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Battlefield: Bad Company 2

Siamo andati in trincea per provarlo in multiplayer!

Elmetto in testa e fucile sotto mano: queste sono le uniche cose che avrete a disposizione all'interno dell'ormai vicino Battlefield Bad Company 2, seguito di un titolo senza dubbio piacevole che ha saputo coniugare in maniera ottimale lo spirito multiplayer di casa DICE all'interno di un'ambientazione moderna e sorprendentemente ironica.

Electronic Arts, memore del successo raggiunto, ha infatti fatto suo, com’era logico attendersi, il sacro proverbio che suggerisce di battere il ferro finché è caldo e si presenterà l'anno venturo con un nuovo episodio della serie: le premesse sono di fare tesoro dei commenti e delle critiche ricevute con il primo titolo, al fine di sfornare il simulatore bellico multigiocatore definitivo. Ci riuscirà?

Per quanto ci riguarda, a chiusura di un piacevole pomeriggio di presentazioni ho avuto modo di testare la parte cooperativa del nuovo progetto della casa svedese e purtroppo non posso dirmi completamente convinto. Per quanto concerne invece la modalità singolo giocatore, per ora non rimane nient'altro che fantasticare sui comunicati stampa, incentrati su una campagna coinvolgente in grado di guidare il giocatore alla scoperta della perfetta miscela bellica.

È difficile eccepire qualcosa sul fronte grafico...

Per meglio comprendere come e quanto il nuovo titolo di casa DICE abbia saputo evolversi rispetto al suo predecessore , non esiste però alternativa migliore che buttarsi al centro della pugna: dopo la classica presentazione pre-game, ho imbracciato così il mio fido fucile da cecchino, optando fin da subito per la classe del ricognitore, l'ideale per saggiare il bilanciamento del gioco prendendo le dovute distanze dalle zone più calde di Arica Harbor, l'unica mappa al momento disponibile.

Le altre classi a disposizione, assaltatore, ingegnere e medico, chiudevano il cerchio di una precisa alchimia costruita per permettere di creare una squadra ben equilibrata che non risentisse della mancanza del kit specialist presente nel primo episodio.

Al fine di delineare un quadro preciso della situazione è giusto anche specificare la modalità di gioco con cui mi sono trovato a combattere, ovvero la classica Conquest: tale tipologia prevede il mantenimento di alcuni punti strategici sulla mappa al fine di ottenere dei “punti occupazione”. Raggiunto un determinato punteggio, la squadra in grado di far suo tale risultato viene decretata vincitrice.

Ecco un esempio di quello che può ottenere una squadra bene affiatata: tanti avversari sdraiati e una costante avanzata nelle linee nemiche.

Ovviamente saranno diverse le modalità disponibili a prodotto finito, fra le quali merita sicuramente di essere citata Rush, in cui ci verrà chiesto di far arretrare il fronte nemico in un percorso in grado di far soffiare fra i capelli il vento degli eroi. Di contro una strenua resistenza farà rimbalzare con decisione il cuore nel petto dei giocatori più emotivi.

Girovagando per la mappa nel tentativo di raggiungere i punti critici ogni cosa è sembrata al suo posto, con alcuni obiettivi da conquistare e numerose vie per raggiungerli, e un ritmo incalzante frutto certamente di un meticoloso lavoro svolto a tavolino degli sviluppatori.

Inoltre, sulla falsariga dei giochi di ruolo, ogni qualvolta porterete a termine una delle richieste della partita o semplicemente ucciderete dei nemici, verrete ricompensati con punti esperienza in grado di farvi progredire all’interno della classe di appartenenza. I benefici a cui potrete accedere sono diversi fra cui un ampliamento dell’arsenale a disposizione e un miglioramento del vostro equipaggiamento.

Ciliegina sulla torta, viene qui riproposta la dog tag, una sorta di collezione degli scalpi dei nemici uccisi in scontri ravvicinati: niente di influente sul gameplay, ma un’aggiunta in grado di aumentare il carisma derivante dai chili di adrenalina che scorreranno nel momento in cui sarete stati capaci di arrivare silenziosi alle spalle della vostra prossima malcapitata vittima.

Avatar di Roberto Bertoni
Roberto Bertoni: Proveniente dalla ridente Brianza, è cresciuto a pane e Amiga. Ama inoltre in maniera viscerale il retro, ma solo videoludico. Piatto preferito: pollo con la carrucola in mezzo.
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Battlefield: Bad Company 2

iOS, PS3, Xbox 360, PC

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