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Call of Duty: Black Ops

Treyarch risponde alla chiamata alle armi più difficile.

Una volta la storia la scrivevano (più o meno lecitamente) gli storici. Sempre più spesso, oggi, se ne occupano i game designer. Si parla ovviamente di guerra, vale a dire quel tipo di eventi che permette di implementare sistemi di copertura e svariate modalità di fuoco.

Treyarch ha pensato bene di abbandonare l’ormai stanco setting relativo al secondo Conflitto Mondiale per andare a rivisitare (e riscrivere) la nostra storia recente. La trama di Call of Duty: Black Ops sarà infatti collocata nel 1960 e racconterà un decennio di Guerra Fredda, con la nascita e l’evoluzione delle Forze Speciali, le operazioni militari top-secret e una schiera di armi “non convenzionali” da testare.

Ora che Infinity Ward ha levato le tende passando sotto l’ala protettiva di Electronic Arts, i ragazzi di Treyarch hanno il compito di dimostrare a tutti di non essere gli eterni secondi e di poter reggere benissimo sulle proprie spalle il peso di un franchise tanto imponente.

Riscrivere la storia: Treyarch mostra un’ ambizione degna del franchise…

Il passaggio a un’ambientazione moderna è sicuramente legittimo. A parte le prodezze degli Alpini, cosa altro restava da raccontare circa la Seconda Guerra Mondiale? Si passa dunque alla Guerra Fredda, un setting tuttora vivo nella memoria collettiva e che con il suo alone di mistero presenta una vasta gamma di opportunità per una serie sempre più cinematografica quale Call of Duty.

I trailer rilasciati sulla rete (chiaramente visionabili in alta risoluzione sulla nostra EGTV) contengono già gli elementi per una direzione artistica ispirata. “Solo perché la scrivono su carta e la chiamano Storia… non si trasforma in verità”: una riuscita frase ad effetto della voce fuori campo atta a imprimere da subito una buona dose di pathos, quasi a voler sottolineare che quella che andremo a vivere in Black Ops sarà una storia differente da quella che ci hanno raccontato i libri di storia.

Se da un lato gli elementi narrativi si preannuncio abbastanza intriganti, il primo materiale inerente al giocato ci riporta in qualche modo a Modern Warfare. Si inizia nel 1968, territorio russo: grandi montagne ghiacciate e neve ovunque. Un manipolo di soldati ha il compito di infiltrarsi nelle zone sovietiche, con insediamenti militari super-sorvegliati e apparentemente inespugnabili. In giro potrebbe anche esserci qualche snowbike, ma non siamo pronti a giurarci. Vi ricorda qualcosa?

Il trailer di lancio Call of Duty: Black Ops.