Blur
Il primo combat racing game?
Da notare inoltre che ogni power-up conseguito in gara, non rimarrà identico per tutto il tracciato ma andrà a potenziarsi in base a determinate condizioni ampliando a dismisura il suo raggio d’azione e la sua efficacia. Ciò, molto semplicemente, significa che ogni gara sarà davvero differente dalla precedente, e il rischio di eventuali “tattiche a tavolino” risulta essere minimo.
Bandita ogni possibile velleità di realismo: ciò che il team sta tentando di offrire è un puro e (in)sano divertimento all’insegna della velocità e del caos, sapientemente orchestrato da una regia occulta che seguirà ogni singolo istante della corsa. Le premesse narrative del gioco (fa un certo effetto utilizzare tale terminologia in relazione ad un racing game) partono infatti dal presupposto che un gruppo di appassionati si sia riunito per gareggiare e decidere chi sia il più valoroso. Ciascun contendente avrà così una propria carriera personale interamente amministrabile dal giocatore.
Le modalità di gioco sono inoltre varie e tutte basate sulle differenti opzioni insite nel gameplay. Powered-Up Racing consente di gareggiare insieme ad altri 19 piloti, tutti intenti a far man bassa di potenziamenti; Skirmish è per lo più basata sulle abilità di guida mentre Motor Mash vi metterà all’interno di una sorta di arena con l’obiettivo di guadagnare il maggior numero di punti entro un determinato limite di tempo. I puristi del genere potranno infine “accontentarsi della modalità Hardcore Racing, nella quale si giocherà alla vecchia maniera, vale a dire nella totale assenza di potenziamenti e trucchetti vari.
Il concept di Blur è certamente rischioso e la sua natura sperimentale è evidente, eppure una cosa è certa: le dinamiche di gioco appaiono già solide e, cosa ben più importante, accessibili a chiunque. Quello di Bizarre Creation non è un titolo facile, così come facili non sono stati i capitoli di Burnout (a eccezione del quarto). Il giocatore si troverà in un certo senso a padroneggiare sempre più i potenziamenti, quasi si trovasse ad applicare le magie e le abilità acquisite in un gioco di ruolo.
Ogni pilota dovrà quindi avanzare di livello e vivere un’esperienza personalissima, condivisibile tra l’altro non solo tramite i rispettivi canali online di Xbox 360, PS3 e PC ma anche su Twitter, il social network la cui integrazione è ormai pienamente confermata. Tale espediente dovrebbe garantire la formazione di una vera e propria community capace di rimanere compatta al di là delle piattaforme possedute e di tenere alto l’interesse anche a distanza di mesi dall’uscita del gioco.
Un titolo di assoluta eccellenza come Uncharted 2 ha fallito nel tentare un’operazione simile, tant’è che la barra di Twitter è infine stata rimossa dalla componente online del gioco. Bizarre Creations sta quindi lavorando alacremente al fine di rendere tale opzione la più intuitiva e agevole possibile. Ciascun utente potrà inviare ai propri amici le proprie statistiche e i traguardi raggiunti condividendoli con gli altri, creando persino dei fan club a proprio nome. A detta del team, tutto questo sarà possibile alla semplice pressione di un tasto, e ciascun contenuto verrà inviato solo a discrezione dell’utente.
Con la riproduzione fedele di ben 50 vetture reali e un discreto mix di ambientazioni eterogenee e intriganti, Blur continua a tenere alto il nostro grado di interesse nei suoi confronti. C’è solo una cosa che ci preoccupa, e che sicuramente starà dando non pochi pensieri ai ragazzi di Bizarre, ovvero la sua eclatante somiglianza con un titolo “gemello” quale Split/Second di Black Rock Studios. Le dinamiche sono inequivocabilmente simili e la sfida tra i due giochi sembra più serrata che mai. Da parte nostra non possiamo che guardare con curiosità a questa inedita svolta del genere racing, segno che il mondo dei videogiochi ha ancora la voglia e il coraggio di innovarsi finanche nelle sue formule più collaudate.
Blur uscirà in Europa il prossimo 28 maggio.