Breach
Lezioni di distruzione videoludica.
Molti di voi ricorderanno il caso al limite del politico di Six Days in Fallujah, TPS a metà strada tra lo sparatutto militare e il survival horror destinato alla pubblicazione sotto l'egida di Konami, ma abbandonato per le polemiche che inevitabilmente vi gravitarono intorno: il ricorso ad avvenimenti legati a un conflitto così controverso come quello iracheno sollevò agitate perplessità tanto nel pubblico quanto tra i principali esponenti dell'industria, costringendo il Publisher a un brusco dietro front e alla cancellazione dell'IP.
A poco più di un anno la software house madre della serie Close Combat ridimensiona il proverbiale tiro con Breach, atteso FPS multiplayer-only disponibile per PC e Xbox 360 in formato digitale. La "libera" reinterpretazione di tristi accadimenti reali lascia spazio a un ipotetico conflitto ambientato ai giorni nostri, che vede da un lato le truppe della Divisione Attività Speciali della CIA e, dall'altro, le immancabili forze ribelli.
Entrambi gli schieramenti possono contare su cinque tipologie di combattente (cecchino, mitragliere, fuciliere, supporto e recon), progettate in modo da soddisfare i principali stili di gioco dell'utente: dall'approccio stealth dello sniper, armato del classico fucile di precisione, a quello a breve raggio del soldato di supporto, equipaggiato con un meno chirurgico fucile a pompa.
L'ultimogenito di casa Atomic offre cinque classiche modalità di gioco, affrontabili da un massimo di 16 giocatori suddivisi in due squadre: l'intramontabile TDM (Team Death Match) è affiancato da Convoglio (a turno, una squadra cercherà di scortare un convoglio verso una posizione prestabilita entro un tempo limite, cercando di farsi strada in mezzo al fuoco nemico), Infiltrazione (una rivisitazione del classico Dominio, con più posizioni contese da controllare), Recupero (variazione sul tema di Capture the Flag, dove l'unica bandiera è sostituita da un bidone radioattivo da depositare in un'area opportuna) e Sopravvivenza (un TDM senza respawn: "ne resterà solo uno").
Per ciascuna di esse è inoltre possibile attivare l'opzione Hardcore, che metterà a dura prova le abilità dei giocatori riducendo il quantitativo di salute dell'alter ego e rimuovendo dall'interfaccia di gioco molte informazioni normalmente presenti.
Selezionata una tra le cinque mappe disponibili il giocatore inizia la sua carriera militare come semplice recluta: in base alla modalità prescelta sarà necessario raggiungere il maggior numero di obiettivi associati (il mantenimento prolungato di una determinata posizione in Infiltrazione o la consegna di un bidone in Recupero, ad esempio), oltre che far crescere a dismisura il numero di uccisioni nemiche, per guadagnare un discreto gruzzoletto di experience point e salire ai vertici gerarchici della classe.
La vittoria della nostra squadra, uccisioni spettacolari e altre condotte di gioco meritevoli verranno inoltre premiate in dollari sonanti, che assieme agli XP potranno essere spesi nell'apposito menù di equipaggiamento.
Proprio quest'ultimo rappresenta uno degli aspetti più riusciti dell'IP: Atomic ha voluto ricreare una tecnologia bellica verosimile, mettendo a disposizione del giocatore un set di 23 armi realmente esistenti, tutte rigorosamente potenziabili, molte delle quali acquistabili solo se raggiunto un determinato livello di esperienza.
Oltre al fuoco primario sarà possibile investire il denaro ottenuto in avveniristiche tipologie di fuoco secondario e in add-on disparati (dai mirini ad elevatissima precisione ai sistemi per l'annullamento del rinculo), che si riveleranno assai utili nel campo di battaglia e faranno guadagnare ulteriori punti/dollari da spendere in nuovi update: se non è il moto perpetuo, poco ci manca.
Potremo dedicare parte del nostro ricavato all'acquisto di congegni come bombe adesive (immaginatevi di adagiarne una sulla schiena di un ignaro avversario), rilevatori di cecchini o di movimento, orecchi bionici e altre diavolerie tecnologiche da far invidia a Ethan Hunt.