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Yakuza: Like a Dragon - recensione

Kasuga Ichiban arriva anche su PS5.

Terminata l'epopea indimenticabile di Kazuma Kiryu, la serie Yakuza ha cambiato registro e protagonista con Like a Dragon, che vede al centro della scena l'istrionico capellone Ichiban Kasuga. Del gioco vi ha parlato già abbondantemente e in maniera dettagliata la nostra Lara Arlotta nella sua recensione, che vi consigliamo di tornare a leggere per rinfrescare un po' la memoria.

Se siete tra coloro che all'epoca hanno snobbato questo gioco in favore di altri, e siete tra i fortunati possessori di una rarissima PS5, questo appello è per voi. Ciò che otterrete è "un eccellente nuovo inizio per la saga", adatto sia a chi ha voglia di avvicinarsi per la prima volta a questo franchise, che ai veterani orfani di Kiriu che potrebbero trovare nel nuovo protagonista un idolo diverso ma comunque caratterizzato in modo eccellente.

Lo spirito action della saga originale è stato mutato in qualcosa di diverso, più orientato verso lo stile JRPG ma sempre contraddistinto da una potentissima dose di follia puramente nipponica. Pur essendo coinvolto nella Yakuza, Ichiban Kasuga verrà dunque a trovarsi in mezzo a situazioni buffe, paradossali, al limite del grottesco, che lo accompagneranno in un percorso di crescita raccontato come sempre con lo stile del Ryu Ga Gotoku Studio.

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Come da tradizione le missioni della storia principale sono inframezzate da una miriade di attività secondarie, che in Like a Dragon esplodono verso direzioni inedite e completamente fuori di testa. Potreste finirlo in "appena" 30/35 ore ma significherebbe perdersi la miriade di dettagli e possibilità offerte dall'inventiva del team del sempre abbronzatissimo Toshihiro Nagoshi.

Che siate già in possesso del gioco PS4 su disco o in digitale non importa, il passaggio all'edizione PS5 sarà gratuito e porterà con sé gli upgrade a cui ormai ci stiamo abituando. L'edizione next-gen supporta sia la modalità 60 fps che la grafica in 4K... non contemporaneamente, ovviamente.

Quest'ultima risoluzione non è nativa ma sfrutta un buon upscaling senza difetti palesemente visibili. Scegliendo la risoluzione maggiorata avrete un gioco che gira a 30 fps stabili, cosa che non dovrebbe disturbarvi più di tanto se avete già giocato i precedenti Yakuza. L'innalzamento dei frame-per-secondo (decisamente stabili) abbassa la risoluzione al livello Full HD ma rende il gameplay più fluido e veloce. Le differenze tuttavia sono tangibili solo nelle fasi esplorative in quanto i particolari combattimenti di Yakuza: Like a Dragon non beneficiano modo percepibile di tale incremento.

I combattimenti sono ovviamente il cambiamento più radicale rispetto al passato, ma il nuovo stile JRPG a turni ci è piaciuto.

Chiaramente percepibili sono invece i caricamenti rapidi permessi dal super SSD in dotazione a PlayStation 5. Il passaggio dall'icona sulla dashboard PS5 alla schermata iniziale del gioco dura poco più di 10 secondi, mentre per iniziare a giocare dal momento in cui si clicca su "Nuova Partita" (tolte le impostazioni di rito) ne serviranno appena otto. In caso di caricamento di una partita salvata la soglia scende di un altro secondo... insomma, le differenze sono più che tangibili.

Purtroppo dopo tante buone notizie dobbiamo segnalarne una negativa, ovvero l'impossibilità di importare i salvataggi PlayStation 4 nella versione PS5. Forse è superfluo spiegarlo ma significa che se avete iniziato il gioco sulla console old-gen non potrete proseguirlo sulla next-gen Sony, sarete obbligati a ricominciare tutto da capo. Un vero peccato, soprattutto alla luce del fatto che le edizioni Xbox One e Xbox Series X/S supportano il cross-save, che purtroppo non permette di rivedere al rialzo il voto originario.

8 / 10