Cities XL 2011
Un passo indietro per andare avanti?
Come avrete senz'altro capito, imparare a usare questo profondo strumento di analisi socio-economico-ambientale sarà dunque fondamentale ai fini del vostro successo, perciò assicuratevi di non trascurarlo!
Ma torniamo a uno dei temi più caldi del prodotto, ovvero l'eliminazione della "Planet Mode" e la conseguente realizzazione di un sistema di interazione fra le città create. Come accennatovi all'inizio di questo articolo, una delle prime cose che dovrete fare sarà realizzare un'autostrada che raggiunga il bordo della mappa, e la ragione per tale necessità è che le città da voi costruite dovranno poter instaurare rapporti commerciali volti a favorire l'economia complessiva del vostro personalissimo mondo di gioco.
Sebbene il fascino di questa nuova feature sia innegabile, è però altrettanto vero che la mancanza di altri giocatori reali con cui condividere l'esperienza rappresenta un limite che, alla luce della scarsa varietà di gioco, potrebbe limitare notevolmente il coinvolgimento e, cosa più importante, il divertimento.
La possibilità di realizzare due città in due zone territoriali completamente diverse potrebbe rivelarsi un'attività appassionante per gli amanti della categoria (più che altro perché, così facendo, i limiti territoriali di una città potrebbero essere limitati dalle risorse del centro urbano adiacente), ma al tempo stesso eventuali neofiti potrebbero andare incontro a una sostanziale mancanza di stimoli.
Il multiplayer dava infatti quel pizzico di imprevedibilità in più all'esperienza, un aspetto questo di cui purtroppo si sente la mancanza ben più di quanto non fosse prevedibile. Considerando le problematiche riscontrate nel multi del precedente Cities XL, Focus Home Interactive ha probabilmente fatto la scelta giusta quando ha deciso di estromettere le funzionalità online, ma forse sarebbe stato possibile fare qualcosa in più per proporre feature in grado di compensarne la mancanza in maniera più significativa.
Cities XL 2011 si dimostra dunque un prodotto di discreta fattura, ma al tempo stesso poco vario e a tratti fin troppo semplice, almeno per i più smaliziati; gestire adeguatamente la popolazione e rispondere, con una certa prontezza, ai suoi bisogni potrebbe infatti essere difficile solo per i meno esperti e solo nelle primissime ore, mentre i giocatori più esperti non avranno alcuna difficoltà nel far fiorire le proprie metropoli nell'arco di poche ore. Se a questo aggiungiamo l'impossibilità di confrontarsi con altri giocatori umani, l'esperienza non può che risultare piatta, poco dinamica e fondamentalmente banale.
Nonostante un concept di base ricco di potenzialità, i ragazzi di Focus Home Interactive non riescono dunque a raggiungere l'eccellenza assoluta nel campo dei city-builder neanche quest'anno; per fare il proverbiale salto di qualità, il franchise ha purtroppo ancora bisogno di parecchio lavoro.