BlazBlue: Continuum Shift
Arte e tecnica finalmente insieme.
L'anno scorso, quando uscì BlazBlue: Calamity Trigger, lo giudicai il miglior picchiaduro della tipologia "combo aeree e tecnica estrema", nonostante i difetti che ne sminuivano l'effettiva qualità finale.
In effetti il gioco era meraviglioso, tecnicamente eccellente e caratterizzato da un gameplay ricco e profondo, ma il bilanciamento approssimativo tra i personaggi contribuiva a rendere Calamity Trigger virtualmente incompatibile con il gioco competitivo ad alti livelli.
Considerando che stiamo parlando di un genere che fa della competizione il proprio elemento chiave, capirete anche voi quanto un intervento da parte dei ragazzi di Arc System Works fosse a dir poco necessario.
Fortunatamente l'intervento in questione è arrivato e, grazie ad esso, oggi ci troviamo fra le mani un picchiaduro quasi perfetto, ricco di varietà e di personaggi assolutamente unici. Uno degli elementi più interessanti di Calamity Trigger era proprio quello della profonda differenziazione tra i lottatori, che rispetto allo Street Fighter di turno coinvolgeva l'intero parco mosse basato sul tasto D.
Al pulsante in questione, infatti, ogni combattente aveva associato un potere particolare che ne influenzava il gameplay, rendendolo un lottatore perfetto per lo zoning, un rushdown, un dio dell'Okizeme oppure un mago del guessing game.
Proprio a causa di questa impostazione, per imparare a usare al meglio un singolo personaggio di BlazBlue era necessario molto più tempo di quanto ne richiedesse uno Street Fighter qualsiasi, facendo quasi pensare alle nottate di studio passate con Virtua Fighter.
In BlazBlue: Continuum Shift questa caratteristica è rimasta invariata, con la differenza che finalmente ogni singolo personaggio può essere considerato competitivo. Il nuovo bilanciamento infatti garantisce a qualsiasi lottatore una possibilità di vittoria, a patto che il giocatore ne conosca approfonditamente le tecniche, e che abbia assimilato le basi del sistema di combattimento.
Quest'ultimo elemento, in particolare, anche stavolta si rivela profondo e complesso come non mai, e richiede molta pratica per essere compreso a dovere. Anche i veterani della serie devono tornare sui banchi di scuola, visto che per favorire il bilanciamento i programmatori hanno ritoccato alcuni elementi chiave del combat system.
Fra questi è il Burst ad aver subito il cambiamento più sostanzioso, visto che la tecnica in questione è ora utilizzabile solo un numero limitato di volte. Per chi non fosse pratico di BlazBlue, il Burst è un colpo che permette di interrompere le combo avversarie e di allontanare la minaccia incombente, e che può essere utilizzato anche in fase offensiva per prolungare le combo e causare danni devastanti.
Il fatto di avere a disposizione un solo Burst per round (e di poter portare al round seguente quelli non utilizzati), costringe a scegliere con cura il momento in cui sfruttarlo, aggiungendo spessore a ogni scontro.