XCOM 2 - reloaded
Strategia a turni di alto livello ma ancora a prezzo pieno.
Gli strategici a turni sono un genere da molti anni caduto in disgrazia: se escludiamo una nicchia di irriducibili, non ci sono dubbi su come il successo degli strategici in tempo reale, abbia relegato i titoli turn based a un sottobosco che solo l'arrivo di Steam è riuscito a mantenere vivo. Una nicchia capace di tenere duro e portare alla rinascita per una produzione di alto livello uno dei suoi brand più famosi, quell'XCOM che nel 2012 si è posto come reboot della serie a turni tattica tra le più famose tra quelle giocate a cavallo tra gli anni '90 e il decennio scorso.
In pochi avrebbero scommesso sulla buona riuscita commerciale di questo progetto: e invece, complice una presentazione di ottimo livello, ma soprattutto un brutale alleggerimento della complessità del gameplay originale sostituita da tanta automazione e semplificazione, pur senza snaturarne il concetto di base, hanno svecchiato in modo splendido un gameplay che riesce e ancora a dimostrarsi di grande spessore, soprattutto se giocato a livelli di difficoltà medio-alti.
Il buon successo commerciale dell'originale, di cui avevamo parlato anche in occasione del suo Reloaded, è stato sicuramente funzionale all'arrivo di questo seguito, di cui ci troviamo a parlare analizzandone il postvendita in questi diciotto mesi sia per quanto riguarda le patch sia per i nuovi contenuti ufficiali, di cui l'ultima novità è arrivata solo poche settimane fa.
XCOM 2 è stato pubblicato a febbraio del 2016 esclusivamente su Steam in versione PC. L'obiettivo di Firaxis era quello di usare il PC come piattaforma battistrada per arrivare poi al lancio delle versioni console nella migliore rifinitura possibile, operazione perfettamente riuscita a giudicare dal supporto ricevuto durante i primi mesi di vita. Il lancio, complice anche un'infrastruttura di base quasi identica per quanto riguarda mappe, sistema di fuoco e movimento a quello del predecessore, poteva contare su un gameplay abbondantemente rodato nelle sue componenti essenziali, quindi si pensava che la fase di lancio non avrebbe portato a grossi problemi.
E invece le cose non sono andate propriamente così: molti giocatori hanno riportato grossi problemi di performance, con cali brutali di frame rate durante le sessioni a turni che hanno lasciato molto perplessi tutti, anche gli sviluppatori stessi. E in effetti, per un gioco di questo genere in cui non c'è azione "viva" a schermo ma solo lunghe fasi di pianificazione seguite dai movimenti delle truppe sul campo (una alla volta) i rallentamenti e i tempi d'attesa erano decisamente strani, soprattutto perché corrispondevano a momenti di completa occupazione del processore e scheda video con conseguente rallentamento di tutto il sistema. Il problema è stato riscontrato su PC con configurazioni differenti che ha costretto Firaxis a pubblicare un hotfix per alcuni bachi, ma senza cambiare drasticamente la situazione. A fine febbraio è arrivato un secondo hotfix, ma il primo vero aggiornamento massivo è arrivato il 10 di marzo, ed è stato il primo che ha cercato di risolvere in modo consistente i problemi di performance che hanno afflitto il gioco.
L'attenzione si è concentrata essenzialmente sulle opzioni grafiche andando a introdurre lo SLI per Nvidia e il Crossfire di AMD, modificando il sistema d'illuminazione, le opzioni antialias, ed abilitando il triple buffering per la sincronia verticale, insieme a tutta una serie di miglioramenti minori. L'innovazione più evidente è stata l'introduzione della Zip Gameplay Option che velocizza tutte le animazioni delle sequenze di conflitto a fuoco.
In concomitanza con questo sono arrivati una corposa selezione di bugfix, in particolare rivolti a salvataggi corrotti dovuti a crash del menu principale, e l'inevitabile collezione dei bilanciamenti alle classi e razze aliene e ottimizzazioni dei parametri e gestione delle telecamere. La patch è stata seguita a breve distanza da un DLC cosmetico, Anarchy of Children e ha migliorato nettamente la situazione per quanto riguardava le prestazioni di chi aveva incontrato problemi in prima battuta.
Ai primi di maggio è stata la volta di un altro DLC, l'Alien Hunters pack che ha introdotto tre nuovi boss, armi, equipaggiamenti e una nuova missione della storia; con il suo rilascio è arrivato anche un aggiornamento relativo a bilanciamenti e bugfix ma non delle stesse dimensioni del primo. A maggio è stata la volta di nuovo update accompagnato dallo Shen's Gift DLC contenente una nuova classe di combattenti formata da dei mech da impiegare in combattimento.
A partire da questo aggiornamento sono arrivate numerose correzioni per le varianti di gameplay introdotte da questo e da DLC successivi. Al termine dell'estate 2016 il grosso del supporto è stato messo in produzione e la situazione è fortunatamente molto migliorata con le patch di cui abbiamo parlato, in alcune situazioni e con determinate configurazioni scheda video/CPU/sistema operativo c'è ancora qualche incertezza ma nulla a che vedere con i tempi d'attesa biblici del day one.
La pubblicazione del gioco su console in differita rispetto alla versione PC ha chiaramente giovato allo sviluppo e stabilità di queste versioni che ovviamente non hanno messo in mostra gli stessi problemi. Si notano tuttavia alcune differenze a livello qualitativo dell'estetica, in particolare della versione Xbox One, mentre quella PS4 rende leggermente meglio.
Purtroppo da quanto possiamo vedere dai rilevamenti di VGChartz il gioco non sembra aver venduto benissimo su console. Firaxis non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali a riguardo e per quanto manchino all'appello le copie digitali degli store di PS4 e Xbox One, mezzo milione di copie tra le due piattaforme è in effetti un risultato piuttosto misero, sicuramente dipendente dallo scarso appeal degli strategici presso il pubblico console.
Niente a che vedere con l'ottimo successo ottenuto dalle vendite in digitale di cui Steam è stata la piattaforma esclusiva: mezzo milione di copie vendute nella prima settimana di lancio lo hanno messo in pari con quanto stava facendo l'altrettanto ottimo Rise of the Tomb Raider, anche se poi l'entusiasmo si è raffreddato velocemente. Nel corso di questo diciannove mesi il gioco ha avuto numerosi weekend scontati su Steam che hanno sostenuto in modo importante le vendite, ma al momento il price drop definitivo non c'è ancora stato.
Un milione e settecentomila copie vendute per un titolo ancora a prezzo pieno è quindi un buon risultato che ci fa pensare a un complessivo di circa tre milioni di pezzi piazzati considerando anche le copie digitali non rivelate per PS4 e Xbox One. Un risultato tutto sommato discreto, anche se non un successo travolgente che dia garanzie sullo sviluppo a medio termine di un eventuale XCOM 3.
Questi valori sono confermati anche dal giocato di Steamcharts: dopo il picco nell'immediato, la situazione si è assestata molto velocemente su una media di circa cinquemila giocatori medi ogni giorno, con picchi di diecimila da ormai parecchi mesi. Questo è il nocciolo della community che gioca a fondo XCOM 2 ma soprattutto sta portando avanti l'impegno di gestire e produrre nuovi contenuti sotto forma di modification che solo gli utenti PC possono utilizzare a dovere.
A Firaxis va dato merito di aver abbracciato immediatamente la causa dei modder, supportandoli senza mettergli i bastoni tra le ruote, ma anzi, dando la possibilità ai gruppi organizzati di alto livello di mettersi in contatto con loro per avere informazioni su come determinate meccaniche del gioco funzionassero per poterle modificare senza compromettere il codice. Sui forum di Steam è fiorita immediatamente una community sterminata che ha messo mano in tutti i modi possibili alla build PC, modificandone praticamente ogni aspetto di rilievo.
Non si contano i mod estetici, quelli dedicati all'audio dei personaggi, quelli di bilanciamento del gameplay, ma anche nuove missioni, classi, alieni e persino degli overhaul di grande respiro di cui Long War 2 è sicuramente il più famoso e il più completo. Ce ne sono tuttavia molti altri veramente ben riusciti come la possibilità di giocare in coop, aggiungere nuove classi e alieni, mappe. Numerosi sono anche i bilanciamenti del livello di difficoltà: quest'ultimo un aspetto su cui si sono levate parecchie critiche nei confronti degli sviluppatori, che hanno volutamente alzato di un paio di tacche l'asticella della frustrazione. Il livello rookie è affrontabile tranquillamente, ma punisce severamente eventuali errori, mentre quello normale è assolutamente implacabile nello sterminare la squadra anche quando non si sbaglia nulla. Scegliete con attenzione nel momento in cui intraprenderete una nuova campagna, anche se per fortuna è possibile cambiare la difficoltà in corsa.
Un sacco di modification migliorano nettamente l'esperienza di gioco ma altre la cambiano drasticamente, e per questo motivo abbiamo dedicato a XCOM 2 una puntata speciale della nostra rubrica MODGamer. La disponibilità di mod anche a livello di contenuti ha spinto Firaxis a lavorare sodo anche per quanto riguarda i suoi DLC: l'ultimo e più importante in ordine di tempo è arrivato solo qualche settimana fa ed è War of The Chosen. Chiamarlo DLC è in effetti un po' riduttivo perché si tratta di una vera e propria espansione dotata di nuovi nemici, operatori, fazioni, ma anche zombie in quantità e ovviamente tutta una serie di missioni inedite con tanto di città completamente invase da liberare. La valutazione più che lusinghiera del nostro Davide Pessach ne fa un extra da tenere ampiamente in considerazione una volta terminato il gioco completo.
XCOM 2 è indubbiamente il degno seguito del primo reboot che avevamo apprezzato sotto ogni aspetto, e a conti fatti ci sentiamo di sottoscrivere il lavoro di rifinitura e semplificazione di molte meccaniche messo in campo da Firaxis per come hanno saputo riproporre un genere ormai dato per morto. Sfortunatamente l'inizio non è stato dei migliori, ma la situazione nel giro di qualche mese è stata quasi pienamente recuperata.
Difficile dire se le difficoltà iniziali abbiano penalizzato le vendite, ma a giudicare dal nocciolo duro della community che ancora passa parecchie ore su XCOM 2, l'impressione è che molti abbiano atteso il momento propizio prima di sguainare la carta di credito. L'acquisto rimane sicuramente consigliato anche oggi, in particolare per quanto riguarda la versione PC, forte di tutti i contenuti aggiuntivi estetici e di sostanza dovuti al modding, ma anche su console c'è veramente parecchio di cui divertirsi, grazie anche ai DLC e soprattutto all'ultima espansione.
Il valore aggiunto offerto dalla versione PC tuttavia si paga: il gioco è su Steam a quarantanove euro, e Firaxis cercherà di tenere duro il più a lungo possibile prima di scendere in fascia midprice, vista anche l'assenza di concorrenti diretti in questo genere. Per spendere qualcosa di meno, meglio quindi taggare il gioco e attendere i fine settimana di sconto che in passato sono stati numerosi.
Nulla fa pensare che non ce ne saranno altri, soprattutto ora che l'alta stagione del gaming su Steam sta per iniziare. Meglio va agli utenti console che possono trovare le pacchettizzate su Amazon a 35 euro, ma se avete la possibilità di scegliere, perdersi tutto quel ben di Dio con cui la community PC sta inondando il Workshop di Steam, ci sembra un delitto degno della peggiore abduzione aliena.