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Youtubers Life - recensione

Da The Sims a Favij il passo è breve!

Di titoli gestionali ce ne sono a bizzeffe. Si parte da quelli in cui si gestiscono giganteschi imperi, si passa per l'amministrazione di città o parchi divertimenti e si arriva a microcosmi come quello famigliare. A volte però il gioco scende ancora più in profondità, analizzando realtà estremamente di nicchia. Questo è il caso di Youtubers Life, un titolo in cui l'obiettivo è quello di trasformarci da sconosciuti videomaker di belle speranze a vere e proprie web star.

Si comincia con un editor del personaggio, utile per definire le caratteristiche fisiche del nostro alter ego attraverso modelli super deformed piuttosto simpatici. Una volta scelto il sesso, la capigliatura, e lo stile di vestiario, siamo chiamati a decidere il nostro campo di interesse. Questo è molto importante, poiché non solo definisce la tipologia di video che andremo a produrre, ma anche gli eventi a cui parteciperemo durante la nostra scesa al successo. Al momento ci sono tre carriere: gamer, cuoco o musicista. Una volta fatta la fatidica scelta si finisce direttamente nella nostra cameretta, la base operativa di partenza dell'avventura.

È il momento di un breve tutorial che ci mette a nostro agio con le meccaniche base del titolo. Si parte con la gestione della telecamera, si prosegue con alcune spiegazioni su come girare a montare i video e qualche nozione sull'acquisto del materiale di produzione (come il computer, i giochi, gli attrezzi da cucina o gli strumenti musicali). Esattamente come in The Sims però non ci si può dedicare solo al lavoro. Il nostro personaggio ha bisogno di mangiare e dormire, almeno per la prima parte di gioco deve andare a scuola e successivamente può anche dedicarsi a qualche lavoretto extra per raggranellare qualche spicciolo in fretta.

L'editor del personaggio non è certo dei più complessi, ma considerato lo stile dei modelli va benissimo così.

La meccanica più corposa del titolo è sicuramente quella legata alla produzione e al montaggio dei video. Prendiamo ad esempio, dato l'ambiente in cui scriviamo, un video di gameplay. Prima di tutto bisogna scegliere il gioco, da acquistare rigorosamente on line, che deve essere di recente uscita per suscitare interesse nel pubblico, e ovviamente disponibile per una piattaforma in nostro possesso. La cosa migliore è partire con giochi PC, unico strumento che ci viene fornito già in partenza visto che è necessario anche per la fase di montaggio.

Una volta deciso il titolo su cui lavorare parte una sorta di minigioco con delle carte, ad ogni situazione va abbinata una carta precisa. Questa influisce su determinate caratteristiche del video che stiamo producendo, come ad esempio la qualità dell'audio o del copione. Una volta terminato di girare si procede al montaggio, in cui bisogna mettere in ordine le varie clip fino a raggiungere un punteggio che assicuri una buona qualità al prodotto finale.

Una volta terminata la post produzione si attende per la fase di rendering e il periodo di upload, al termine del quale avremo il responso dei nostri utenti. Oltre ai soliti like e dislike ci sono anche i commenti, utili per capire dove e come si può migliorare. Man mano che si macinano video e ci si crea una fan base sempre più corposa e vivace si sale anche di livello, si ha accesso a nuove carte per la fase di registrazione, nuove tipologie di video e aumenta anche la nostra competenza, consentendoci di creare contenuti sempre più articolati.

Il minigioco legato alla fase di montaggio propone una schermata molto familiare a chi usa programmi di video editing.

Altro aspetto molto importante da considerare è la componente social. Che youtuber saremmo se non tenessimo d'occhio i nostri agganci nel mondo del web? Per fortuna abbiamo un cellulare, con cui contattare i nostri amici per proporgli lunghe chiacchierate in chat, collaborazioni video e uscite al cinema. Tutto questo non fa che migliorare i nostri rapporti con loro, in vista di un'assunzione che avverrà quando saremo abbastanza ricchi da poterci permettere di pagare un collaboratore.

Occhio però, che se trattiamo troppo male qualcuno il rapporto potrebbe incrinarsi permanentemente, dando vita alla peggior creatura che abita l'Internet, ovvero l'hater! Questi non mancherà di commentare (negativamente è ovvio) ogni nostro video e lasciare dislike anche sui nostri lavori migliori, una vera spina nel fianco!

Man mano che la nostra popolarità cresce anche la nostra base operativa cambia e ben presto si passa dalla angusta cameretta ad un appartamento in condivisione con un coinquilino, fino a quando non potremo permetterci un ampio studio tutto nostro, magari con più di una postazione PC. Maggior successo significa anche eventi a cui partecipare, per i gamer sono presentazioni di giochi, per i cuochi serate nei ristoranti e per i musicisti concerti nei locali. Ogni occasione è buona per crearsi nuovi contatti ed aumentare la nostra notorietà a suon di strette di mano e accordi commerciali.

La dura vita dello youtuber esperto di cucina si svolge anche dietro al banco, dove può mettere alla prova le sue abilità.

Il gioco in sé, una volta superato l'eventuale pregiudizio nei confronti della tematica, riesce a regalare varie ore di piacevole divertimento. Parecchi aspetti sono gestiti con una dovizia di particolari degna di nota, ad esempio potete scordarvi di fare un wakthrough come si deve se prima non avete fatto un bel po' di gameplay. D'altronde come sarebbe possibile redarre una guida se non si conosce il gioco a menadito? Anche l'interfaccia di montaggio risulta subito familiare a chi mastica un po' di video editing e il mini gioco allegato è leggero e divertente.

Una piccola pecca del titolo risiede nella costante reiterazione delle meccaniche. Già dopo qualche ora infatti, seppur tutto vada ampliandosi, le cose da fare son sempre le stesse. Si dorme, si mangia, si girano e montano video, si va agli eventi e, ogni tanto, ci si spara qualche lavoretto per arrotondare. Questo fino a quando il nostro canale non prende il volo, perché chi ha bisogno di farsi una serata da baby-sitter per 30$ quando youtube ti copre di contanti a fine mense? Purtroppo, seppur i minigiochi sono ben congegnati, dopo molte ore tendono a diventare ripetitivi con conseguente calo di interesse nel portarli avanti.

Tecnicamente parlando il titolo non brilla per mole poligonale o qualità delle texture, in verità entrambe di basso livello. I modelli però sono gradevoli da vedere, realizzati in tenero stile super deformed puntano decisamente più sull'appeal che sulla ricercatezza in termini tecnici. La telecamera non è delle migliori, ma una volta piazzata nel punto giusto dell'appartamento raramente si sente la necessità di spostarla.

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Discorso diverso sono gli eventi, in cui più volte ci siamo trovati a sudare per riuscire a impostarla in maniera da avere la situazione sotto controllo. Ultimo appunto va fatto ai testi, tradotti in italiano malamente. Questi conservano il loro contenuto a livello informativo ma si sarebbe potuto fare un lavoro migliore soprattutto a fronte dal taglio umoristico della produzione.

7 / 10
Avatar di Andrea Forlani
Andrea Forlani videogioca da sempre e scrive da parecchio. Il suo ambiente naturale è la sedia davanti al PC e si nutre principalmente di cibo spazzatura. Se importunato, potrebbe difendersi tirandovi contro manciate di dadi da 20.

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