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Backbreaker

505 Games prova a placcare Electronic Arts.

In certe occasioni, avendo magari di fronte un muro di avversari, individuare il miglior compagno a cui passare, o il miglior “percorso” da seguire, potrebbe dunque risultare problematico, specie all’inizio.

Il vero punto di forza del prodotto è tuttavia la fisica dei giocatori. Grazie alle ottime potenzialità del motore utilizzato, il titolo propone infatti contrasti gestiti in tempo reale e quindi non i classici scontri scriptati e pre-impostati che gli appassionati solo soliti vedere nei titoli di football americano. Le possibilità che vediate due volte uno stesso tackle sono dunque pari a zero e questo, insieme alle inquadrature di cui vi abbiamo parlato poc’anzi, si traduce in un’esperienza di gioco dinamica, realistica e soprattutto imprevedibile all’insegna della spettacolarità.

Il tutto senza contare che, a differenza del franchise di Madden, la violenza è davvero all’ordine del gioco; ogni contrasto, anche quello apparentemente più leggero, trasmette infatti un reale e palpabile senso di potenza e forza che, spesso e volentieri potrebbe dipingere sui vostri volti smorfie di dolore dopo aver visto un vostro giocatore andare a terra.

Sfruttare i blocchi dei propri compagni per aprirsi una percorso sarà, come sempre, fondamentale.

Per ciò che concerne la resa grafica, il titolo si attesta su dei validi standard complessivi, pur non brillando sotto alcun punto di vista. I modelli poligonali degli atleti sono infatti di buona fattura (specie per quanto riguarda le loro animazioni nei contrasti, come detto, non pre-calcolati), e lo stesso dicesi per gli effetti di luce, indipendentemente dal fatto che si giochi di giorno, di notte o con la pioggia.

Deludono invece gli effetti particellari che, purtroppo, nel caso in cui ci si trovi a giocare sotto un classico acquazzone, non mostrano reali differenze rispetto a situazioni climatiche più favorevoli. Si tratta comunque di un difetto marginale che non pregiudica in alcun modo l’atmosfera proposta.

Sebbene non si possa parlare di un capolavoro assoluto della categoria, Backbreaker si dimostra dunque un buon prodotto, adatto non solo agli amanti di quest’avvincente sport ma anche ad eventuali neofiti della categoria in cerca di un po’ di emozioni. L’intensità dell’azione, garantita, come detto, dalle sapienti inquadrature utilizzate dagli sviluppatori, è infatti utilissima per accrescere il senso di immersione nella realtà proposta (pur sacrificando, come detto, un po’ di visione di gioco), e se a questo aggiungiamo le valide modalità proposte e un gameplay più accessibile rispetto a quello della concorrenza, l’esperienza di gioco non può che risultare soddisfacente.

I difetti chiaramente non mancano, come ad esempio l’assenza di squadre su licenza e una quantità di contenuti inferiore rispetto alla serie di Madden, ma non sono comunque sufficienti per pregiudicare la buona qualità prodotto. Insomma, se non avete paura di farvi male e vi piace giocare duro, Backbreaker è senz’altro un gioco da tenere in considerazione.

7 / 10
Avatar di Davide Persiani
Davide Persiani: Davide inizia a lavorare nel campo dell'editoria videoludica all'età di 16 anni. Dopo qualche anno di gavetta in Spaziogames e Play Media Company, subisce l'irresistibile fascino di Eurogamer.it.

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Backbreaker

PS3, Xbox 360

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