Bulletstorm
Il panorama degli FPS non sarà mai più lo stesso.
Come chiunque abbia letto i miei precedenti articoli già saprà, ho sempre nutrito un certo interesse verso Bulletstorm. Dopo anni di FPS privi di grande personalità, la prospettiva di sperimentare qualcosa di originale e "diverso" mi entusiasmava non poco, ma al tempo stesso avevo paura che il concept, seppur elettrizzante e sopra le righe, avrebbe potuto perdere gran parte del suo fascino con il passare delle ore... beh, cari Eurogamer, mi sbagliavo. Eccome se mi sbagliavo!
Ma procediamo un passo alla volta...
Il titolo narra le vicende di Grayson Hunt e del suo gruppo di mercenari, una squadra speciale, agli ordini della Confederazione ed alle dirette dipendente di un generale di nome Sarrano, composta da veri e propri avanzi di galera disposti a tutto pur di mantenere una parvenza di libertà.
Dopo un breve prologo in cui avrete modo di conoscere meglio il vostro carismatico alterego digitale ed i motivi che lo spingeranno a ribellarsi alla Confederazione, vi ritroverete su Stygia, un pianeta tanto bello quanto pericoloso dove, collaborando con uno dei vostri fidati uomini (o per meglio dire, con ciò che rimane di lui) avrete come obiettivo quello vendicarvi di Sarrano per poi trovare un modo per ritornare a casa.
L'avventura che vi vedrà vestire i panni dell'ignorantissimo Gray sarà ricca di pericoli ed insidie, ma soprattutto di situazioni che, devo ammettere, hanno superato di molto le mie più rosee aspettative. Che i ragazzi di People Can Fly amassero fare le cose in grande non era certo un mistero, ma con Bulletstorm si sono davvero superati; l'esperienza di gioco proposta è infatti all'insegna della massima spettacolarità, e grazie una lunga serie di straordinarie sequenze scriptate, è in grado di regalare, sin dai primissimi minuti, sensazioni davvero indimenticabili.
In un susseguirsi di momenti epici che rimarranno ben impressi nella mente di tutti coloro che avranno il piacere di viverli, passerete ad esempio dal dover sfuggire all'inarrestabile avanzata di una gigantesca ruota meccanica alta quanto un grattacielo, a telecomandare un potentissimo t-rex robotico in grado di disintegrare qualsiasi cosa gli si pari davanti. E questo senza dimenticare alcune straordinarie boss fight che metteranno a dura prova non solo le vostre abilità di combattimento ma anche il vostro sangue freddo.
In un particolare frangente, giusto per fare un altro esempio, mi sono ritrovato in una grotta dove, per proseguire, sono stato costretto a distruggere una serie di immense uova, e dopo qualche secondo la loro mastodontica "mamma", a dir poco adirata, ha fatto a pezzi l'intera montagna nel tentativo di vendicarsi per lo sterminio dei suoi "piccoli".
Insomma, come avrete senz'altro capito, le emozioni non mancheranno di certo, ma sebbene sia facile presupporre il contrario, nei sette capitoli che compongono la modalità principale faticherete a trovare un singolo calo di intensità.