quello che ci interessa, d'altra parte, è ciò che ancora non sappiamo. Anzitutto bisogna prendere in considerazione la sola esistenza di The Initiative, uno fra gli studi di sviluppo più "stacked" dell'intera industria, un collettivo di grandi menti pescate dai crediti di tantissimi capolavori del medium, responsabile dei futuri progetti cosiddetti "AAAA". Da tempo, poi, circolano voci piuttosto concrete riguardo un nuovo capitolo di Fable in sviluppo dalle parti di Playground Games, che fra i first party veterani di Redmond si è dimostrato di gran lunga il più redditizio grazie al successo di Forza Horizon.
Durante l'X019, invece, ha fatto capolino Grounded, il survival che sta attualmente impegnando Obsidian, da poco reduci dall'ottimo lancio di The Outer Worlds. Sinceramente da uno studio simile ci aspettavamo una produzione di tutt'altra caratura, ma avremmo potuto dire lo stesso di Ninja Theory prima che ci stupisse con il futuro di Senua, pertanto non possiamo assolutamente escludere che abbia per le mani un nuovo, grande RPG in single player.
Per il resto, al momento, è molto difficile ipotizzare sorprese. Turn 10 tornerà con un nuovo Forza, mentre The Coalition dovrà risollevare la serie di Gears dopo il lancio del quinto episodio, che è risultato al tempo stesso il migliore per gli Xbox Games Studios ma il peggiore nella saga di Gears of War, a livello di vendite. C'è inXile che deve assolutamente stupire con un RPG, c'è Double Fine di Tim Schafer che potrebbe stregarci con una nuova stramba avventura, c'è Rare che deve ancora imporsi nel mercato con un prodotto di grande impatto, specialmente a seguito del divisivo lancio di Sea of Thieves.
A chiudere la nuova selezione intervengono Compulsion, da poco reduce dalla release sottotono di We Happy Few, e Undead Labs, che dopo l'exploit su Game Pass di State of Decay 2 ha preso le redini di un nuovo studio. Nel frattempo, Mojang e World's Edge continueranno senz'altro nell'ottima gestione dei rispettivi titoli di bandiera, da una parte il gigantesco juggernaut rappresentato dall'universo di Minecraft, dall'altra la storia incarnata dal brand di Age of Empires.
Eppure, le parole di Phil Spencer lasciano pochissimo spazio all'immaginazione: la scelta dei TGA come palcoscenico è stata dettata dalla celebrazione dei creativi, definiti la cosa più importante in assoluto oltre che il reale drive a spingere Microsoft verso l'ideazione della prossima console. Inoltre, le parole riguardo una rinascita del parco titoli si stanno accumulando piuttosto rapidamente, al punto che il patron sembra aver implicitamente suggerito un'edizione dell'E3 piena zeppa di fuochi d'artificio.
"Da un punto di vista tecnico si punta al 4K a 60FPS, con possibilità fino a 120FPS, incluso il supporto per il Variable Refresh Rate (VRR) e la risoluzione 8K. Alimentata dal nostro processore progettato su misura Zen 2 e sfruttando la più recente architettura RDNA di nuova generazione dei nostri partner di AMD, Xbox Series X fornirà la tecnologia di ray tracing e un nuovo livello di prestazioni mai visto prima in una console. Inoltre, la nostra tecnologia brevettata Variable Rate Shading (VRS) consentirà agli sviluppatori di ottenere ancora di più dalla GPU Xbox Series X e il nostro SSD di prossima generazione eliminerà virtualmente i tempi di caricamento e porterà i giocatori nei loro mondi di gioco più velocemente che mai".
Questi sono i pochissimi dettagli emersi direttamente dalla casa di Redmond. Sebbene non vi sia ancora nulla di confermato, Windows Central ha condiviso quelle che, secondo un plausibile e recente leak, potrebbero essere le specifiche tecniche finali. Il processore sarebbe un AMD custom basato su CPU Zen 2, 8 thread a 3.6 GHz; la scheda grafica, anch'essa custom, sarebbe basata su AMD Navi con 12 teraFLOPS di calcolo e architettura RDNA. Per quanto riguarda la memoria, Windows Central ipotizza 16GB GDDR6 di RAM, con 13GB dedicati solo ai giochi, mentre il decantato sistema di archiviazione sarebbe un SSD NVMe (memoria non volatile) da 2GB al secondo. L'uscita video, infine, arriverebbe a 8K in 120Hz, e si chiacchiera già di un Ori and the Will of the Wisps capace di girare a 120fps su Series X.
È evidente che per avere conferme certe non resta che attendere il prossimo E3 o un evento che sia dedicato alla sola architettura di Xbox, ma c'è da dire che le caratteristiche emerse sembrano piuttosto ragionevoli, specialmente se teniamo conto del design estetico della console, molto vicino a quello di un classico case e soprattutto agli ultimi della Corsair. Di una cosa possiamo stare certi: il sistema di ventilazione sarà senza dubbio più efficiente rispetto a quelli di One e One X.
Il lavoro svolto sul sistema di ventilazione non puntava esclusivamente al miglioramento del raffreddamento, ma anche e soprattutto alla riduzione del rumore, obiettivo già raggiunto egregiamente su Xbox One X. In molti poi hanno espresso dubbi riguardo le dimensioni, ma a conti fatti la larghezza della nuova console non dovrebbe superare i 16 centimetri, poco di più rispetto alle misure del controller Xbox One S. Inoltre, la forma monolitica è pensata per consentire anche la disposizione orizzontale, limitando considerevolmente il consumo di spazio sotto i nostri schermi.
Sono molto più interessanti, d'altra parte, le considerazioni sorte in merito al nome Xbox Series X. Spencer ha dichiarato che si tratta di una nomenclatura che "permetterà di fare tantissime altre cose". L'ipotesi più accreditata è quella che vuole, in futuro, la creazione di nuovi modelli accanto a Series X, come quella tanto rumoreggiata versione economica "Lockhart", che potrebbe ragionevolmente assumere il nome di Xbox Series S, spalancando le porte ad una nuova batteria di modelli infra-generazionali.
Siamo rimasti stupiti, invece, dalla presentazione del nuovo gamepad. Certo, ogni generazione ha conosciuto una nuova iterazione del controller, in questo caso arricchito di un tasto share e una croce direzionale rivisitata, ma il recente lancio dell'Elite Serie 2 ci ha fatto supporre che Microsoft avesse finalmente individuato la versione definitiva del suo pad. A questo punto, possiamo ipotizzare che in futuro saranno lanciati nuovi modelli di Elite, magari ricamati attorno al design della nuova console.
Sul fronte dei servizi, invece, Microsoft si può affacciare verso la next-gen più forte e consapevole che mai. Non solo Game Pass si è imposto nel mercato PC e console come il miglior servizio on-demand in circolazione, ma promette di raddoppiare su tutta la linea, continuando a mettere a disposizione dell'utenza anche le prossime release first party. Senza contare che, con l'avvento di xCloud, i servizi streaming della casa di Redmond sono destinati ad integrare l'abbonamento gaming, realizzando quella che sarebbe a tutti gli effetti una reale "Netflix dei videogiochi".
La fiducia in xCloud può essere tranquillamente consolidata a seguito della partnership stretta con Sony, che ha ricercato consulenza proprio fra le file dei rivali, riconoscendo indirettamente la granitica esperienza di Microsoft nel settore del cloud. Una situazione, questa, che fra le altre cose ridisegna i rapporti di forza, tracciando una linea netta e invalicabile fra i veterani del gaming e la nuova "minaccia" rappresentata dai competitor Google e Amazon.
Giusto il mese scorso, la general manager di xCloud Catherine Gluckstein ha confermato che Xbox Game Pass è destinato a diventare un servizio dalla doppia natura, consentendo da una parte di scaricare ed eseguire tutti i titoli in catalogo, dall'altra di fruirne attraverso l'infrastruttura xCloud senza necessitare di una piattaforma, direttamente da qualsiasi schermo. In seguito al lancio di Google Stadia possiamo dare per scontato che, almeno per il momento, Microsoft non tema alcun rivale sul fronte dei servizi, e non stiamo necessariamente parlando di quelli dedicati allo streaming.
Quel che è certo è che la prossima sarà una generazione particolare. I concetti di console e servizi si stanno mescolando mese dopo mese, e probabilmente a fare la differenza nei giorni del lancio sarà la validità degli ecosistemi interattivi, ormai equamente divisi fra hardware e abbonamenti.
Ancora una volta, ciò significa che saranno proprio i contenuti esclusivi a muovere l'utenza volatile, che stavolta sembra trovarsi al cospetto di un'offerta nettamente più solida rispetto a quella di One. Riuscirà Microsoft a cambiare la storia? Lo scopriremo solo nel corso del 2020.