Call of Juarez: Bound in Blood
"Quando un uomo con la pistola incontra un uomo con il fucile, quello con la pistola è un uomo morto..."
Insomma Techland ci presenta un titolo legato alle atmosfere tradizionali degli USA dell'800, introducendo elementi sufficienti a rendere il gioco divertente, pur senza introdurre nulla di effettivamente nuovo. Il primo capitolo si preoccupa di inquadrare gli anni della Guerra Civile ma non è che un assaggio, ben presto Ray e Thomas si ritroveranno nelle vesti a loro più congeniali, ovvero quelle di disertori e fuorilegge.
Si muoveranno sul territorio, sicuri e spavaldi, scatenando disordini nei peggiori saloon, assaltando diligenze, innamorandosi di una ricercata messicana, riconoscendo l’onore e il rispetto di una parte dei nativi e riempiendo di pallottole un numero infinito di nemici (sceriffi, altri fuorilegge, i ribelli e chi più ne ha più ne metta).
In alcuni capitoli capiterà di doversi scontrare direttamente con un avversario famoso deciso a farvi passare anzitempo a miglior vita. In questi casi la telecamera si sposterà lateralmente e si dovrà guidare il proprio personaggio in alcuni passaggi verso destra o verso sinistra, girando intorno al nemico, guidando poi la mano verso la fondina con lo stick destro. Al suono di una campana si dovrà muovere rapidamente la levetta stessa del pad per estrarre la pistola e premere il grilletto.
Niente di particolarmente originale, si può sopravvivere o morire e dover riaffrontare la prova, ma non potevano mancare i classici incontri “d’onore” nelle assolate e brulle strade dei villaggi. Sebbene non sia eccezionalmente efficace è presente anche un sistema di coperture che funziona in modo del tutto automatico, sarà infatti sufficiente avvicinarsi ad una struttura perché la visuale cambi leggermente e si venga protetti meglio dal fuoco ostile.
Abbiamo detto della struttura a corridoi che caratterizza il titolo. Techland ha tuttavia deciso di spezzare il tutto inserendo un paio di sezioni caratterizzate da una maggiore libertà di movimento. In entrambe sarà possibile esplorare alcune aree del Messico e dell’Arizona, svolgendo alcune missioni secondarie per guadagnare un po’ di denaro e comprare nuove armi presso l’apposito negozio. Sarebbe un’idea interessante se non fosse stata implementata in modo frettoloso. Gli scenari non sono molto curati, le missioni sono poche e non si differenziano in modo evidente dagli obiettivi che si incontrano durante la trama principale.