Afrika
Hakuna Matata.
Alcune istruzioni sono piuttosto semplici -potrebbero domandarvi di fotografare una zebra mentre mangia, oppure uno struzzo che scorrazza libero per la savana. Altre invece sono più specifiche e difficili da soddisfare: magari dovrete catturare l'immagine di un elefante che spruzza acqua con la sua proboscide, oppure vi sarà richiesto di immortalare un suricate che fa pilates mentre mangia il kebab indossando un poncho turchese. Ok forse la seconda no, anche se a volte vi sembrerà che ci vadano vicini...
Una volta capito quello che dovrete fotografare (forse con l'aiuto di una pratica guida su internet), sarà ora di lanciarsi all'avventura. Per le prime missioni il vostro autista vi porterà automaticamente nei posti migliori, e voi potrete rilassarvi durante il tragitto utilizzando l'analogico di destro e il binocolo virtuale per godervi al meglio il panorama. Non che si tratti di qualcosa di realmente mozzafiato, dal momento che la grafica non è certo fotorealistica, tuttavia l'enorme estensione del paesaggio vi colpirà insieme all'impressionante livello di realismo delle luci, delle texture e delle ambientazioni.
La colonna sonora orchestrata aggiunge molto all'esperienza globale. In qualche circostanza è persino così elegante e maestosa da ricordare vagamente la splendida soundtrack de "La mia Africa" di Sidney Pollack. La maggior parte del tempo è però così sfacciatamente copiata dalle opere di John Williams che vi aspetterete da un momento all'altro di vedere un Diplodocus sullo schermo.
Ovviamente non ci sono dinosauri (mi spiace, contempt456...), ma troverete più di 50 specie di animali da immortalare. Gazzelle, giraffe, leoni, rinoceronti, elefanti, zebre, ippopotami, leopardi, giaguari... sono tutti qui, anche se soltanto completando le missioni e sbloccando nuove aree avrete modo di incontrarli davvero tutti.
La meccanica di base per fare le foto è immediata: si preme il tasto Quadrato per puntare la macchina fotografica, lo stick di destra gestisce lo zoom e il Cerchio scatta. Il difficile viene quando si cerca di ritrarre l'obiettivo senza spaventarlo. O, nel caso di alcuni animali, senza avvicinarsi così tanto da farli attaccare.
(Scusa ancora, contempt456 - niente sangue e niente violenza però. Lo schermo semplicemente diventa nero e ci si ritrova al campo base, con il Francese/l'Americana chinato/a vicino al vostro avatar mentre farfuglia qualcosa in Giapponese. Magari roba tipo "Sei fortunato ad avere ancora il busto, amico. Ah, Dave dice che si è rotto di guidare la Jeep e chiede in prestito la tua macchina fotografica...")
Se volete scattare le foto migliori, dovrete impegnarvi a fondo a muovervi nei posti giusti, inginocchiarvi, nascondervi nei cespugli e rimanere immobili al momento opportuno. Non è così monotono come sembra, attenzione. No, davvero, credetemi... può anche essere entusiasmante spingere piano piano lo stick analogico, aspettando di capire se l'ippopotamo si accorga o meno dell'obiettivo che sporge di 5cm, oppure vedere la vostra pazienza premiata mentre la giraffa decide di muoversi proprio verso il vostro frondoso nascondiglio. Ma, più di tutto, la soddisfazione di scattare una foto tecnicamente perfetta è assolutamente enorme.