Cronache di Cataclysm
Mount Hyjal, livello 80-81
Che dietro il ritorno di Deathwing ci siano i Twilight Hammer non deve comunque stupire: il culto, dopo avere ripudiato gli insegnamenti del fondatore Cho'Gall, ora venera Ragnaros e adora gli Ancient Gods, che stanno dietro la follia del re del Black Aspects. Ciò spiega anche per quale motivo li si possa trovare in massa a Silituhs (perché li c’è f Ahn'Qiraj, regno del potente C'thun) e, a Northrend, nel dungeon Ahn'kahet: The Old Kingdom, nelle profondità di Azjol-Nerub. In tal caso sono a protezione del boss finale, il Faceless One, servitore di Yogg-Saron, imprigionato dentro Ulduar proprio dai Titani che sconfissero gli Ancient God nell’età primordiale di Azeroth.
A scongiurare la terribile minaccia del ritorno di Deathwing, che ora avete ben chiara nella sua incredibile portata, troviamo il gotha del mondo dei druidi, con personaggi leggendari dei quali finora si era potuto leggere solo su WoWWiki o di cui si potevano avere eventualmente reminiscenze dal vecchio Warcraft III.
Che in tutto ciò non manchi il supporto della combriccola di Molten Core, comunque, è abbastanza evidente nel momento in cui si arriva all’Archimonde’s Vengeance, un cratere causato dallo stesso leader della Legione durante l’assalto finale della Battaglia per il Monte Hyjal, e ci si trova niente meno che davanti a Baron Geddon (con gustosissima citazione finale quando lo sconfiggeremo)!
Per chi non se lo ricordasse, parliamo di uno scontro epocale dove Thrall e Jaina Proudmoore si unirono a Malfurion e Tyrande per difendere il World Tree dall’attacco della Legione che minacciava lo stesso Well of Eternity, e contro il quale si è combattuto in The Burning Crusade rivivendo lo scontro finale nelle Caverns of Time.
Ebbene in questo caso non accadrà nulla di epocale, bensì un noiosissimo giro di quest che, come di consuetudine, ci vedrà raccogliere oggetti (schegge di una potente staffa andata in frantumi) e uccidere dei Twilght Vanquisher e dei Twilight Flamecaller. Il numero di questi ultimi è però così ridotto da portare i più a camperare gli spot del respawn, il che significherà un'attesa anche di mezzora per ammazzare 6 mob.
Superata questa impasse, raggranellati un po’ di punti con la nuova fazione Guardians of Hyjal e preso come ricompensa un verdino che da solo se la gioca coi loot finali di IceCrown Citadel (con buona pace di Arthas, che un po’ finisce per farci la figura del pezzente), andiamo a liberare Fandral Staghelm, un arciduido potente ma corrotto, imprigionato da un potentissimo incantesimo di Malfurion ma che potrebbe presto essere liberato dai cultisti. La quest in sé è una semplicissima escort, ma il fatto di muoversi nell’Emerald Dream per non farsi intercettare dai Twilight Hammer introduce un minimo di varietà.
Completato questo giro di quest è il momento di tornare al punto di inizio della nuova zona per parlare con Ysera, la quale ci informa che per scongiurare la minaccia incombente stanno tornando niente meno che gli Antichi Guardiani, ovvero Cenarius, Aviana e Goldrinn. Ovviamente dobbiamo accertarci che l’operazione di riportarli indietro nel nostro piano esistenziale vada a buon fine, ed eccoci dopo pochi secondi a volare con la nostra mount (ve l’ho detto che qui la si può usare subito? No? Beh, lo faccio adesso!) allo Shrine of Goldrinn, il primo degli Antichi che tornerà a darci una mano.
Poteva andare tutto bene? No, perché i cultisti hanno a loro volta evocato una sua nemesi, Lycanthot, che ne ostacola il ritorno. La quest per eliminarlo sarebbe in sé banale (farmare dei nemici per raccogliere dell’incenso, andare a un braciere, evocare Lycanthot e ucciderlo), non fosse che l’accesso alla grotta, luogo dello scontro, è sbarrato da una texture invalicabile.