Yar's Revenge
Mai nome fu meno appropriato...
Se avete spento candeline a sufficienza per aver vissuto l'epopea di Atari 2600, o anche voi nutrite una sana passione per il retro, non potete non aver giocato almeno una volta a Yars' Revenge.
Certo, il nome di H.S. Warshaw magari non vi dirà nulla, ma come non ricordare lo sparatutto campione di vendita nel 1981, dove nei panni del discendete genetico di una mosca sfidavamo a singolar tenzone i cattivi più cattivi dell'universo?
A 30 anni dal capolavoro dell'allora designer di Atari, padre del meraviglioso I Predatori dell'Arca Perduta (il primo tie-in Hollywoodiano apparso su console) e del tremebondo E.T. L'extra-terrestre (considerato come uno dei peggiori titoli mai sviluppati), la lotta tra Yar e Qotile si rifà il trucco in alta definizione, sfoggiando un nuovo look e un nuovo formato, rigorosamente digitale, per uno shot'em up 3D su binari che a dispetto del titolo si preannuncia tutto tranne che un remake.
Inutile girarci intorno: Yar's Revenge sta a Yars' Revenge quanto Turok: Evolution sta a Turok per N64. E se il solo apostrofo spostato dal suo luogo natio è abbastanza per far storcere il naso ai retrogamer più attenti, non giova affatto scoprire che nella riedizione di Killspace Entertainment nulla sembra avere la minima attinenza con quanto visto nella controparte originale.
Dal punto di vista narrativo, la trama è stata completamente riscritta, limitando gli aspetti di continuità alle fazioni duellanti (gli Yar e i Qotile) e a qualche sporadica citazione. Tutto il resto è nuovo di zecca, protagonista in primis: la mosca geneticamente modificata lascia il posto a una Yar cibernetica dalle fattezze femminili, decisa a vendicarsi dell'impero Qotile per il quale ha combattuto e da cui, di colpo, viene tradita.
Trattandosi di uno shm'up, l'essere di fronte a una trama potenzialmente scritta da un ragazzino delle medie non dovrebbe turbare molto il giocatore (anche se continuo a preferire le mosche OGM): i nodi giungono però al pettine analizzando le meccaniche di gioco.
Yar's Revenge è estremamente difficile già a livello normale, colmo di nemici coriacei dalla mira infallibile: divincolarsi in quello spettacolo pirotecnico di esplosioni risulta difficile anche per i più navigati dello sparatutto, a meno di non scendere a compromessi col proprio orgoglio e optare per il livello di difficoltà inferiore. Una scelta che rischia di annoiare anzitempo, alla luce di una sfida che diventa inesistente e di un progredire al limite del tedioso.
L'IP è caratterizzata da una peculiare struttura "on rail", al cui interno il protagonista avanza in modo autonomo lasciando al giocatore la possibilità di muoversi verso destra/sinistra e in alto/basso. Seppur concettualmente intuitivo, questa schema fa di tutto per renderci difficile la vita: gestire contemporaneamente il personaggio (tramite lo stick sinistro) e il mirino (stick destro) si rivela inappagante e deleterio, specie quando per agganciare un nemico in lontananza si finisce per dimenticare l'esistenza della virata con le conseguenze del caso.
La bella Yar può vantare due modalità di fuoco, con missili a ricerca e quattro differenti power-up, ciascuno associato a un apposito pulsante. Se a questi ne aggiungiamo uno specifico per schivare i colpi in volo, otteniamo un pad mappato quasi interamente, il che porta a un'ineluttabile conclusione: il pulsante che vi avrebbe permesso di uscire vivi da una situazione concitata, in molti casi, è proprio a fianco di quello che voi avete premuto.
L'esercizio migliora la tecnica e in un paio d'ore tali dispetti non rappresenteranno più un problema, al che potrete dunque riaffrontare la campagna con più grinta, visto che la sua longevità si aggira intorno all'ora e mezza. I giocatori più tenaci saranno premiati con 11 achievement, alcuni dei quali richiederanno di raggiungere più volte i credits: gli amanti delle sfide di gruppo potranno invece cimentarsi nella campagna multi in locale, che dona un minimo appeal a un titolo decisamente sottotono, nonostante le premesse altisonanti e un impianto grafico in cell shading di tutto rispetto per il digital delivery.
L'unica vera perla, al limite dell'operazione amarcord, la potrete scovare all'interno di una striminzita galleria di Extra, dove si cela il Comic Book originale di Yars' Revenge, quasi a volerci ricordare come alle volte basti un semplice apostrofo per fare la differenza.