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10.000 punti in un giorno

John Teti e la sua sfida impossibile agli achievement.

26 Maggio, 3 del pomeriggio - MLB 2K6

Sembra che quando uscì l'Xbox 360, i bravi ragazzi di 2K Sports non avessero capito davvero l'idea degli obiettivi. Immagino che ci fu una riunione dove un responsabile si piazzò di fronte a tutti quanti dicendo: “Microsoft ha detto che dobbiamo mettere questi “achievement” nel gioco, così i giocatori potranno guadagnare dei punti”.

“Punti? Possono già ottenere dei punti segnando nel gioco. È l'idea di base di ogni sport!”.

“No, no, questi sono diversi, sono punti esterni. Non hanno alcun significato, ma sono solo... altri punti”.

Silenzio. Qualcuno in fondo alla sala tossisce.

“Sentite, questa cosa non la capisco nemmeno io, OK? Buttate giù qualche obiettivo. Tanto quest'idea assurda si rivelerà presto un flop incredibile, quindi non importa”.

Tutto i giochi della serie 2K6 hanno cinque obiettivi, ognuno dei quali garantisce centinaia di punti per il proprio Gamerscore. Per sbloccarli basta portare al massimo le caratteristiche della propria squadra e al minimo quelle della squadra rivale. Questa è la parte più difficile, perché bisogna avere a che fare con un'interfaccia atroce.

Una volta fatto ciò, basta giocare una partita e umiliare gli avversari, cercando di non sentirsi sporchi per l'intera faccenda. Ho battuto i Florida Marlins in modo schiacciante, ottenendo 650 punti, inclusi i 300 per l'obiettivo “Offensive Explosion”.

  • Gamerpoint ottenuti: 650
  • Totale: 2060

26 Maggio, 4.40 di pomeriggio - Madden NFL 07

Gli obiettivi di Madden sono impressionanti anche rispetto allo standard degli altri giochi sportivi. Si può far giocare il computer al posto proprio!

In Madden 07 si possono far simulare le partite alla CPU, e se la CPU sblocca degli obiettivi, il giocatore ottiene i punti. Volevo prendermi una pausa, così ho messo al lavoro l'edizione 2007.

Gli obiettivi si sono fissati nella mia testa fin dalla Game Developers Conference di quest'anno, in cui lo sviluppatore Chris Hecker ha tenuto una conferenza intitolata “Gli Obiettivi sono considerati dannosi?”. Hecker ha esaminato la ricerca psicologica sui sistemi di gratificazione, scoprendo che le “carote” come gli Obiettivi potrebbe non motivare i giocatori come si crede.

Secondo Hecker, la ricerca mostra che quando si offre una ricompensa alle persone per aver completato un compito interessante, qualcosa che avrebbe voluto fare in ogni caso, le loro motivazioni tendono a calare.

Alcuni studi, per esempio, hanno dimostrato che i bambini a cui veniva offerta della pizza come premio per aver letto dei libri, finivano col leggere di meno, non di più. Una teoria afferma che quando c'è in ballo una ricompensa, il cervello si concentra unicamente sul ghiotto extra e, come risultato, qualsiasi cosa si stia facendo diventa meno piacevole.

L'altro lato della ricerca mostra che le ricompense funzionano splendidamente per motivare le persone a eseguire compiti meccanici. La paura di Hecker è che nel tentativo di sviluppare titoli con un buon sistema di obiettivi, si stiano realizzando giochi meno divertenti (qualcuno ha detto FarmVille?).

“Essendo un game designer che desidera un'industria in salute dal punto di vista finanziario, per me è fondamentale concentrarsi su questo discorso”, mi ha detto Hecker in una breve intervista prima della mia maratona di 24 ore.

“Se il risultato di tutto questo è che le motivazioni delle persone verso i lavori e le sfide interessanti calano, non si arriva da nessuna parte”. Hecker non sa se le ricerche attuali possano essere applicate anche agli Obiettivi, ai Trofei e a tutto il resto, ma pensa che qualche scienziato intraprendente dovrebbe dargli un'occhiata.

Gli ho domandato cosa ne pensa del fenomeno dei Cacciatori di Obiettivi. “Se finisci giochi brutti solo per gonfiare il tuo Gamerscore, non c'è niente di male. Però... caspita! Che vita noiosa!”.

  • Gamerpoint ottenuti: 180
  • Totale: 2240

26 Maggio, 5.35 del pomeriggio - Jumper: Griffin's Story

Jumper spinge il processore dell'Xbox 360 oltre i propri limiti.

Non ho visto il film Jumper, ma dopo aver provato il gioco ho dedotto le seguenti cose: un uomo chiamato Griffin ha poteri di teletrasporto piuttosto difficili da controllare. Il suo passatempo è camminare in un ambiente anonimo. Piuttosto spesso, gruppi di lobotomizzati irrompono nella stanza e Griffin li picchia sfruttando le proprie capacità. Il processo si ripete fino alla salvezza del mondo.

Oh! A volte lui dice: “Questo farà più male a te che a me”, pensando che sia divertente. La sua è un'esistenza solitaria.

La correlazione fra giochi brutti e Obiettivi facili mi lascia pensare che si tratti di una scelta di marketing, una bieca strategia per vendere qualche copia in più. Alla fine, però, mi sono convinto che questa teoria sia sbagliata per due ragioni. Prima di tutto, i Cacciatori di Obiettivi tendono ad affittare i giochi easy 1000.

In secondo luogo, giocando Jumper mi sono reso conto che i suoi Obiettivi sono spazzatura. Ho ottenuto 300 punti in 10 minuti. Semplicemente, la gente che ha prodotto il gioco non era interessata a fare qualcosa di valido.

  • Gamerpoint ottenuti: 700
  • Totale: 2940

26 Maggio, 7.10 di sera - NBA 2K6

Ho indugiato su Jumper troppo a lungo, allo stesso modo in cui potrebbe fare una persona per bene fermandosi troppo a lungo a fissare un animale morto. Certo, è orribile, triste e ripugnante, ma si tratta comunque di una cosa che si vede raramente.

Ero indietro con la tabella di marcia, quindi ho finalmente deciso di buttarmi su NBA 2K6. Anche qui vale lo stesso discorso fatto prima, con la modifica delle caratteristiche di due squadre e il primo 1000 su 1000 della serata.

  • Gamerpoint ottenuti: 1000
  • Totale: 3940
Avatar di Filippo Facchetti
Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.
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