Zombi: senza “U” e senza Gamepad - recensione
Ubisoft riuscirà a salvare una buona IP naufragata con il Wii U?
La realizzazione di una nuova IP (o il recupero di un nome sepolto nel più remoto passato della storia dei videogiochi, come in questo caso) è sempre un salto nel vuoto, a maggior ragione se si parla di un titolo studiato appositamente per un nuovo hardware di cui non si hanno ancora dati certi relativi al successo di pubblico e all'impatto sul mercato.
Nonostante questo, Ubisoft ha sempre dimostrato di essere una compagnia pronta a sperimentare con le nuove piattaforme. Lo fece all'epoca del Wii, proponendo un gran numero di esperienze più o meno riuscite, e ha tentato di fare lo stesso anche su Wii U.
Essendo uno dei titoli di lancio della console Nintendo, Zombi U era stato pensato in modo da sfruttare al massimo le caratteristiche della macchina, proponendo un gameplay basato sull'uso in contemporanea della TV e del piccolo schermo touch del Gamepad.
Ecco, quindi, che il tablet plasticoso diventava uno strumento indispensabile per interagire con il gioco, creando una tensione costante anche solo per il fatto di dover distogliere regolarmente gli occhi dalla televisione, rischiando di essere attaccati all'improvviso da chissà quale minaccia nascosta.
Il Gamepad serviva per gestire l'inventario nello zaino, per selezionare rapidamente oggetti non associati ai tasti di scelta rapida, per visualizzare la mappa su cui interpretare i dati registrati dal prezioso radar.
Grazie a questi elementi e a un'ambientazione affascinante, Zombi U riuscì a convincere un buon numero di giocatori nonostante una realizzazione tecnica non eccezionale, e gli evidenti cali di ritmo e tensione in cui ci si imbatteva nella seconda metà dell'avventura.
Oggi, a qualche anno di distanza dal lancio di Wii U e dopo aver preso atto dei risultati non certo esaltanti di Zombi U, Ubisoft cerca in qualche modo di salvare la situazione portando il titolo su PS4, Xbox One e PC, piattaforme dotate di un'utenza ampia e recettiva.
La conversione non è stata del tutto indolore, vista la natura del gioco e la sua dipendenza dal Gamepad. Per ovviare a tale assenza gli sviluppatori avrebbero potuto percorrere strade tortuose (usare la PS Vita come secondo schermo, su PS4, o un qualsiasi tablet su PC e Xbox One), ma la cosa avrebbe richiesto troppo lavoro.
Come dimostra il mancato adattamento dei testi della guida alla sopravvivenza, consultabile durante il gioco e ancora piena di riferimenti al Gamepad, con l'operazione Zombi Ubisoft punta al massimo risultato, con il minimo sforzo.
Ecco quindi che il progetto è stato riadattato per essere giocato con un semplice joypad, spostando sullo schermo tutti i menù precedentemente utilizzabili solo sul Gamepad. La mappa, quindi, è ora sempre presente nell'angolo in basso a destra dello schermo, mentre un apposito riquadro si apre quando si deve interagire con l'inventario nello zaino.
La caratteristica del gioco originale era che, mentre si smanettava con l'inventario sul Gamepad, sullo schermo della TV il gioco continuava ad andare avanti, costringendo a scegliere con attenzione i luoghi dove organizzare le cose e a spostare costantemente lo sguardo dal touch screen del controller alla televisione.
In questa versione, invece, la finestra dell'inventario è leggermente più piccola dello schermo, e permette di sbirciare cosa accade nel gioco tenendo d'occhio i bordi della TV. Come potete immaginare, la sensazione è diversa. Meno convincente. Meno ansiogena.
Per il resto ci troviamo di fronte allo stesso identico gioco già apparso su Wii U, un survival horror a base di zombi, combattimenti corpo a corpo (con una pesante mazza da cricket), la costante ristrettezza di provviste e munizioni e, a tratti, qualche frenetica battaglia per la sopravvivenza contro intere orde di zombie.
Gli appassionati del genere troveranno in questo Zombi l'atmosfera giusta per respirare un po' di sana tensione, ma allo stesso tempo non potranno fare a meno di notare quanto il senso di precarietà tenda a calare andando avanti con il gioco, in particolare dopo essersi resi conto che qualche flare e la fida mazza da cricket bastano e avanzano per uscire illesi da qualsiasi situazione, a patto di non lasciarsi mai accerchiare.
Naturalmente serve anche la giusta dose di abilità ma non stiamo certo parlando di un titolo difficile da gestire. La particolarità di Zombi è che, alla morte del proprio personaggio, un altro sopravvissuto prende il suo posto, ricominciando dal medesimo rifugio ma privo del prezioso zaino con armi e scorte trasportato dal predecessore.
L'unico modo per recuperare il malloppo, è tornare sul luogo dove si era passati a miglior vita, abbattere la versione non-morta del precedente protagonista ed ereditarne lo zaino. Un'idea piuttosto interessante, che contribuisce ad aggiungere un pizzico di pepe all'intera esperienza.
La vera essenza di Zombi, tuttavia, si vive giocando la modalità Sopravvivenza, caratterizzata dalla disponibilità di un solo personaggio. Quando si muore, si muore. Punto. L'aggiunta della permadeath alle classiche meccaniche dei survival horror è interessante, perché contribuisce a far schizzare al massimo i livelli di tensione.
Sul fronte tecnico il lavoro svolto dagli sviluppatori non è nulla di eccezionale, visto che al di là di un netto miglioramento del field of view, il resto è piuttosto sottotono rispetto agli standard attuali di PS4 e Xbox One (e anche del Wii U, a dire il vero, visti i risultati raggiunti con Mario Kart 8, Super Smash Bros. e Bayonetta 2).
Le strutture poligonali non sono mai particolarmente elaborate e nonostante tutto, nelle fasi più concitate dell'azione si assiste a qualche incertezza nel motore grafico. Va però detto che Zombi viene venduto a un prezzo estremamente appetibile, visto che è possibile scaricarlo con una spesa di appena 19,90 euro.
Se siete amanti del genere horror alla ricerca di un'esperienza leggermente diversa dal solito, potete anche considerare l'acquisto di Zombi. Nonostante su PS4, Xbox One e PC non riesca a riprodurre le medesime sensazioni offerte su Wii U, questo titolo Ubisoft ha comunque qualcosa da dire.