Yakuza 4
Questa volta senza tagli!
Quando Yakuza 3 arrivò finalmente in Italia, i fan non poterono fare a meno di provare un forte senso di amarezza a causa dei pesanti tagli subiti dal titolo nel corso del processo di localizzazione. Tutti i mini-giochi che hanno sempre caratterizzato la serie, infatti, erano stati eliminati da SEGA a discapito della varietà e della longevità del prodotto.
Yakuza 4, fortunatamente, non subirà lo stesso trattamento del suo predecessore, arrivando da noi in versione integrale anche se ancora una volta privo dei sottotitoli in Italiano. In questi giorni infatti abbiamo avuto modo di provare una versione incompleta del gioco, per renderci conto di ciò che dobbiamo aspettarci dall'ultima fatica di SEGA.
Prima di tutto segnaliamo che, come da tradizione, nel menu principale è presente un breve riassunto delle puntate precedenti, in modo da permettere a chiunque non abbia avuto la fortuna di giocare i primi tre episodi della serie, di farsi un'idea delle vicende legate a Kazuma e al suo clan.
La prima sorpresa di Yakuza 4 è rappresentata proprio dal cambio al vertice, che vede il buon Kazuma affiancato da altri tre antieroi a vestire i panni dei protagonisti. In Yakuza 4, infatti, i giocatori seguiranno le avventure di quattro personaggi differenti, che in un modo o nell'altro si incontreranno scoprendosi accomunati da un unico obiettivo.
Il codice da noi provato iniziava con la storia di Shun Akiyama, proprietario di un'attività commerciale che opera nel settore dei prestiti. A differenza degli strozzini che infestano le vie di Tokyo, tuttavia, Shun non chiede mai interessi di alcun genere, e come unico pagamento pone condizioni differenti da cliente a cliente.
Bastano pochi minuti per rendersi conto di trovarsi di fronte a un uomo tutto d'un pezzo, violento ma sostenuto da validi principi. D'altra parte è sempre stato tipico della serie di Yakuza proporre protagonisti non certo candidi come la neve, ma comunque accompagnati da un forte senso di onore e giustizia.
Girovagando per le vie dell'ormai noto quartiere di Kamurocho (riproduzione del distretto a luci rosse di Shinjuku), abbiamo avuto a che fare con il classico tutorial, gestito ottimamente attraverso una serie di conversazioni tra i passanti (che se ascoltate fornivano utili indizi su diversi elementi del gioco) il quale si avvale della sempreverde formula del combattimento con i teppisti di turno.
Una volta iniziato lo scontro con alcuni impiegati di una società di prestiti concorrente (in pratica dei semplici strozzini), abbiamo avuto modo di apprezzare lo stile di combattimento di Shun, basato su rapide combinazioni di calci spettacolari.
Attraverso una serie di sfide abbiamo preso dimestichezza con il sistema di combattimento, basato principalmente sui tasti Quadrato e Triangolo per gli attacchi, sul tasto Cerchio per le prese, e sui dorsali per la parata e la focalizzazione su un particolare bersaglio.